Cynthia Nixon in sciopero della fame per Gaza: “Niente di tutto questo è normale”

L'attrice e attivista, nota per Sex and the City, ha preso parte a una protesta di fronte alla Casa Bianca in cui diversi legislatori si sono rivolti al presidente: "Gli Stati Uniti sono attori di questo genocidio"

“Biden, stai affamando Gaza”, con questo cartello in mano Cynthia Nixon si è unita alla manifestazione a Washington, annunciando uno sciopero della fame contro la guerra tra Israele e Hamas.

La star di Sex and the City si è unita a un gruppo di legislatori progressisti in una protesta fuori dalla Casa Bianca lunedì 27 novembre, dove è stato chiesto un cessate il fuoco permanente a Gaza. L’attrice e attivista cinquantasettenne ha confermato di voler intraprendere uno sciopero della fame di due giorni. L’idea è quella di richiamare l’attenzione sulla situazione dei palestinesi che faticano a trovare cibo e acqua a causa del blocco imposto da Israele.

“Siamo qui a fare lo sciopero della fame per mostrare al presidente Biden il tipo di privazione che sta avvenendo a Gaza e come lui abbia il potere di rendere possibile un cessate il fuoco”, ha affermato Nixon durante la manifestazione, secondo quanto riportato da Time e Times of Israel. “Niente di tutto questo è normale. Niente di tutto questo è routine e niente di tutto questo può continuare”. Attualmente è in corso un cessate il fuoco temporaneo per permettere la liberazione di alcuni ostaggi rapiti da Hamas durante l’attacco a Israele dello scorso 7 ottobre.

La protesta alla Casa Bianca

A Nixon, ex candidata alla carica di governatrice di New York nel 2017, si sono uniti i legislatori democratici Madinah Wilson-Anton, Zohran Mamdani, Mauree Turner, Sam Rasoul e Abraham Aiyash. Oltre a lei, anche alcuni dei legislatori stanno facendo uno sciopero della fame che durerà fino a cinque giorni.

Mamdani ha dichiarato a Time che spera che la protesta “porti l’attenzione sul fatto che il governo degli Stati Uniti, il presidente e i leader del Congresso stanno finanziando una politica che costringe le persone alla fame. Mandiamo i soldi dei contribuenti americani a bombardare le comunità di Gaza, e non credo che il nostro presidente stia usando la sua influenza nella misura in cui potrebbe per ottenere un cessate il fuoco permanente. Gli Stati Uniti non sono semplicemente testimoni di questo genocidio. Sono un attore di questo genocidio”.

La guerra tra Israele e Hamas ha causato più di 1.200 morti in Israele, secondo l’ufficio del primo ministro israeliano, e prima del cessate il fuoco i funzionari israeliani dicevano che Hamas teneva circa 240 ostaggi a Gaza. I successivi attacchi israeliani su Gaza per distruggere le infrastrutture di Hamas e della sua rete terroristica hanno ucciso almeno 14.000 persone, secondo il ministero della salute di Gaza, gestito da Hamas. Gaza è stata dichiarata in crisi umanitaria, con una diffusa carenza di carburante, cibo e acqua e la mancanza di rifornimenti per i residenti. Il cessate il fuoco è iniziato venerdì 24 novembre e finora sono stati liberati 58 ostaggi, ma la pausa dai combattimenti dovrebbe terminare mercoledì 29 novembre.

Traduzione di Nadia Cazzaniga