48 edizioni, 14 delle quali condotte da lei, Regina della Domenica. L’infinita carriera di Mara Venier è indissolubilmente legata a Domenica In, trasmissione condotta dal 1993 al 1997, dal 2001 al 2003, dal 2004 al 2006, nel 2013/2014 e dal 2018 ad oggi. Per un’ultima edizione, come promesso per l’ennesima volta alla vigilia della prima puntata andata in onda il 17 settembre scorso, senza però dare segnali di discontinuità con il recente passato. Anzi.
Domenica In: sempre le solite facce
Perché Domenica In è un contenitore pomeridiano segnato dalle interviste, troppo spesso e volentieri ripetute negli anni, con i medesimi aneddoti, gli stessi ospiti e lei, zia Mara, abbagliata da un ego che puntualmente la porta a far rivedere puntate precedentemente realizzate, in cui l’io trionfa sul contenuto. Pronti, via e Domenica In è ripartita dai Pooh, andando oltre l’avanguardia pura di mirandapriestlyana memoria. Praticamente una puntata qualunque delle ultime 6 edizioni, perché se i Pooh sono altrove affaccendati arriva Al Bano, o viceversa.
L’intercambiabilità è certificata. Il 17 settembre Mara Venier ha poi avuto come ospiti anche Matteo Garrone, i The Kolors, reucci dei tormentoni estivi del 2023, Matteo Bocelli, Carlo Verdone, che ha ripetuto episodi milioni di volti raccontati come neanche “quel soldato tedesco” made in Sora Lella, e Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista napoletano ucciso lo scorso 31 agosto a soli 24 anni.
Il 24 settembre le 3 ore di diretta hanno coinvolto ancora una volta Andrea Piazzolla, ex assistente personale e factotum di Gina Lollobrigida, Brigitte Nielsen, Piero Chiambretti, la debuttante Francesca Fagnani, mai vista a Domenica In a certificare l’avvenuta esplosione pop grazie al suo Belve, e Pino Insegno, uscito distrutto dal ritorno in Rai con Il Mercante in Fiera e bisognoso di tutte le comparsate possibili pur di risollevare un disastro annunciato. Ma è con la 3a puntata, dinanzi ad ascolti tutt’altro che eccezionali, che Mara Venier e i suoi autori hanno deciso di virare verso le dirette dursiane dei tempi che furono.
La barbaradursizzazione di zia Mara Venier
Fabrizio Corona è infatti tornato su Rai1, nel cuore del pomeriggio, pochi giorni dopo la sua presenza a Belve. Ritrovata ufficialmente la libertà dopo aver passato 10 anni tra carcere, domiciliari e affidamento terapeutico, l’ex Re dei paparazzi è riuscito laddove Fedez ha fallito. Perché se il rapper è stato bandito dalla Rai meloniana per mai motivate “scelte editoriali”, all’ex di Belen sono state inspiegabilmente riaperte le porte di Viale Mazzini, pochi mesi fa chiuse in faccia a Roberto Saviano, il cui programma sulla mafia già spesato e realizzato è stato di fatto cestinato.
Al cospetto di Corona la conduttrice si è barbaradursizzata, andando ad abbracciare quel trash solo a parole cancellato da Pier Silvio Berlusconi tra pomeriggi e domeniche cinque. Addirittura un’ora piena è stata concessa a Corona, evento più unico che raro che a Domenica In non si verificava dal lontano 3 aprile 2022, quando un blocco dedicato a Vincenzo Mollica sfiorò gli ottanta minuti. Un’ora in cui il 49enne ha dato non richieste lezioni di giornalismo e parlato di pena ingiusta vissuta sulla propria pelle, di “magistratura che comanda la vita delle persone”, indossando i soliti abiti della vittima di un non precisato sistema.
