SAG-AFTRA e WGA scioperano a Burbank: “Non permettete agli Studios di mettere in dubbio le nostre parole”

"Non va bene che gli altri traggano beneficio quando mettiamo in gioco la nostra vulnerabilità e il nostro cuore. Loro prendono i guadagni mentre noi facciamo il lavoro duro. Questo non è giusto" ha dichiarato Kerry Washington

Migliaia di iscritti ai sindacati hanno sfidato il sole battente fuori dai Walt Disney Studios di Burbank, in California, dove la SAG-AFTRA (il sindacato degli attori) ha portato oratori come Kerry Washington, Martin Sheen e Ron Perlman, oltre a leader sindacali come Lindsay Dougherty, Duncan Crabtree-Ireland e Joely Fisher, nell’ambito della manifestazione per la Giornata nazionale di solidarietà.

Gli agenti di polizia di Burbank, che hanno chiuso le strade residenziali della zona, hanno stimato che la folla di martedì 22 agosto contasse tra le 1.500 e le 2.000 persone. Gli organizzatori della SAG-AFTRA si aspettavano che fino a 5.000 persone partecipassero all’evento, che è servito come grido d’allarme per la Writers Guild of America (sindacato degli sceneggiatori) e il sindacato degli artisti e come dimostrazione di solidarietà con coloro – compresi i Teamsters e la IATSE – i cui contratti scadranno nel 2024.

“Gli occhi del mondo ci guardano, ma soprattutto ci guardano i lavoratori americani. E come noi, stanno dicendo ‘basta’. Basta ai salari bassi che non tengono il passo con l’inflazione. Basta alle condizioni di lavoro non sicure. Diciamo basta alla tecnologia disumanizzante. Basta con la svalutazione del nostro lavoro. Non fraintendetemi, siamo a un bivio. È in gioco l’esistenza stessa dei nostri lavori”, ha detto Fisher, tesoriere della SAG-AFTRA, nel suo discorso di apertura. La donna ha richiamato la sorellastra, la compianta Carrie Fisher, e ha detto che spetta ai membri del sindacato “essere la resistenza contro l’impero del male”.

SAG-AFTRA e gli altri sindacati uniti

Martedì 22 agosto è stato il 113° giorno di sciopero della WGA e il 40° della SAG-AFTRA. Se da un lato i sindacati hanno alcuni punti in comune, come la protezione dall’uso dell’IA, dall’altro l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che rappresenta gli Studios e gli streamer di Hollywood, ha offerto ai primi un accordo simile a quello che la Directors Guild of America ha ricevuto all’inizio dell’estate.

L’AMPTP e la WGA sono tornate di recente al tavolo delle trattative, ma come dichiarato da Crabtree-Ireland, capo negoziatore della SAG-AFTRA, i colloqui sono stati lenti. La WGA chiede tutele specifiche per gli sceneggiatori, tra cui l’obbligo di un certo numero di persone nelle writers room, mentre il settore degli attori chiede di limitare le audizioni con autoregistrazioni.

Il discorso di Martin Sheen

Martin Sheen si è calato nei panni del suo personaggio, il Presidente Jed Bartlet di West Wing – Tutti gli uomini del presidente, ed ha incoraggiato i membri del sindacato ad “essere pressanti ed attaccarsi come un francobollo” per ottenere nuovi Accordi Minimi di Base con l’AMPTP. “Continuiamo a sognare cose che non sono mai esistite e ad accontentarci”, ha detto tra i ruggiti della folla riunita.

Sheen è stato uno dei tanti membri del cast di West Wing a mostrare il proprio sostegno alla SAG-AFTRA. A lui si sono uniti alcuni co-protagonisti: Bradley Whitford, Richard Schiff, Allison Janney, Dulé Hill e Josh Malina.

“È chiaro, e straordinariamente stimolante, il fatto che questi Studios abbiano sottovalutato la nostra determinazione”, ha detto Whitford dell’AMPTP. “Siamo stanchi di questi produttori che vanno a Wall Street e si vantano dei loro straordinari profitti per giustificare i loro osceni compensi finanziari personali, per poi rivolgersi a noi, le persone che creano il valore delle loro intere vite, e dirci che questo business non funziona più. Dovete pagarci”.

Le parole di Kerry Washington

Kerry Washington, che ha interpretato l’assistente politica Olivia Pope per sette stagioni e 124 episodi in Scandal della ABC, ha tenuto un discorso entusiasmante durante il quale ha raccontato come la conoscenza dei sindacati le abbia fatto capire che la recitazione era un sogno realizzabile.

