Met Gala 2024, nome in codice: strambo. I look, le acconciature e le stoffe più folli della serata

Dallo scioccante bob nero di Sydney Sweeney all'abito ricoperto di sabbia di Tyla: le scelte di The Hollywood Reporter per gli outfit più esagerati nella serata degli "Oscar della moda"

Il tema del Met Gala 2024 è stato Il giardino del tempo – basato su un racconto di J.G. Ballard, ma, in realtà, il motto di tutti i look del Met Gala è sempre: o si pensa in grande o si resta a casa.

Nel corso degli anni si sono susseguiti una miriade di splendidi abiti, gioielli e smoking eleganti, ma cosa ricordano i fan più sfegatati? Cher mezza nuda. La performance artistica del cambio d’abito di Lady Gaga. L’ingresso regale di Billy Porter in armatura egizia col suo entourage. Katy Perry come lampadario. Tutti hanno dimostrato che non conviene andare sul sicuro, anche se andare sul sicuro significa essere comunque splendidi.

La domanda, quindi, si riduce a: come ci si veste bene in modo esagerato? O in modo esageratamente brutto? Sia il brutto che il bello, a volte indistinguibili, ottengono sempre la maggior parte dell’inchiostro speso a parlarne. Con look così rischiosi, si tratta di un lancio della moneta. Se sei Cher, puoi fare qualsiasi cosa. Per tutti gli altri, è un caso a parte.

Quindi, senza ulteriori indugi, le scelte di The Hollywood Reporter per i look più trasgressivi del Met Gala 2024, in ordine sparso:

I capelli più pazzi della serata

Domanda: la co-conduttrice della livestream di Vogue Gwendoline Christie stava cercando di emulare uno stormo di gabbiani – letteralmente – o l’omonimo gruppo musicale del 1980, A Flock of Seagulls? Christie ha abbinato il suo abito arancione sangue Maison Margiela Couture di John Galliano a un voluminoso cappotto da opera nero a strisce tinta unita. Ok. Era tutto oversize, quasi a forma di A. È un look impressionante, anche se più adatto a David Byrne, ma è l’acconciatura che ha fatto saltare tutto. I suoi rigidi capelli biondi si sono alzati in aria come se fossero in volo. Era appena uscita da un film horror? Licenziate il parrucchiere! Seconda classificata Pamela Anderson, anche lei con un’acconciatura che sfidava la gravità (e ideati da Orlando Pita).

Il copricapo più strano

Lana Del Rey, che indossava un abito Alexander McQueen, aveva il capo ornato da una corona di spine. O da una mantiglia spagnola. O forse da entrambe.

La sabbia fusa del tempo

Sia la cantante sudafricana Tyla che lo stilista Olivier Rousteing, entrambi in Balmain, hanno indossato look che includeva della sabbia vera. Non proprio un “tessuto” facile da lavorare. “Parliamo del Giardino del tempo”, ha sottolineato Rousteing a Vogue.com. “Questo top si dissolverà stanotte!”. Di certo il miglior uso di una clessidra.

Il più punk-rock

Il talentoso Mr. Ripley si è unito ai Clash? Andrew Scott ha indossato un gilet/blazer Versace senza maniche, mentre accompagnava Donatella Versace e Jude Law sulle scale del Met. Molto Joe Strummer. Scott ha persino superato l’influencer Emma Chamberlain, con il suo abito di pizzo nero personalizzato Gaultier, simile a quello di Siouxie Sioux. Pieno di vibes alla Depeche Mode.

Un gran uso del denim

Abbiamo visto molti tessuti strani al Met: corsetti di madreperla, corsetti di legno (Loewe di Taylor Russell), perline a effetto nude. Da’Vine Joy Randolph e il suo accompagnatore Zac Posen, però, hanno debuttato con uno dei primissimi look del nuovo lavoro del direttore creativo di The Gap e Banana Republic. L’abito di Joy Randolph era interamente in denim blu (il primo Gap Couture!). Un omaggio a un tipo di filo usato da The Gap nel 1969, che si allungava in un lunghissimo strascico. Lo smoking bianco di Posen era invece di Banana Republic. “Abito Gap personalizzato”: tre parole che non avreste mai pensato di sentire nella stessa frase.

La più aggressivamente floreale

C’erano più fiori al Met Gala a tema “giardino del tempo” che a un matrimonio reale. Ma la minigonna di Marni di Nicki Minaj e il Valentino personalizzato di Jordan Roth li hanno superati tutti: entrambi sono stati sepolti da più fiori di quelli apparsi al funerale di Liberace.

L’omaggio alla gonna di Marilyn Monroe

La parte inferiore dell’abito Weinsanto di Lizzo era arricciata come se stesse per gonfiarsi sopra una grata stradale di New York, stile Quando la moglie è in vacanza. Era la lacca per capelli a tenerlo su?