No a Fedez e Saviano, sì a Fabrizio Corona e Pamela Prati
Un’ampia “operazione simpatia”, quella concessa a Corona, che ha minato la credibilità del programma di Rai1, piegatosi ai rivendicati deliri di onnipotenza e alle proprie discusse e discutibili verità di Fabrizio per raccattare qualche decina di migliaia di telespettatori in più rispetto alla settimana precedente. Ne valeva davvero la pena? Nel corso della puntata zia Mara ha intervistato anche Vera Gemma, in corsa per gli Oscar 2024 in rappresentanza dell’Austria con il “suo” Vera, Gabriele Cirilli, Francesco Paolantoni, Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua, Aldo Cazzullo, Maria Chiara Giannetta e Giuseppe Zeno e soprattutto Pamela Prati, tornata così sul luogo del delitto dove il famigerato Pratiful prese vita. Il 2 dicembre del 2018, proprio al cospetto di Mara Venier, Pamela Prati rivelò di essere diventata “moglie e mamma”, raccontando dell’inesistente Mark Caltagirone. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quella semplice intervista avrebbe poi dato il via ad un anno di dirette, copertine, accuse, denunce e continui colpi di scena. Esploso lo scandalo, nel 2019 saltò un’ospitata riparatrice per “chiedere scusa” ai telespettatori di Domenica In.
Ora, passati 5 anni e in qualità di concorrente di Tale e Quale Show, Pamela e Mara si sono ritrovate, dopo che la stessa Venier si era detta ‘profondamente delusa’ per il comportamento della showgirl, fresca di nuovo fidanzamento con un giovane di 19 anni.
La doppietta “busta gold choc” Corona-Prati ha riportato alla mente i dimenticati fasti delle Domenica Live e dei Non è la D’Urso del 2019/2020, quando l’Italia si appassionò ad una telenovela dai contorni ancora oggi pochi chiari. Zia Mara e i suoi autori si sono così ritrovati a rimestare nel torbido per provare a risollevare una stagione partita con il fiatone, sul piano dei contenuti e dell’Auditel. Perché se la conduzione ‘genuina’, condita da doppi sensi e grosse grasse risate di Venier è un marchio di fabbrica che nel tempo ha fatto la sua fortuna, a pesare è l’intera struttura di un programma che fatica a distinguersi da edizione ad edizione. Sempre e solo cantanti e interviste, interviste spesso poco pungenti e cantanti perennemente in promozione, mentre la band diretta da Stefano Magnanensi si intromette a suo piacimento, e il più delle volte inopportunamente, alimentando un fracasso che a lungo andare stanca, accompagnando lo spettatore verso altri lidi. E infatti gli ascolti di questa 48esima edizione preoccupano e non poco.
Un Auditel impietoso per Domenica In
Il 17 settembre Domenica In è ripartita da uno share tra il 13.2% e il 17.6%, mentre su Canale 5 Verissimo oscillava tra il 17% e il 21.2%. Domenica 24 settembre, con il ritorno di Maria De Filippi, la sconfitta è stata doppia. Domenica In tra il 14.2% e 17.6%, con Amici al 25.6% e Silvia Toffanin tra il 19.2% e il 22,4%. Il 1 ottobre, con la famigerata doppietta Corona-Prati, Mara Venier tra il 13.7% e il 18.6%, con Maria de Filippi al 23.7% di share e Verissimo tra il 18.8% e il 22,2%.
Tre sfide su tre nettamente perse sono uno smacco per colei che da 30 anni viene giustamente considerata la Signora della domenica nazionale. L’8 ottobre, con ospiti Loretta Goggi, Tommaso Paradiso e Giancarlo Magalli, il 4° round di una sfida che per zia Mara si fa sempre più complicata.
Anche perché pure la barbaradursizzazione, a lungo vista come il male assoluto eppure da molti oggi rimpianta per non dire mal copia/incollata, non paga.
Il programma della settimana è stato Amici di Maria De Filippi, su Canale 5
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