Da Bellocchio a Martone, dal Troisi alla redazione di The Hollywood Reporter Roma: Le conversazioni, il cinema live dei grandi maestri

Il festival itinerante di Antonio Monda approda anche nella sala di Roma che ha vinto l'ultimo Biglietto d'oro e nella sede del giornale che ha scelto Roma per la sua edizione europea. Lo fa con due grandi maestri che hanno cambiato il nostro modo di vedere la Settima Arte.

Le Conversazioni di Antonio Monda (di cui Davide Azzolini è cofondatore e codirettore) hanno toccato due continenti, decine di splendide città e in una doppia giornata hanno portato due maestri, nella sua ormai annuale collaborazione con The Hollywood Reporter Roma, a regalare il cinema live di grandi maestri ad addetti ai lavori (attori, agenti, registi, distributori, giornalisti) e appassionati e studenti, che hanno abitato due luoghi di Roma fondamentali e fondanti dell’arte cinematografica del presente.

Il Cinema Troisi, luogo che per numero e qualità delle proiezioni e delle iniziative si è affermato come punto di riferimento e innovazione radicale del sistema, e la redazione di The Hollywood Reporter Roma che da quasi un anno (lo compirà il 21 aprile) ha voluto essere da subito un luogo di incontro, confronto, contaminazione.

All’inizio con le parole, con una visione editoriale, ora, dal 13 marzo 2024, anche materialmente. Già, perché Le Conversazioni di Antonio Monda, format che da anni porta talent, grandi maestri, intellettuali, scrittori a raccontarsi in giro per il mondo e dichiarare, mostrare il proprio amore per il cinema, hanno esordito dentro il cuore pulsante di questo giornale, digitale e cartaceo (che bello vedere tante persone assaltare il terzo numero, a dispetto di chi dice che la carta è morta: invece, come il vinile, ha solo trovato un altro modo di esistere e rinascere per lettori più esigenti e affamati di bellezza e qualità).

Mario Martone guarda la scena che ha scelto per lui Antonio Monda ne Le conversazioni

Mario Martone guarda la scena che ha scelto per lui Antonio Monda ne Le conversazioni

Cosa sono Le Conversazioni di Antonio Monda?

Il format è semplice e geniale, un tre contro tre, come in playground statunitense, quando si gioca a basket in strada. Da una parte il giornalista, docente, direttore di festival Antonio Monda, dall’altro un grande maestro (il 12 al Cinema Troisi Marco Bellocchio, il 13 nella redazione di THR Roma a Via Merulana Mario Martone).

Il primo sceglie due scene che ritiene fondamentali per descrivere l’immaginario dell’ospite (I pugni in tasca e Buongiorno, notte per il cineasta di Bobbio, Morte di un matematico napoletano e Nostalgia per il grande autore cinematografico e teatrale partenopeo) e una del cinema in generale (L’infanzia di Ivan di Tarkovskij per il primo, I vitelloni di Fellini per il secondo), i secondi sequenze d’ispirazione o di riferimento (Dreyer, Visconti e Welles Bellocchio; Scorsese, Bertolucci, Godard Martone).

Un gioco di specchi e di pensiero che apre porte di percezione e di creatività, di confidenze umanissime e di confessioni artistiche, con la curiosità sempre accesa di un uomo di cinema che non ha mai smesso di fare domande e di attendere con curiosità e fame di conoscenza le risposte e grandi maestri che si riscoprono spettatori, appassionati e perché no anche critici e in alcuni casi debitori di mostri sacri che amano, ammirano e guardano ancora con enorme interesse.

Il tutto davanti a una platea rapita che ha riempito la sala del cinema che sta cambiando il modo di guardare il cinema in sala e la sede del giornale che sta tentando di essere un nuovo modo di rappresentarlo, raccontarlo e sì, anche di viverlo. Live, in appuntamenti in cui si cerca lo sguardo degli altri, di sodali con cui si è lavorato, colleghi con cui si condividono passione e visione, addetti ai lavori con cui si è fatto dei passi insieme e altri che sono lì per ammirazione e voglia di saperne di più.

The Hollywood Reporter Roma, con l’incontro con Mario Martone, con la serie di Conversazioni che da quando è nato hanno puntellato la sua esistenza grazie ad Antonio Monda, ha definito ancora meglio cosa vuole essere e come. E chi vuole accogliere.

Vuole essere un luogo altro e innovativo, dove cercare parole, immagini e incontri inaspettati e unici. Fuori dalla banalità e gli stereotipi delle promozioni, delle conferenze stampa, di interviste sempre uguali.

Grazie a chi c’è stato e grazie a chi ci sarà. Perché quella sala piena è una bella risposta all’impegno di andare dove altri non vanno.