 

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La più nuda della serata

Nonostante i tessuti trasparenti siano ormai di casa, la maggior parte della pelle mostrata al Met Gala 2024 era relativamente discreta. Non per Rita Ora. Il Marni della cantante britannica era una cascata di perline antiche, che lasciava il seno laterale, i fianchi, le gambe e – beh, tutto il resto – molto esposti. Certo, era sopra un body color carne, ma si abbinava alla sua pelle così bene che persino i presentatori di Vogue.com sono arrossiti. Una ha chiesto di poter toccare il fianco di Ora, richiesta che la cantante ha accolto con piacere.

La coppia con l’abito coordinato più particolare

Eddie Redmayne e la moglie Hannah Bagshawe hanno indossato look speculari del giovane stilista britannico Steve O Smith. Lui ha indossato una gonna e una camicia di tulle in bianco e nero. La stampa era ricavata dai disegni avanguardistici di Smith a carboncino su tessuto. Lei ha indossato una versione dell’abito senza spalline. Forse entrambi volevano indossare l’abito della sposa di Frankenstein? Sembra che il ruolo di Emcee in Cabaret a Broadway gli stia dando alla testa.

 

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C’è chi ha usato carta da parati

Demi Moore, con il suo abito a forma di orchidea di Harris Reed, è stato il look più inventivo della serata. In nero e rosa, l’abito dal taglio rigido è stato costruito con carta da parati vintage. L’abito era orlato da frecce dell’arco di Cupido e ricoperto da illustrazioni di peonie rosa e petali gocciolanti. Lo stilista stesso l’ha accompagnata in un abito preraffaellita verde giardino, ancora più esagerato.

Il cambio di acconciatura più drammatico

Le star in cerca di visibilità fanno spesso una prova improvvisa di acconciatura prima del Met, per attirare l’attenzione delle telecamere. Quella del 2024 è stata una sfida tra Adrien Brody, biondo platino, Kerry Washington con una parrucca pixie e Greta Lee, con un nuovo mullet arruffato accompagnato da una frangia tagliata. Bambini: non provate a farli a casa, a meno che non sia Halloween. La parrucca nera di Sydney Sweeney l’ha resa irriconoscibile. Al Met Gala, non dovrebbe essere quello l’obiettivo.

Un uso unico di t-shirt bianche

L’abito per Charli XCX di Marni era composto interamente da t-shirt bianche riciclate degli anni ’50 e ’70, sormontate da un reggiseno a cono rigido. Bambini, stavolta potete provare a farlo a casa. Nel frattempo, l’abito dipinto su t-shirt bagnate di Vetements di Doja Cat era un ottimo look per chi è appena uscito dalla doccia (forse il motivo del trucco blu/verde che le colava sul viso).

La miglior spilla attaccata a una testa calva

L’attrice Cynthia Erivo, in uno spettacolare abito nero e rosa di Thom Browne che mostrava i fianchi, ha fissato una spilla a forma di farfalla sulla sua testa rasata.

 

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Troppo, troppo tulle

I gioielli Chanel di Michelle Williams erano divini. Ma il suo abito coordinato la faceva sembrare come se qualcuno avesse drappeggiato a caso un fascio di tulle su una modella. Quelle maniche a sbuffo giganti e pesanti, poi, opprimevano l’outfit.

Premio “Ma come ci cammini in quel vestito?”

Questo premio va a Gigi Hadid, in uno dei migliori abiti della serata: un gigantesco abito bianco a strati di Thom Browne che ha richiesto 70 persone per essere realizzato, due milioni di perline e cinque uomini per aiutarla a salire le scale. Sicuramente una delle meglio vestite, anche se sembrava già esausta durante l’arrivo.

Strano e lanoso

FKA Twigs ha accompagnato la stilista Stella McCartney, che ha spiegato che il top e gli hot pants della cantante erano fatti completamente di diamanti. “Diamanti tagliati al laser”, ha specificato la stilista ecologista. Lo spolverino di lana color crema di FKA Twig assomigliava a una pecora tosata e sarebbe stato un’ottima coperta.

La montatura più esagerata

Lo smoking a righe Maison Margiela by John Galliano di Bad Bunny era costruito intorno a un corsetto con inserti, con strisce rosse sulle gambe dei pantaloni e persino sormontato da un cappello nero e blu in stile Ren Faire. Aveva così tanti elementi che non sapevi dove guardare per primo. Ma sono stati i suoi piccoli occhiali stellati a catturare l’attenzione.

Il codice di abbigliamento di quest’anno, Il giardino del tempo, prende spunto dall’omonimo racconto del 1962 di J.G. Ballard, che si collega alla perfezione all’ultima mostra del Metropolitan Museum of Art Costume Institute, Sleeping Beauties: Reawakening Fashion. La mostra, curata da Andrew Bolton, apre al pubblico venerdì 10 maggio e mette in luce pezzi fragili provenienti dagli archivi dell’istituto, tutti visti attraverso la lente della natura. Il libro della mostra sarà pubblicato il 18 giugno.