Darin: “Tutti, prima o poi, ci ritroviamo attratti da situazioni che non ci fanno bene: Moonlight racconta l’oscurità che ho dentro” (Anteprima)

In un deserto che ricorda un misto tra Dune e Mad Max, l'artista svedese balla da solo nel videoclip del suo nuovo singolo: "Originariamente parlava di un'altra persona, ma ho trovato più interessante raccontare una sofferenza interna, personale". L'intervista di THR Roma

Per Darin, “è una fortuna avere successo in un Paese che amo così tanto visitare. E poi, adoro il cibo!” E in Italia, in effetti, è stato l’artista internazionale più trasmesso con il singolo Can’t stay away, mentre è stato l’artista indipendente più suonato dalle emittenti radiofoniche italiane con il brano Superstar

Svedese di origini curde, Darin Zanyar ha esordito giovanissimo con il talent show Idol, a soli diciassette anni. Con otto album all’attivo e un prossimo capitolo musicale alle porte, l’artista ha scelto The Hollywood Reporter Roma per l’anteprima del video del suo nuovo singolo, Moonlight, diretto dal regista Gustav Stegfors. Abbiamo parlato con entrambi del dietro le quinte del videoclip, tra scenari marziani e ispirazioni fantascientifiche.

Darin, quest’anno compie vent’anni di attività. Com’è il bilancio della sua carriera finora, e quali sono state le tappe fondamentali?

D: Sono successe così tante cose in questi vent’anni, è difficile sceglierne una. Credo, però, che fondare la mia etichetta sia stato un passo fondamentale nel fare cose in cui credevo davvero, io per primo. Nessun altro capì il progetto al tempo, quindi sono molto contento di essermi messo lì, da solo, e di averci messo tutto quello che avevo. È stata una scommessa, ma è stato il passo più importante. E poi, il primo album che ho pubblicato con quell’etichetta, Butterflies in the stomach, è stato quello che ha avuto più successo, quindi…

Lei ha iniziato con Idol. Secondo lei, com’è esordire oggi grazie a un talent show? Cosa è cambiato?

D: Credo che dipenda dal talent. Di certo, le cose più nuove sono più interessanti, all’inizio c’era più hype; e poi, io ho avuto un buon tempismo, perché ho partecipato alla primissima stagione. Oggi è più difficile, ma ci sono delle eccezioni. Dipende anche cosa ne fai dell’opportunità che ti offre il talent: con chi lavori, che musica fai, e così via.

Nella sua musica spazia tra varie lingue, principalmente svedese e inglese. Com’è il suo processo creativo? Decide prima in quale lingua scriverà, o lo scopre strada facendo?

D: Non decido prima, credo che la scelta si collochi più o meno a metà del processo. A volte parto da un’idea in una lingua, e poi cambio a metà strada perché mi rendo conto che suonerebbe meglio. È un processo naturale, insomma, spesso decido dopo aver composto la maggior parte della canzone.

Il backstage di Moonlight

Il backstage di Moonlight

Com’è nato, allora, il testo di Moonlight? E com’è nata l’idea del videoclip?

D: Moonlight come brano ha una genesi particolare, è un’eccezione. In genere sono totalmente autore delle mie canzoni, mentre questo brano mi è stato proposto a lavori già iniziati. Ma mi ha intrigato, aveva qualcosa di particolare. Rientrava nel mio stile e, intervenendo sul testo, poteva diventare qualcosa che parlasse dell’oscurità che ho dentro. Originariamente parlava di un’altra persona, ma trovavo più interessante raccontare una sofferenza interna. Alla fine, ognuno di noi si trova prima o poi attirato da cose che non ti fanno bene. Per quanto riguarda il videoclip, lascio la parola a Gustav, che ha avuto un ruolo enorme nella sua ideazione.

G: Ho ricevuto il brano, e ho cercato di costruire un videoclip che rispecchiasse le sensazioni che mi dava. Ho subito pensato a uno spazio in cui Darin potesse esprimersi, perché è un performer molto forte. Da lì, quindi, abbiamo costruito un set in cui potesse muoversi liberamente in questo spazio un po’ onirico. Ma è stato un processo molto organico, l’idea iniziale si è poi modificata sul set sull’onda di piccoli dettagli e suggerimenti che ci rimpallavamo.

D: È strano perché inizialmente, nella mia testa, per Moonlight immaginavo un video urbano, pieno di neon, un po’ futuristico. Quindi è stato interessante e inaspettato vedere come la visione di Gustav sia andata in direzione completamente opposta, che però funzionava.

Avete seguito qualche riferimento cinematografico nell’ideazione del video?

D&G: Diremmo che è un mix tra Dune, Mad Max e lo stile dei video di Michael Jackson e The Weeknd.

Il backstage di Moonlight

Il backstage di Moonlight

Vi conoscevate già, o è la vostra prima collaborazione?

D: Ci conoscevamo già grazie a un amico in comune, ma è la prima volta che lavoriamo insieme. Effettivamente sapevo che fosse un regista, ma non abbiamo mai parlato di lavoro, finché non ho menzionato che cercavo qualcuno per realizzare il videclip. E allora, Gustav si è offerto.

Darin, forse quasi per la prima volta, nel video lei è completamente solo. Come mai questa scelta?

D: È diverso da tutti i miei altri video, è vero, ma ci è sembrato naturale, dato il tema della canzone. Moonlight parla di ritrovarsi soli con il proprio lato oscuro, no? Ci piaceva che riflettesse il testo.

Dove avete girato?

D. Eravamo su Marte! [ride, ndr]

G: Non si vede? A parte gli scherzi, abbiamo girato a Palma de Mallorca, tra un aeroporto abbandonato e il deserto che si vede all’inizio. Era importante, per la sua performance, trovare un luogo fisico e credibile in cui Darin potesse esprimersi, ma che sembrasse lunare, quasi extraterrestre. Sono molto contento del risultato, il rosso del deserto fa contrasto con i colori scuri di cui è vestito nel videoclip.

D: Aggiungo un aneddoto, perché quando uno pensa a Palma de Mallorca crede che là sia estate tutto l’anno. Invece abbiamo trovato i due giorni più freddi di sempre, a un certo punto ha ovviamente iniziato a piovere… c’era fango ovunque, avevo questi stivali enormi che nel video non si vedono, ogni passo era una fatica titanica. È stato faticoso, il giorno dopo le gambe mi facevano malissimo.

G: Però ha aiutato la tua performance [ride, ndr]. Il video è sembrato più naturale, ancora più in linea con il brano.

Guarda in anteprima il video di Moonlight: