Cattive notizie per le troupe di Hollywood: “Il settore non sta tornando ai livelli di prima”

I canarini nella miniera d'oro della città, ovvero i membri delle troupe, esprimono il loro allarme per lo stato anemico della produzione dopo gli scioperi: "Tutti aspettano di vedere quale sarà la nuova normalità"

Il 4 marzo i principali sindacati delle troupe di Hollywood hanno iniziato a negoziare le loro prestazioni sanitarie e pensionistiche con gli studios e le piattaforme streaming, e durante i colloqui il capo degli Hollywood Teamsters Lindsay Dougherty ha dichiarato: “Sciopereremo se necessario”. Ma alcuni membri delle troupe dell’area di Los Angeles affermano che, dopo l’astensione dal lavoro degli sceneggiatori e degli attori nel 2023, non sembra che sia rimasto molto lavoro da cui astenersi se verrà indetto il loro sciopero.

Intrappolati in una brutale contrazione dell’industria e con il declino della Peak TV, i membri delle troupe descrivono un ritorno alla produzione anemico dopo gli scioperi, che sta aggravando i problemi di chi aveva già avuto molte meno opportunità di lavorare nel 2023. “Non c’è stato quasi nessun vero lavoro”, dice un location manager di Los Angeles, che non ha lavorato per sette mesi e mezzo durante e dopo gli scioperi. “L’industria non è tornata ai livelli di prima. Sono solo ripartite produzioni che dovevano essere riavviate dopo essere state interrotte prima di maggio”.

Aggiunge una responsabile degli arredi di scena, senza lavoro da marzo 2023: “Posso letteralmente contare su due mani le persone che conosco che in questo momento stanno lavorando. E questo adesso. A gennaio erano ancora meno”. Secondo il presidente di FilmLA, Paul Audley, il cui ufficio tiene traccia dei dati sulle produzioni nell’area di Los Angeles, quest’anno il volume dei permessi e dei giorni di riprese è diminuito del 14,3% rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2023. Audley fa notare, come fanno diverse fonti, che la produzione si è ridotta all’inizio del 2023, prima degli scioperi, il che lo rende un punto di riferimento atipico.

Tuttavia, a febbraio, l’ufficio cinematografico ha registrato un aumento dell’attività, in termini di giorni di riprese, per gli spot pubblicitari e per i lungometraggi. “Ma quello che abbiamo visto è una produzione su scala piuttosto ridotta. Non abbiamo ancora assistito al ritorno dei grandi film o di molte serie televisive, che si stanno rimettendo giusto adesso al lavoro”, afferma Audley. Tra i progetti più importanti nell’area di Los Angeles a febbraio ci sono Bel-Air di Peacock, 9-1-1 di ABC e Selling Sunset di Netflix.

Le testimonianze

Dougherty, il cui sindacato rappresenta autisti, location manager, direttori di casting e altri membri delle troupe, afferma che al momento sono in corso 42 produzioni con le troupe della sua zona. Negli anni più intensi, come il 2022, il sindacato aveva visto oltre 100 progetti nello stesso periodo dell’anno. Di solito i livelli di produzione aumentano quando la stagione degli episodi pilota entra nel vivo, aggiunge, ma non è chiaro come sarà quest’anno: “Tutti stanno aspettando di vedere quale sarà la nuova normalità, sapendo che c’è una contrazione nel settore e che la bolla dello streaming è scoppiata e che gli studios e le case di produzione stanno spendendo meno soldi rispetto agli ultimi anni”.

Molti membri della troupe osservano che i progetti di Hollywood e non solo che stanno tornando tendono a essere serie dei network o progetti che erano a metà delle riprese o in procinto di essere girati prima degli scioperi. “Si tratta di serie che avevano già ottenuto il via libera o di serie che erano già nel bel mezzo della produzione quando c’è stato lo sciopero. È tutto quello che stiamo vedendo”, dichiara l’attrezzista Alicia Haverland (Hell’s Kitchen, The Masked Singer).

A New York, almeno una parte dell’attività cinematografica è a livelli relativamente normali. L’Ufficio del Sindaco per i Media e l’Intrattenimento, che tiene traccia dei permessi rilasciati attraverso il suo ufficio per film, programmi televisivi, spot pubblicitari, video musicali, film studenteschi e documentari girati su proprietà pubbliche (ma non tiene traccia delle riprese su proprietà private, come gli studi di registrazione degli studios), riferisce che a gennaio 2024 erano in produzione 88 progetti con permessi, contro i 77 del 2023, i 102 del 2022 e i 75 del 2021.