“Ho imparato che potevo perseguire una carriera e pagarmi da vivere facendo ciò che amavo”, ha detto l’attrice. “Siamo arrivati a un punto della nostra storia in cui questo non è più possibile. Il solo fatto di essere un attore – andare al lavoro ogni giorno, dedicarsi a questo mestiere, al divertimento e alla gioia degli altri – significa che non posso guadagnarmi da vivere in modo equo. Non va bene che altre persone traggano vantaggio dal nostro duro lavoro e dal nostro sudore. Non va bene che gli altri traggano beneficio quando mettiamo in gioco la nostra vulnerabilità e il nostro cuore. Loro prendono i guadagni mentre noi facciamo il lavoro duro. Non va bene”.

Washington ha anche sottolineato i pericoli dell’intelligenza artificiale a Hollywood. Rivolgersi a dei risolutori fittizi di problemi – come i personaggi del Presidente Bartlet o Olivia Pope -, secondo lei, non è la soluzione alla battaglia sindacale della città.

“Il vero modo per creare un cambiamento è stare insieme. Non si tratta di una persona, si tratta di uno per tutti. Siamo qui per gli altri. Siamo qui perché sappiamo che i sindacati sono importanti. Non solo abbiamo solidarietà all’interno dei nostri sindacati, ma anche tra i nostri sindacati”, ha detto Washington. “Quando qualcuno vi dirà che c’è bisogno che intervenga qualcuno per salvare la situazione, quando vi sembrerà che tutto dipenda da un solo personaggio, che sia un presidente o un faccendiere immaginario, ricordate: siete voi l’eroe di questa storia. Ognuno di voi è l’eroe che farà in modo che questo accada. Abbiamo il potenziale per trasformare questo settore e per salvare tanti altri lavoratori. Credono di poter colpire prima l’artista, ma non permetteremo loro di colpire noi, né nessun altro. Proteggeremo tutti i lavoratori”.

Le critiche di Perlman

Ron Perlman, che ha pubblicato un video carico di imprecazioni in risposta a un articolo in cui una fonte anonima affermava che l’AMPTP voleva che gli sceneggiatori perdessero le loro case, ha affrontato il tema delle fusioni societarie – tra cui la Warner Bros. Discovery – e ha accusato gli Studios e gli streamer di aver messo in cattiva luce entrambe le corporazioni per privilegiare Wall Street.

“Il fatto è che quanto si prendono non è mai abbastanza”, ha detto. “Quindi quello che devono fare è farci sentire piccoli. Svalutarci. Farci credere che se non ci mettiamo in fila possiamo essere sostituiti perché qualsiasi figlio di puttana può fare quello che facciamo noi. Se sostengono di star perdendo soldi, vuol dire che hanno creato un modello sbagliato, tutto qui. Non date la colpa a me per questo”.

Liz Alper, membro del consiglio di amministrazione della WGA West, ha fatto un paragone tra il rifiuto dell’AMPTP di impegnarsi sull’uso dell’IA, lo sciopero degli sceneggiatori di cento giorni del 2007-08, la battaglia degli Studios sui “nuovi media” che ha messo in crisi Hollywood e i modelli di business tradizionali su cui è stata costruita la televisione.

“Guardate come questa menzogna ha decimato la nostra industria”, ha detto, riconoscendo il tributo psichico e fisico che lo sciopero ha avuto sui membri della WGA. “Siamo stanchi di essere trattati da schifo dai nostri cosiddetti partner. Siamo arrivati troppo lontano per accontentarci di un contratto che non risolve i problemi”.

Paris Barclay, ex presidente della Director’s Guild of America che ora ricopre il ruolo di tesoriere, ha dichiarato che la DGA è “orgogliosa” del suo contratto con l’AMPTP e che “ognuno ha le sue esigenze, che vanno tutte soddisfatte”.

L’impatto dello sciopero

Dougherty, capo della Local 399, ha detto che le aziende tecnologiche come Apple, Amazon e Netflix, che hanno sconvolto l’industria, “hanno bisogno di una lezione importante, che è quella di non scherzare più con il lavoro a Hollywood”.

Dougherty ha anche esortato i partecipanti a rimanere forti e a fare tutto il necessario per ottenere un accordo: “Quando ci diranno che i nostri membri saranno senza casa, fate come Ron Perlman, girate un video e spaventateli a morte”.

Crabtree-Ireland, capo negoziatore della SAG-AFTRA, ha concluso i discorsi con un messaggio di unità tra tutti i sindacati – e anche tra coloro che sono in fase pre-sindacale – prima di presentare i dati di un recente sondaggio in cui si afferma che più di due terzi dei potenziali elettori sostengono la WGA e la SAG-AFTRA. Ha dichiarato di star lavorando a stretto contatto con la WGA, “impiegando ogni strategia a nostra disposizione per ottenere il contratto equo che tutti i partecipanti a questa lotta meritano e otterranno”.

Traduzione di Pietro Cecioni