Morto Roberto Cavalli, lo stilista fiorentino aveva 83 anni ed era da tempo malato

Lascia sei figli, di cui il più piccolo Giorgio, di poco più di un anno. Aveva ceduto il suo marchio nel 2015 a Vision Investments del miliardario di Dubai, Hussain Sajwani. L'attuale direttore artistico del brand Fausto Puglisi continua il percorso disegnato dallo stilista fiorentino

È morto oggi, nella sua Firenze, Roberto Cavalli, fondatore dell’omonimo brand. Aveva 83 anni e da molto tempo era malato, usciva ed entrava sempre più spesso in ospedale per i rituali controlli. Lascia sei figli Tommaso, Cristiana, Robert, Rachele, Daniele e Giorgio, nato nel marzo del 2023. Il bimbo si chiama, per volontà dello stesso Cavalli, come il padre, ucciso dai nazisti nel 1944 in una rappresaglia a Cavriglia (Arezzo) quando il futuro stilista aveva solo tre anni. Accanto a lui nelle ultime ore la compagna svedese Sandra Bergman Nilsonn. Stavano insieme da quindici anni.

Nel 1970 fa il suo debutto a Parigi con i brand che ancora oggi porta il suo nome. L’arte è sempre stata nel DNA di Roberto Cavalli: suo nonno era un pittore della corrente dei Macchiaioli e le sue opere sono ancora oggi esposte agli Uffizi. Anche lo stilista fiorentino, da giovane, seguì la vocazione artistica: studiò all’Istituto statale d’arte di Firenze, specializzandosi nelle applicazioni tessili della pittura. I suoi lavori attirarono l’attenzione di grandi nomi della moda francese, come Hermès e Pierre Cardin, ma il grande salto è arrivato solo nel 1970, quando presentò al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi la prima collezione con il suo nome. Poi fu la volta di Firenze e Milano: a quel punto, la sua carriera prese il volo.

Cavalli si impose con un nuovo stile seducente e audace, fatto di jeans strappati, patchwork, pelle e broccati. Ma il suo marchio di fabbrica erano – e rimangono ancora oggi – le stampe animalier: maculato, tigrato, zebrato. Immaginava le donne che portavano i suoi abiti come creature selvagge: leonesse, pantere, tigri, affascinanti e selvagge.

Da subito, il brand Cavalli è stato associato all’idea di lusso, ricchezza, edonismo. Cavalli ha aperto la sua prima boutique a Saint-Tropez, la meta più esclusiva delle vacanze dei vip, nel 1972. La sua moda grintosa e super glamour ha definito lo stile degli anni Novanta: jeans aderenti, abiti scivolati, spacchi infiniti, stampe accese ispirata alla natura, dai serpenti ai fiori.

Se il motto di Coco Chanel era “less is more”, il motto di Roberto Cavalli era “more is more”. Nelle sue collezioni trasgressive la seta viene accostata alla pelle, al camoscio, al denim. Accanto alle collezioni di alta moda e pret-à-porter firmate Roberto Cavalli, erano poi nati anche il marchio RC Menswear e la linea giovane Just Cavalli, lanciata nel 1998 e che propone anche accessori, occhiali da sole, orologi, profumi, biancheria intima e costumi da bagno. Negli anni dieci del 2000 era poi nata la divisione Roberto Cavalli Home, presentata al Salone del Mobile nel 2012.

Lo stilista lascia un vuoto enorme nel mondo della moda anche se, nel 2015, aveva ceduto il suo gioiello fondato negli anni Settanta. Oggi il brand appartiene a Vision Investments del miliardario di Dubai, Hussain Sajwani ed è disegnata da Fausto Puglisi che continua il percorso disegnato da Roberto Cavalli.