Tra i progetti più importanti in lavorazione a gennaio figurano le ultime stagioni di The Equalizer della CBS e Law & Order – Unità vittime speciali della NBC, mentre sono iniziate le riprese del sequel di Smile della Paramount, Smile Deluxe, e della serie limitata Zero Day di Netflix. “Stiamo assistendo al ritorno al lavoro dell’industria della produzione cinematografica e televisiva di New York dopo le astensioni dal lavoro dello scorso anno”, ha dichiarato la commissaria dell’Ufficio del Sindaco per i Media e l’Intrattenimento, Pat Swinney Kaufman.

C’è ansia a Hollywood

Tuttavia, tra i lavoratori di Hollywood c’è la percezione che l’attività sia fiacca anche a New York. Il veterano Eric Klein (Cat Person, Young Adult), location scout di New York, ritiene che ci sia “sicuramente un po’ di rallentamento” in città, con diversi membri del suo sindacato – il Teamsters Local 817 – senza lavoro. Un arredatore di scena di New York City ha lavorato a tempo determinato in un altro settore e ha fatto qualche giorno come assistente di produzione mentre le opportunità di lavoro scarseggiavano. “È stata una seccatura perché ho una gran voglia di tornare a lavorare”, afferma questa persona. “Conosco molti nella mia posizione che alla fine hanno abbandonato il settore dopo un paio di mesi. Forse ho ancora qualche speranza, ma non lo so”.

Secondo Alex LoVerde, cofondatore e amministratore delegato del servizio di monitoraggio della produzione ProdPro, all’inizio dell’anno l’attività di produzione era complessivamente in calo. La sua società ha rilevato che, a livello globale, il numero di progetti cinematografici e televisivi sceneggiati e in live-action che stavano girando a gennaio rappresentava un calo del 19% rispetto al 2023 e del 26% rispetto al 2022.

I dati includono solo i progetti con budget superiore a 10 milioni di dollari ed escludono gli episodi pilota. Negli Stati Uniti, il calo è stato ancora maggiore: le riprese per questi progetti sono diminuite del 24% rispetto al 2023 e del 38% rispetto al 2022. Parlando con i suoi partner commerciali dello stato della produzione, afferma: “Direi che tutti noi condividiamo una forte preoccupazione e ci chiediamo se ci sarà una nuova normalità di spesa limitata per i contenuti”.

La lentezza della ripresa ha aggravato le difficoltà per i membri delle troupe al lavoro durante gli scioperi. Haverland ha vissuto in un camper con un partner per due mesi in autunno per risparmiare, prima di trasferirsi in un appartamento che è molto diverso da quello in cui viveva prima dello sciopero: “Tutta questa situazione ha cambiato completamente la mia vita – dichiara – Sono passata da un appartamento con tre camere da letto, due bagni e piscina a un condominio a Canoga Park. È un cambiamento enorme”.

Da non sottovalutare la salute mentale

Anche la salute mentale dei lavoratori di Hollywood ha rappresentato un problema per alcuni. Uno storyboard artist che si confronta regolarmente con i colleghi del suo settore dice di aver riscontrato “molta ansia, stress e depressione. Si va a letto la sera e ci si sente stressati, ci si sveglia la mattina e ci si sente stressati”. Questa persona aggiunge: “Siamo qui seduti a dire: ‘Non ce lo meritiamo. Non eravamo nemmeno in sciopero’”.

La responsabile acquisti degli arredi di scena sottolinea il peso mentale che la situazione ha avuto su di lei e sul suo partner, che lavora anche lui nel settore. “A questo punto, non conta più nulla se non l’angoscia mentale e la modalità di crisi con cui ci svegliamo ogni giorno. E non ci sono abbastanza respiri profondi o terapie che possano aiutarci, perché in questo momento stiamo attraversando una sorta di depressione. È davvero una tortura”.

C’è speranza per i mesi a venire? Audley di FilmLA prevede che i lungometraggi avranno probabilmente bisogno di altre due o quattro settimane per ripartire, in base ai programmi di lavorazione usuali. La buona notizia, aggiunge, è che la California Film Commission ha appena annunciato di aver concesso crediti d’imposta ad alcuni grandi progetti di Hollywood, come The Mandalorian & Grogu della Disney, che potrebbero contribuire a far crescere l’occupazione nel settore.

Nel complesso, però, “è un anno davvero difficile da prevedere, perché c’è ancora molta incertezza nell’aria e ci sono domande reali su dove si concentrerà la produzione nel 2024 a livello mondiale. La situazione non si è ancora stabilizzata”, afferma. Nel frattempo, i membri delle troupe che sono ancora sottoccupati aspettano una svolta. Dice lo storyboard artist: “Voglio solo che la gente capisca cosa stanno passando i lavoratori del cinema”. E aggiunge: “Gli scioperi sono finiti e noi siamo ancora schiacciati”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga