Alec Baldwin: in un video lo scontro con una sostenitrice pro Palestina

L'attore, di recente al centro dell'omicidio sul set di Rust, avrebbe reagito con violenza, colpendo il telefono della persona che l'ha provocato con insistenza. L'episodio è avvenuto in un momento di particolare tensione a New York

Alec Baldwin ha apparentemente colpito, con un gesto di stizza, il telefono di una persona che provava a fargli dire “Palestina libera”. Un video pubblicato su X (ex Twitter) lunedì 22 aprile è girato da una donna che si avvicina all’attore in una caffetteria di New York.

Il video di quasi un minuto, pubblicato su un account con il nome di “Crackhead Barney & Friends”, inizia con la donna che gli chiede di dire “Free Palestine”. La persona continua poi a parlare del caso di omicidio colposo di Baldwin, in seguito alla morte del direttore della fotografia Halyna Hutchins sul set di Rust.

“Perché hai ucciso quella signora? Hai ucciso quella donna e non sei andato in prigione”, continua l’utente. “Niente galera Alec. Stai mettendo in prigione persone innocenti, Alec Baldwin. Palestina libera, Alec. Solo una volta e ti lascerò in pace. Ti lascio in pace. Lo giuro”.

Baldwin si dirige verso la porta d’ingresso della caffetteria di Manhattan, e dice alla persona che lo sta registrando di “uscire subito”. La persona si rifiuta, nonostante qualcun altro le abbia detto di andarsene. Baldwin dice poi di chiamare la polizia. L’utente ha poi esortato l’attore a pronunciare frasi contro Israele.

Il video si conclude con l’attore che rientra nella caffetteria, chiede al dipendente di fargli un favore e poi sembra colpire il telefono per strapparlo via dalla mano della persona, mentre l’immagine si interrompe bruscamente e la mano di Baldwin va verso l’obiettivo.

Il contesto delle proteste a New York

Il video arriva nel contesto di un aumento delle manifestazioni a favore della Palestina in tutto il paese, anche alla Columbia University e alla New York University.

Secondo l’Associated Press, la scorsa settimana più di 100 manifestanti si sono accampati nel prato della Columbia e sono stati arrestati. La tensione all’interno dell’università è continuata: i cancelli del campus sono stati bloccati per chiunque non avesse con sé un documento d’identità e le proteste sono scoppiate all’interno e all’esterno del campus. Anche le lezioni alla Columbia proseguono soltanto online in seguito alle crescenti proteste.

Un accampamento è apparso anche alla NYU e lunedì 22 aprile ha raggiunto le centinaia di manifestanti. L’università ha intimato alla folla di andarsene e alla fine ha chiamato la polizia (la polizia non entrava nei campus di New York dai tempi del Vietnam), con segnalazioni di “canti intimidatori e diversi incidenti antisemiti”.

I rappresentanti della Baldwin non hanno ancora risposto alla richiesta di commento di THR.