The Movie Critic: come e perché il progetto del film di Quentin Tarantino è andato in pezzi

Doveva essere il decimo lavoro del regista e sceneggiatore del Tennessee. Aveva già la sua star protagonista, Brad Pitt, e le prime riprese concordate per il 2024. Invece, il 17 aprile, viene annunciato l'abbandono del progetto da parte del suo creatore. Aprendo un futuro di possibilità per la sua ultima opera prima del ritiro

“Mi fido di me stesso come scrittore, mi fido del mio processo”, ha dichiarato Quentin Tarantino sul palco della conferenza di Adobe Max nel 2016. “Non cerco mai di togliere qualcosa troppo presto. Se lo faccio, me ne rendo conto e lo rimetto a posto”. L’acclamato regista ha aggiunto: “Non tutti i film devono essere fatti. Non tutti i film dovrebbero essere fatti”.

E uno di quei film che non verranno realizzati, come il mondo ha appreso il 17 aprile, è The Movie Critic, che era stato annunciato come il decimo e ultimo film di Tarantino. Il progetto, inizialmente incentrato su uno scrittore che lavora per una rivista porno fittizia alla fine degli anni Settanta, si è poi silenziosamente evoluto, tra una raffica di riscritture, in qualcosa che assomigliava a uno spin-off del suo nono lavoro, C’era una volta…a Hollywood (con alcuni potenziali colpi di scena, come spiegheremo più avanti).

La decisione è stata uno shock, dato che il progetto avrebbe dovuto cominciare le riprese di alcune sue sequenze quest’anno, per poi entrare in regime di produzione completo all’inizio del 2025. Come protagonista era stato annunciato Brad Pitt, che si sarebbe riunito a Tarantino per la terza volta.

Per The Move Critic non è stato mai annunciato ufficialmente uno studio per la produzione del progetto, ma due fonti vicine al film, ora fallito, hanno ammesso a The Hollywood Reporter che la Sony Pictures era fermamente a bordo dopo aver portato C’era una volta…a Hollywood del 2019 allo status di blockbuster. L’opera incassò 377,4 milioni di dollari a livello globale, classificandosi come il più grande film dello scrittore e regista dopo Django Unchained (425,4 milioni di dollari).

Tarantino si è sentito come se avesse trovato un nuovo compatriota nel capo dello studio Sony, Tom Rothman, dopo aver realizzato quasi tutti i suoi film precedenti con Harvey Weinstein. Secondo alcune fonti, tuttavia, l’umore all’interno della Sony non è quello della delusione.

Quentin Tarantino e la collaborazione con gli Studios

Coloro che conoscono Quentin Tarantino, che non ha rilasciato commenti sull’abbandono del film, non hanno dichiarato con precisione perché abbia accantonato l’opera, ma solo che era più eccitato per altre idee. “Ha un sacco di sceneggiature che ha buttato via”, racconta un rappresentante di lunga data che conosce i processi creativi di Tarantino.

Il regista aveva anche sottolineato in precedenza che gli piaceva l’idea di “uscire di scena”, il che forse ha aggiunto una pressione non indifferente per il dover preservare la sua eredità con la scelta del più adatto “film-finale”.

Alcuni dei film e dei personaggi iconici di Quentin Tarantino

Alcuni dei film e dei personaggi iconici di Quentin Tarantino

Tarantino e Sony hanno comunque tutta l’intenzione di collaborare a qualsiasi progetto il regista voglia realizzare. “È un artista puro”, afferma una fonte vicina al regista, che ha sottolineato come i suoi nove film siano stati tutte storie originali in un’epoca piena di franchise (con una precisazione: Jackie Brown è stato adattato da un romanzo di Elmore Leonard).

Quentin Tarantino ha inizialmente confermato la sua intenzione di realizzare The Movie Critic l’anno scorso, affermando che era “basato su un ragazzo realmente vissuto, ma mai veramente famoso, che scriveva recensioni di film per un giornale porno”. Sebbene la descrizione di questo studio sul personaggio non sembrasse così accattivante come le idee alla base di alcuni dei suoi titoli più amati dai fan, da Kill Bill a Pulp Fiction, pochi dubitavano che il risultato sarebbe stato qualcosa di meno che un film-evento.

La novellizzazione di C’era una volta…a Hollywood

Con l’ingaggio di Pitt, di nuovo nelle vesti del suo laconico e freddo stuntman Cliff Booth, The Movie Critic si sarebbe poi trasformato in qualcosa di più simile alla novellizzazione di C’era una volta…a Hollywood, con l’introduzione di molte più informazioni sulla vita dell’uomo rispetto a quelle viste nel film del 2019.

Tarantino ha riferito di aver trascorso cinque anni a scrivere C’era una volta…a Hollywood in forma di romanzo prima di decidere di farne un film, dimostrando ancora una volta di essere un artista che vive a fondo il suo processo di creazione.

Brad Pitt è Cliff Booth in C'era una volta...a Hollywood di Quentin Tarantino

Brad Pitt è Cliff Booth in C’era una volta…a Hollywood di Quentin Tarantino

I dettagli precisi sulla trama di The Movie Critic non sono stati rilasciati, ma fonti che hanno familiarità con il progetto hanno rivelato a THR un paio di idee intriganti su cui Tarantino stava riflettendo. Una di queste era che la storia fosse ambientata a Hollywood, così da ideare un metaverso per l’addio di Tarantino, con i film precedenti del regista esistenti nella stessa epoca di The Movie Critic. Un’idea che potrebbe funzionare, dato che i suoi film hanno spesso un’atmosfera anni ’70.

