LGBTQIA+: rappresentazione al cinema mai così alta, l’inclusione è una realtà (scioperi permettendo)

Secondo i risultati dello studio pubblicato dall'associazione GLAAD, su 350 titoli usciti nel 2022, 100 film, ovvero il 28,5% del totale, hanno al centro un personaggio queer. È il numero più alto mai registrato nella storia

La GLAAD, un’organizzazione di attivismo LGBTQIA+, ha pubblicato l’undicesima edizione del suo Studio Responsibility Index, un’analisi annuale che tiene conto della “quantità, qualità e diversità” dei personaggi queer presenti nei film usciti nel corso dell’anno da dieci distributori di Hollywood.

I risultati hanno evidenziato che, su 350 titoli usciti nel 2022, 100 film (ovvero il 28,5%) hanno al centro un personaggio LGBTQ. La presente percentuale è la più alta registrata negli anni in cui la GLAAD ha condotto lo studio. Va notato, tuttavia, che nel panorama odierno dei contenuti di punta, anche il numero di film monitorati è aumentato.

I film LGBTQIA+ nel 2023

Nei 100 film citati, sono stati individuati 292 personaggi queer, di cui 117, ovvero il 40%, non caucasici. Di questi 292, 163 erano uomini, 119 donne e 10 non binari. Sette delle donne e sei degli uomini erano transgender, e 12 dei 350 film includevano un personaggio transgender. Inoltre, undici dei personaggi LGBTQUIA+ sono censiti come disabili.

Sebbene i dati mostrino un aumento della rappresentazione queer, non tutti i personaggi godono di una rappresentazione rilevante sullo schermo. Oltre la metà dei personaggi LGBTQIA+ (165 su 292, ovvero il 56%) compare in meno di cinque minuti del film, mentre 86 di questi appaiono per meno di un minuto. Mentre 95 personaggi (33%) hanno superato i dieci minuti, 32 (11%) sono stati tra i cinque e i dieci minuti e 79 (27%) tra uno e cinque minuti.

Per il rapporto 2022, la GLAAD ha aumentato il numero di Studios monitorati da sette a 10 distributori. Si tratta di A24, Amazon Studios, Apple TV+, Lionsgate, NBCUniversal, Netflix, Paramount Global, Sony Pictures Entertainment, Walt Disney Company e Warner Bros. Discovery. Per la prima volta, tre Studios hanno ottenuto un voto “buono” in base alle loro offerte. Tra questi A24, NBCUniversal e Walt Disney Company. Secondo la GLAAD, nessuno studio ha ancora ottenuto un voto “eccellente”.

A24 ha distribuito il film vincitore del premio Oscar Everything Everywhere All At Once, Bodies Bodies Bodies, The Inspection, The Whale e Aftersun, tutti con personaggi LGBTQ. NBCUniversal ha pubblicato Bros, Nope, Tár, Spoiler Alert e They/Them. Per quanto riguarda Disney e le sue filiali, lo studio ha realizzato Lightyear – La vera storia di Buzz, Strange World – Un mondo misterioso, Fire Island, Crush e Meglio Nate che niente.

La conferenza GLAAD e sindacati

GLAAD ha reso noti i risultati giovedì 14 settembre e ha collaborato con i funzionari dei sindacati di attori e sceneggiatori SAG-AFTRA e WGA per una conferenza stampa tenutasi presso il Los Angeles LGBT Center. Insieme alla presidente e Ceo di GLAAD Sarah Kate Ellis, erano presenti il direttore esecutivo nazionale e capo negoziatore di SAG-AFTRA Duncan Crabtree-Ireland, la vicepresidente di WGA Michele Mulroney, l’attrice Alexandra Grey, l’attore e co-presidente della commissione nazionale LGBTQIA+ della SAG-AFTRA Jason Stuart, il vicepresidente della commissione scrittori LGBTQIA+ della WGA JJ Wienkers-Alvendia, il co-presidente della commissione scrittori LGBTQIA+ della WGA Spiro Skentzos e il responsabile marketing e comunicazione del Los Angeles LGBT Center Phillip Picardi.

Lo scopo della conferenza stampa congiunta era quello di “lanciare una sfida ai vertici degli studi cinematografici per quanto riguarda i loro impegni nei confronti della comunità LGBTQ e del pubblico in generale. Sottolineare la necessità cruciale di raggiungere un accordo equo e far tornare al lavoro gli autori e gli artisti in sciopero a tutti i livelli”.

Nel rapporto, Ellis afferma: “Il GLAAD è saldamente a fianco della SAG-AFTRA e della WGA nei loro sforzi e nei loro contributi a una narrazione equa e accurata, parte integrante del movimento LGBTQIA+. È fondamentale che l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (associazione dei produttori) raggiunga un accordo equo con gli sceneggiatori e gli artisti in sciopero, affinché questi talentuosi creativi possano tornare al lavoro il prima possibile. Così che i progressi compiuti nella rappresentanza LGBTQIA+ rimangano sulla buona strada”.