Tra capi saldi del cantautorato italiano come Francesco De Gregori, celebri compositori come Ludovico Einaudi, un talento poliedrico come quello di John Legend, fino ad arrivare al gruppo de Il Volo, che negli ultimi anni ha esportato il bel canto italiano in praticamente ogni angolo del globo. Sono solo alcuni dei nomi che compongono il programma degli eventi di Pompei è Arte: dieci concerti che, nel corso della stagione estiva, animeranno il Parco Archeologico campano, patrimonio dell’Unesco.
“Un approccio alla cultura meno elitario e più pragmatico” è ciò che si auspica, a favore delle nuove generazioni, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi. “Gli artisti, i musicisti nello specifico, sono il primo contatto dei più giovani con la cultura”. Ed è proprio a partire da questo intento che nascono gli appuntamenti, che vedranno esibirsi anche Russell Crowe, i Pooh, Carmen Consoli e Biagio Antonacci.
Ad aprire la stagione l’8 giugno, la cantautrice sicula Carmen Consoli, seguita a ruota da John Legend, cantante e produttore da milioni di streaming, vincitore di un EGOT e riconosciuto universalmente come uno dei maggiori artisti del nuovo millennio. Primo tra tutti All of Me. “Sono numeri di cui il mondo della cultura ha bisogno. Dobbiamo allearci tutti, cultura, arte, musica e turismo”, continua Mazzi.
L’unione tra storia e musica
Un’alleanza, quella tra Pompei e la musica – che ha origini piuttosto lontane: si potrebbe datare ufficialmente al 1971, quando i Pink Floyd registrarono nel parco il loro film-concerto Pink Floyd: Live at Pompeii esibendosi in un Anfiteatro volutamente deserto (chiuso al pubblico per sei giorni) con l’intento di contrastare la tendenza dell’epoca di registrare film-concerto caotici e affollati, a cominciare ovviamente da Woodstock. Oltre a segnare un nuovo punto d’inizio per la musica e per le tecniche di registrazione, il gruppo rock inglese sdoganò ufficialmente la possibilità di conciliare luoghi storici e musica, aprendo le porte a possibilità e iniziative proprio come quella di Pompei è Arte.
“Pompei sta vivendo una nuova stagione e la nostra cultura è il motore della nostra economia”, aggiunge il sindaco della città campana, Carmine Lo Sapio, in riferimento agli appuntamenti teatrali e musicali che hanno animato il Parco a partire dallo scorso anno. “Con questo percorso, è cambiata la città e man mano sono cambiati i suoi cittadini. Speriamo sia il pretesto per far cambiare anche gli italiani”, conclude ridendo.
Il Volo, l’atteso evento di Pompei è Arte
Tra gli appuntamenti più attesi, il concerto-evento de Il Volo, il gruppo classic-pop che da oltre quindici anni importa la musica classica italiana in tutto il mondo. Alla vigilia di una tournée che li vedrà girare vari stati per i prossimi due anni e lasciatosi alle spalle la terza esperienza sanremese, il trio si prepara ad esibirsi in uno sfondo storico e suggestivo, a coronare il quindicesimo anniversario del fortunato percorso insieme.
“Il nostro scopo è quello di far conoscere la nostra terra, e in primis conoscerla anche noi. Questo è un nuovo inizio, anche per noi. Poter associare la nostra musica alle bellezze d’Italia, come Pompei è il nostro obiettivo”, dice Ginoble a THR Roma.
“Voglio precisare che non è Il Volo che porta la cultura italiana in tutto il mondo, è la nostra cultura che ci permette di girare ovunque”, aggiunge il tenore Piero Barone. “L’arte del bel canto è diventata patrimonio dell’umanità, e siamo orgogliosi di celebrare questo patrimonio che abbiamo ereditato. Farlo stavolta, in una sede storica come questa, è ancora più emozionante”.
Si appella all’articolo 9 della Costituzione italiana, invece, il ministro Gennaro Sangiuliano. Ribadisce l’importanza dello sviluppo della cultura del nostro paese e della tutela del nostro patrimonio storico e artistico. Una fusione inestricabile, possibile anche grazie ad eventi come quelli di Pompei è musica. “La qualità della vita dipende dalla cultura, dalla sua efficienza”, commenta. “Ad esempio, a Pompei i trasporti non sono efficienti, perché non dipendono da me ma da chi non fa ciò che dovrebbe. Altrimenti funzionerebbero bene”, ironizza Sangiuliano sulla gestione dei trasporti e delle infrastrutture della regione Campania.
E conclude, ritornando al ciclo di eventi e all’importanza di una buona gestione della cultura per formare giovani cittadini più consapevoli: “Ad ogni modo, credo che uscendo da esperienze come questa siamo tutti dei cittadini migliore”.
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