In questo modo, Tarantino potrebbe far tornare alcune delle star dei suoi primi lavori per riprendere i loro personaggi iconici in momenti “film nel film”, o interpretare versioni fittizie di loro stessi nei panni degli attori che hanno impersonato quei personaggi. Un’altra idea era che il film potesse includere un cinema in cui alcuni personaggi avrebbero potuto interagire con un futuro autore in erba, come un Tarantino sedicenne che lavorava come usciere in un cinema porno di Torrence (“Ero abbastanza alto per farla franca”, ha spiegato una volta).

Negli ultimi mesi, la produzione è stata assediata da voci di corridoio sul possibile casting. A un certo punto, si era sparsa la notizia che Paul Walter Hauser avesse girato a febbraio una breve sequenza di The Movie Critic, ma una fonte vicina all’attore afferma che “non è mai stato coinvolto”.

Quali erano le star coinvolte?

Si dice anche che le precedenti star di Tarantino – John Travolta, Jamie Foxx e Margot Robbie – avrebbero preso parte al suo addio al cinema. Si è persino ipotizzata la partecipazione di Tom Cruise. Cruise, secondo la tradizione di Tarantino, era stato inizialmente pensato per il ruolo di Pitt in C’era una volta…a Hollywood, ma incastri lavorativi lo aveva costretto a rinunciare. I fan speravano in un’accoppiata Cruise-Tarantino, ma sembra non si sarebbero incontrati nemmeno per The Movie Critic. Secondo le fonti, infatti, l’attore non aveva incontrato il regista per discutere insieme di un ruolo.

Una persona con cui è entrato in contatto Quentin Tarantino, invece, è stata Olivia Wilde. Si dice che l’attrice abbia incrociato il regista e sceneggiatore quest’anno, anche se non è chiaro se per un ruolo o solo per un incontro generale. Una fonte ha indicato che sarebbe potuta essere in trattative per un personaggio presente in una bozza della sceneggiatura basato sulla leggendaria critica cinematografica Pauline Kael.

Un altro attore che potrebbe essersi avvicinato a un ruolo nel film è David Krumholtz, visto l’ultima volta in Oppenheimer, secondo alcune fonti tenuto da conto per una parte, anche se non si sa bene quale.

Una scena di Pulp Fiction di Quentin Tarantino

Una scena di Pulp Fiction di Quentin Tarantino

Dietro le quinte, Tarantino si è circondato di collaboratori familiari. A produrre il progetto ci sarebbe stata Stacey Sher, già collaboratrice per The Hateful Eight e Django Unchained. Victoria Thomas, che è stata la direttrice del casting di C’era una volta…a Hollywood, Hateful Eight e Django Unchained, era in procinto di entrare a far parte della crew e sembrerebbe che stesse cominciando le ricerche iniziali quando è poi fallito.

Quale sarà, quindi, l’ultimo film di Quentin Tarantino?

Una parte coinvolta in questa storia, sicuramente, è stata presa alla sprovvista: la California Film Commission, che l’anno scorso aveva concesso alla L. Driver Productions, la società di produzione di Tarantino, più di 20 milioni di dollari per girare nello Stato. Per quanto riguarda la film commission, il progetto è ancora “attivo” nel suo programma di incentivi fiscali, come ha riferito una persona che ha familiarità con la situazione, aggiungendo che un rappresentante di Tarantino è in contatto per discutere con la commissione entro il mese di aprile. La fonte ha dichiarato: “Non ci è stato comunicato di abbandonare il progetto o di ritirarci. O altro”.

La domanda perciò diventa: quale sarà la prossima mossa di Quentin Tarantino? L’autore ha parlato di andare in “pensione” già nel 2009, quando ha dichiarato di voler smettere di dirigere film prima dei 60 anni (ne ha però compiuti 61 a marzo). Parla inoltre di finire con dieci film almeno dal 2014. Tra i suoi progetti già presi in considerazione, ma non realizzati, ci sono un film di Star Trek vietato ai minori, un Kill Bill: Vol. 3 e un team-up tra Django e Zorro.

Qualunque sia la scelta finale, la designazione del decimo e ultimo film provocherà sicuramente un’attesa senza precedenti da parte dei fan e dei media, che forse non fa che aumentare l’onere auto-generato da Tarantino di realizzare l’ultimo film nel modo giusto.

Durante la stessa conferenza di otto anni fa, Tarantino era entusiasta del suo piano composto da dieci film e di concludere la sua carriera con un’opera che fosse esclusiva e invidiabile.  Accennò anche a un progetto unico che stava accarezzando: “Sto lavorando a un progetto di critica cinematografica incentrato sul 1970, in particolare sullo sviluppo della Nuova Hollywood. Sarà un libro? Un documentario? Sto cercando di capire ancora cosa farne”.

Winston Cho ha contribuito a questo servizio.

Una versione di questa storia è apparsa per la prima volta sul numero del 24 aprile della rivista The Hollywood Reporter.