La lettera di Hollywood a Biden: “Vogliamo la libertà per israeliani e palestinesi di vivere insieme, e in pace”

"Vogliamo tutti la stessa cosa", si legge nel documento firmato, tra gli altri, anche da Bradley Cooper, Bob Odenkirk, Gal Gadot e Amy Schumer, e indirizzato al presidente degli Stati Uniti

Una lunga lista di star e dirigenti di Hollywood ha firmato una lettera per ringraziare il presidente Joe Biden per la sua leadership nella guerra tra Israele e Hamas e per chiedere di mantenere l’attenzione sugli ostaggi a Gaza.

Bradley Cooper, Courteney Cox, Chris Rock, Adam Sandler, Bob Odenkirk, Constance Wu, Tiffany Haddiah, Aubrey Plaza, Zack Snyder e Shawn Levy sono solo alcune delle celebrità che hanno aggiunto il loro nome al documento diffuso da un gruppo di leader di Hollywood, che ha lanciato un sito web chiamato No Hostage Left Behind. Tra coloro che sono attivamente coinvolti nella coalizione figurano Gal Gadot e Amy Schumer.

“Siamo rincuorati dalla liberazione di venerdì 20 ottobre dei due ostaggi americani, Judith Ranaan e sua figlia Natalie Ranaan, e dalla liberazione odierna di due israeliane, Nurit Cooper e Yocheved Lifshitz, i cui mariti sono tuttora prigionieri”, si legge all’inizio della lettera. 

La lettera prosegue spiegando che, per quanto sollevati dal fatto che alcuni ostaggi siano stati liberati, sono ancora molto preoccupati per il fatto che 220 persone innocenti rimangono prigioniere, minacciate di tortura e di morte. La lettera prosegue ringraziando Biden per la sua convinzione morale e il suo sostegno al popolo ebraico e palestinese.

“Vogliamo tutti la stessa cosa: la libertà per israeliani e palestinesi di vivere fianco a fianco in pace”, si legge nella lettera. “Libertà dalla violenza brutale diffusa da Hamas. E soprattutto, in questo momento, la libertà per gli ostaggi”.

Potete leggere la lettera completa qui sotto (l’elenco completo dei firmatari è qui).

La lettera di Hollywood a Biden

Gentile Presidente Biden,

Siamo rincuorati dalla liberazione di venerdì 20 ottobre dei due ostaggi americani, Judith Ranaan e sua figlia Natalie Ranaan, e dalla liberazione odierna di due israeliane, Nurit Cooper e Yocheved Lifshitz, i cui mariti sono tuttora prigionieri.

Ma il nostro sollievo è inquinato dall’enorme preoccupazione per il fatto che 220 persone innocenti, tra cui 30 bambini, rimangono prigionieri dei terroristi, minacciati di tortura e di morte. Sono stati catturati da Hamas durante il selvaggio massacro del 7 ottobre, in cui oltre 1.400 israeliani sono stati massacrati: donne stuprate, famiglie bruciate vive e neonati decapitati.

Grazie per la sua incrollabile convinzione morale, la sua leadership e il suo sostegno al popolo ebraico, che è stato terrorizzato da Hamas sin dalla fondazione del gruppo, oltre 35 anni fa, e ai palestinesi, anch’essi terrorizzati, oppressi e vittimizzati da Hamas negli ultimi 17 anni in cui il gruppo ha governato Gaza.

Vogliamo tutti la stessa cosa: la libertà per israeliani e palestinesi di vivere fianco a fianco in pace. Libertà dalla violenza brutale diffusa da Hamas. E soprattutto, in questo momento, la libertà per gli ostaggi.

Esortiamo tutti a non riposare finché tutti gli ostaggi non saranno liberati. Nessun ostaggio può essere lasciato indietro. Che siano americani, argentini, australiani, azeri, brasiliani, britannici, canadesi, cileni, cinesi, danesi, olandesi, eritrei, filippini, francesi, tedeschi, indiani, israeliani, italiani, kazaki, messicani, panamensi, paraguaiani, peruviani, polacchi, portoghesi, rumeni, russi, sudafricani, spagnoli, srilankesi, thailandesi, ucraini, uzbekistani o altro, dobbiamo riportarli a casa.

Traduzione di Nadia Cazzaniga