Eurovision Song Contest: la performance di Angelina Mango e i fischi a Israele. Il racconto della seconda serata

Al via la prima semifinale della kermesse. Quindici le nazioni in gara, dieci quelle che arriveranno nel Grand Final di sabato 11 maggio. La kermesse andrà in onda su Rai2 dalla Malmö Arena in Svezia. A rappresentare l'Italia, Angelina Mango con La noia

Dopo la prima semifinale del 7 maggio, prende il via oggi, 9 maggio, la seconda serata dell’Eurovision Song Contest. Saranno quindici le nazioni che gareggeranno stasera (oltre a Italia, Francia e Spagna, che si esibiranno pur avendo già un posto in finale), ma solo dieci avranno accesso al Grand Final di sabato 11 maggio. La competizione, giunta quest’anno alla sua sessantottesima edizione, ha luogo nella Malmö Arena, in Svezia, paese vincitore del Contest 2023, grazie a Loreen e alla sua TattooLa classifica di questa sera sarà decisa solo ed esclusivamente dal televoto (ma il pubblico italiano potrà esprimere la propria preferenza solo giovedì sera).

Seconda semifinale: la cronaca

Lo spettacolo inizia con una parodia di Loreen, vincitrice della scorsa edizione dell’Eurovision da parte delle presentatrici Malin Åkerman e Petra Mede.

Ore 21.02. Prende il via la gara con Sarah Bonici e la performance scenica della sua Loop, una vera e propria coreografia cantata. A seguire, la rappresentante dell’Albania BESA, con il brano pop TITAN. Inizia con un’inquadratura simil-diretta di Instagram la greca Marina Satti. La canzone ZARI è una sorta di reggaeton con una forte influenza della melodia tradizionale greca, e l’interprete condisce la performance anche con qualche mossa di sirtaki. Quarta in gara, la Svizzera, con Nemo. The Code è un inno alla comunità LGBTQUIA+ e all’identità non binaria dell’artista. Sopra ad un’enorme parabola rotante, si esibisce in un brano commistione tra elettropop e opera classica quotato come vincitore di quest’edizione.

Marina Satti rappresenta la Grecia all'Eurovision con ZARI

Marina Satti rappresenta la Grecia all’Eurovision con ZARI

Sale sul palco Aiko per la Repubblica Ceca, con un brano pop-rock che segue la tendenza attuale delle break up songs alla Olivia Rodrigo. Con tanto di intermezzo parlato a metà. È poi il turno della Francia, che partecipa con la malinconica Mon Amour di Slimane, vincitore di The Voice France nel 2016. Per l’Austria partecipa Kaleen, che in un’esibizione coreografata presenta la techno di We Will Rave.

Parla di perdere il controllo la danese SABA, e rappresenta la sua SAND con della vera sabbia che la cantante lancia sul palco di Malmö. Dopo il grande successo con Snap di Rosa Linn, l’Armenia torna all’Eurovision Song Contest con il duo LADANIVA e il brano Jako, un folk pop con tanti elementi caratteristici della cultura balcanica.

La seconda tranche della competizione

La Lituania partecipa al contest a ventidue anni dall’ultima vittoria, con Hollow del cantante Dons. A seguire, la performance simbolica della Spagna (che è già di diritto in finale, essendo uno dei Big Five) con il brano Zorra, inno alla libertà femminile tra i preferiti del pubblico, eseguito dal duo marito-moglie Nebulossa.

Dopo aver spodestato Loredana Berté nella scalata verso l’Eurovision, i MEGARA partecipano alla competizione come rappresentanti di San Marino, tra robot danzanti, accenni metal e borchie fucsia. È poi il turno della Georgia con Firefighter di Nutsa Buzaladze, un brano pop radiofonico.

Tra decine di microfoni si articola la performance di Mustii, concorrente del Belgio, che di pari passo con l’andamento grave della sua canzone Before the Party’s Over si spoglia della sua camicia di forza, per dare sfoggio a centinaia di brillantini disposti sul suo corpo.

Decisamente più eclettici i quindicesimi in gara, i due gruppi 5MIINUST e Puuluup, che mettono su insieme una specie di boyband folk delirante. Si alternano roteando sul palco, tra coreografie improbabili e strumenti semi sconosciuti, nell’impronunciabile brano (Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi.

La cumbia de La Noia di Angelina

È finalmente il turno dell’Italia, che dopo la vittoria (ormai cult) dei Maneskin nel 2021, ci riprova con Angelina Mango, quotata tra il terzo e quarto posto. Nonostante sia già qualificata per la finale, la cantante dà sfoggio delle sue capacità canore e da performer con la cumbia de La noia.

Fischi quasi a sovrastare l’attacco del brano per Eden Golan, rappresentante di Israele, in gara con il brano Hurricane. Il titolo originale avrebbe dovuto essere October Rain, ma ha subito importanti modifiche, così come la gran parte del testo, per riferimenti impliciti alle stragi del 7 ottobre 2023. L’esibizione si apre e si chiude con il dissenso del pubblico, che protesta anche per la decisione di bandire bandiere e rappresentazioni palestinesi dall’arena di Malmö.

Penultima della serata, la canzone Ulveham del gruppo norvegese Gåte, rivisitazione punk-metal di un canto popolare della Norvegia. A chiudere, uno tra i favoriti, Joost Klein con Europapa per l’Olanda. Un mix di EDM condita anche da una performance di techno shuffle.

Finita la gara parte un momento sing-along con Helena Paparizou, vincitrice dell’Eurovision 2006 con la Grecia. La seguono le artiste Charlotte Perrelli e Sertab Erener.

Segue un intermezzo in stile musical delle presentatrici, con tanto di finta attribuzione dei punti finali, in cui tutti i paesi (parodizzati in base alla lingua) attribuiscono i loro twelve points alla Svezia. Interrompe – un po’ di botto, senza senso – dopo essersi chiesti cosa sarebbe successo se avesse vinto la Finlandia, Käärijä, con Cha cha cha.

I finalisti della seconda serata dell’Eurovision Song Contest

  • Grecia – Marina Satti, ZARI
  • Svizzera – Nemo, The Code
  • Austria – Kaleen, We Will Rave
  • Armenia – LADANIVA, Jako
  • Lituania – Dons, Hollow
  • Georgia – Nutsa Buzaladze, Firefighter
  • Estonia – 5MIINUST x Puuluup, (nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagiItalia,
  • Israele – Eden Golan, Hurricane
  • Norvegia – Gåte, Ulveham
  • Olanda – Joost Klein, Europapa