“Ho voluto raccontare una cosa che non c’era prima. Una storia che avesse al centro una donna AMEB e che fosse protagonista di una serie”, spiega subito Ivan Cotroneo, regista di La vita che volevi su Netflix che in pochi giorni ha conquistato il podio delle serie tv più viste. “Io e Monica Rametta, con cui ho scritto la serie, volevamo raccontare il quotidiano di una donna transgender fuori dai cliché con cui solitamente la vediamo raccontata, quindi non marginalizzata, non una sex worker, non ospedalizzata, e volevamo farlo costruendo su lei una storia in cui ovviamente il fatto che fosse una donna transgender rientrasse nella storia, ma legata ad altri temi, non soltanto alla transizione” racconta l’autore di tante serie di successo.
“Questa è una storia di ricerca della felicità e una storia di genitorialità, soprattutto, una storia che in qualche modo ridefinisce, o se vogliamo presenta una diversa idea di famiglia che di solito non viene rappresentata” conclude Cotroneo, che confida di aver dato la parte a Vittoria Schisano solo dopo aver fatto numerosi provini. “Ho fatto dei bellissimi provini con delle attrici transgender, perché volevano fin dall’inizio che fosse un’attrice transgender a interpretare questo ruolo, e questo coincide anche con la politica Netflix, che ovviamente è molto attenta a queste cose, tant’è che Vittoria ha lavorato moltissimo già prima di questa serie con Netflix come doppiatrice di attrici transgender, soprattutto americane. Vittoria si è imposta per talento. A un certo punto io guardavo Vittoria, che conosco da vent’anni, e non guardavo più Vittoria, guardavo Gloria, e a quel punto ho detto, eh, è lei”.
Vittoria Schisano per la prima volta è protagonista con un ruolo cucito su misura per lei. “Credo che non ci sia per niente fiction, nel senso che Gloria è un personaggio completamente diverso da me, e quindi interpreto una persona che non sono io, ma io attorialmente proprio ho un tipo di approccio ai personaggi, soprattutto in questo caso, perché la scrittura me lo permetteva, di assoluta verità – ci racconta l’attrice partenopea nella sedi di Netflix e ci confida che – ancora oggi c’è una parte importante di Gloria in me, perché Ivan ha detto che io ho regalato verità al personaggio, ma è anche vero che poi il personaggio ha fatto un grosso regalo a me, perché c’è sempre uno scambio tra chi lo interpreta e il personaggio stesso. E quindi oggi mi sento sicuramente cambiata, più adulta, più matura, anche più centrata rispetto, forse, a quella che ero prima di interpretare questo personaggio, perché io ho sicuramente un’emotività molto forte, e Gloria, invece, è una donna risoluta, una donna che non solo ha risolto la vita a se stessa, ma la risolve anche a chi gli sta accanto, ai suoi amici, ai suoi familiari, alle persone che ama. E ti dirò, forse ha risolto un pezzettino della mia vita anche a me” chiosa divertita Schisano che ci confida di aver fatto fatica ad uscire dal personaggio a fine riprese. “E’ vero al punto che Ivan, a fine riprese, visto che sono rimasta in Puglia dove abbiamo girato ancora un po’, mi ha detto, Vittoria, torna a Roma, sei Vittoria, non sei Gloria”.
L’intervista integrale a Ivan Cotroneo e Vittoria Schisano
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