Da Keira Knightley a Cara Delevingne: le star britanniche chiedono zero tolleranza per le molestie nell’industria dello spettacolo

Insieme a Carey Mulligan, Rebecca Ferguson, Naomie Harris ed Emerald Fennell hanno scritto una lettera a supporto di un nuovo organo di controllo adeguato, la Creative Industry Independent Standards Authority (CIISA)

Le star britanniche Keira Knightley, Cara Delevingne, Carey Mulligan, Rebecca Ferguson, Naomie Harris ed Emerald Fennell hanno scritto una lettera aperta in cui applicare zero tolleranza per il bullismo e le molestie sessuali nell’industria dello spettacolo del Regno Unito.

Il gruppo è composto da solo sei dei 25 nomi che hanno chiesto alle organizzazioni creative di contribuire a finanziare un nuovo organo di controllo, la Creative Industry Independent Standards Authority (CIISA), per indagare sulle denunce nei settori della musica, del cinema, della televisione e del teatro.

Si legge nella lettera: “Molti di noi in questo settore avrebbero voluto avere un organo esterno obiettivo a cui potersi rivolgere per ottenere consigli, mediazioni e, in circostanze estreme, fermare le persone responsabili del cattivo comportamento o delle cattive pratiche che a volte si verificano sui nostri set, sui nostri palcoscenici o dietro le quinte. E non siamo certo i soli a riconoscere questa necessità”. Il documento aggiunge che i firmatari “ritengono che l’organo di vigilanza sia una parte necessaria di una serie di interventi che promuovono un cambiamento indispensabile”.

Molestie e soluzioni: chi testimonia e chi sostiene

Time’s Up U.K. chiede la creazione di un’autorità indipendente per gli standard dal 2021 e da allora ha guidato l’iniziativa con il sostegno del segretario ai media del Regno Unito Lucy Frazer. Ma i finanziamenti per l’organo di controllo sono stati lenti. Le emittenti britanniche come ITV, BBC e Sky hanno dato il loro contributo, ma il CIISA ha dichiarato che il lancio potrà avvenire alla fine dell’anno – data provvisoria – solo se riceverà ulteriori fondi dai principali enti del settore. “Vi prego di sostenere il CIISA. Questo problema deve essere affrontato da tutti, lavorando insieme. È necessario e diventerà il modello in tutto il mondo per mantenere le nostre industrie creative al sicuro”, prosegue la lettera.

L’attrice Ruth Wilson (The Affair, Luther) ha dichiarato che l’organo di controllo sarebbe “inestimabile”. Ha spiegato: “Non so dirvi quante volte, negli ultimi vent’anni anni di carriera in questo settore, mi sarebbe piaciuto avere un organismo esterno obiettivo a cui potermi rivolgere per avere consigli, per una mediazione e a cui poter fare riferimento in circostanze davvero estreme, uno strumento che ritenga le persone responsabili del cattivo comportamento o delle cattive pratiche che a volte si verificano sui nostri set. Penso che sia il prossimo passo. Vi prego di sostenerlo”.

Tim Davie, capo della BBC, ha dichiarato: “Il CIISA sarà una forza positiva per l’intero settore. Dobbiamo fare tutto il possibile per creare un’industria in cui tutti si sentano al sicuro e possano lavorare al meglio. Ecco perché la BBC sta lavorando attivamente con altri per sostenerne lo sviluppo”. Solo la settimana scorsa è stato pubblicato un rapporto di Bectu in cui un sondaggio condotto su oltre 200 professionisti del settore ha rivelato che il 92% ha assistito personalmente o ha subito mobbing o molestie a causa del proprio sesso o genere sul posto di lavoro. La ricerca ha concluso che le denunce di alto profilo, come quelle presentate contro Russell Brand, hanno fatto “poco per spostare l’ago della bilancia” nel mondo dello spettacolo per quanto riguarda le molestie e i sistemi di supporto.