Tutti gli appassionati di pop sono pronti: sta per avere inizio l’Eurovision Song Contest 2024, la kermesse musicale più seguita in tutto il mondo. Stasera, 7 maggio 2024, partirà la prima semifinale storico concorso, giunto alla sua sessantottesima edizione, seguita dalla seconda tranche di giovedì 9 e dall’attesissima finale, prevista per sabato 11 maggio.
La competizione sarà trasmessa in diretta dalla Malmö Arena in Svezia (dopo la vittoria della svedese Loreen con la sua Tattoo nell’edizione 2023), e andrà in onda su Rai2 dalle 21, con il commento di Mara Maionchi (da Roma) e Gabriele Corsi (dalla Svezia).
Trentasette i paesi in gara, ventisette i cantanti solisti – diciotto donne e nove uomini -, tre band e sette duetti. A rappresentare l’Italia, com’è ben noto, il vincitore del Festival di Sanremo, incarnato quest’anno da Angelina Mango. La cantante lucana, già forte di una fortunata esperienza ad Amici, oltre che della vittoria alla kermesse, porterà sul palco svedese il brano La Noia, accorciato di 8 secondi per rientrare nei canoni della competizione.
Le modalità di voto
Non tutti i paesi parteciperanno alla competizione delle due semifinali. I cosiddetti “Big Five” – composti da Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito (paesi fondatori dell’Ebu) e il paese vincitore in carica, dunque la Svezia, per quest’anno – accederanno, come sempre, di diritto alla finale.
Le modalità di voto sono più o meno sempre le stesse. Per la semifinale di stasera, è già aperto il primo dei due televoti (la novità di quest’anno è che gli aventi diritto potranno esprimere le proprie preferenze già 24 ore prima della competizione, quindi dalle 21 circa del giorno precedente). Ogni paese può votare in solo una delle due semifinali e, tassativamente, non per se stesso. Il pubblico italiano, dunque, potrà votare giovedì 9, giorno in cui andrà in onda un’anticipazione simbolica della performance di Angelina Mango.
Il trionfo dell’Italia all’Eurovision
Sono tre le vittorie ottenute dal Bel Paese all’Eurovision Song Contest. La prima a trionfare fu Gigliola Cinquetti nel 1964, che ottenne il primo posto alla competizione con la sua Non ho l’età (per amarti). La cantante veronese ci riprovò anche dieci anni dopo, nel 1974 con Sì, ma si dovette accontentare “solo” del secondo posto, lasciando spazio alla prima (e schiacchiante) vittoria svedese, ottenuta dagli ABBA con la celeberrima Waterloo.
Nel 1990 fu poi il turno di Toto Cutugno, che vinse con Insieme: 1992. E poi, l’ultima (ma ormai storica) vittoria dei Maneskin, nel 2021, con la loro Zitti e buoni, diventata in pochi giorni un inno pop-rock a livello mondiale.
La scaletta della prima semifinale
A esibirsi nella semifinale di stasera, quindici nazioni. Di queste, le prime dieci a classificarsi avranno accesso alla finale di sabato 11 maggio.
- Cipro – Silia Kapsis, Liar
- Serbia – TEYA DORA, Ramonda
- Lituania – Silvester Belt, Luktelk
- Irlanda – Bambie Thug, Doomsday Blue
- Regno Unito – Olly Alexander, Dizzy
- Ucraina – alyona alyona & Jerry Heil, Teresa & Maria
- Polonia – LUNA, The Tower
- Croazia – Baby Lasagna, Rim Tim Tagi Dim
- Islanda – Hera Björk, Scared of Heights
- Germania – ISAAK, Always on the Run
- Slovenia – Raiven, Veronika
- Finlandia – Windows95man feat. Henri Piispanen, No Rules!
- Moldavia – Natalia Barbu, In the Middle
- Svezia – Marcus & Martinus, Unforgettable
- Azerbaigian – FAHREE feat. İlkin Dövlətov, Özünlə apar
- Australia – Electric Fields, One Milkali (One Blood)
- Portogallo – iolanda, Grito
- Lussemburgo – TALI, Fighter
Gli artisti più ascoltati su Spotify
Secondo le statistiche dell’ultimo mese, Angelina Mango è la seconda artista in gara più ascoltata a livello mondiale su Spotify. La sua La noia ha ottenuto oltre 11.5 milioni di stream globali sulla piattaforma, registrando un primato di ascolti in Spagna, Regno Unito e Germania. A precederla, solo il concorrente olandese Joost con la sua Europapa. Terza posizione a livello di ascolti globali per la Svezia – nazione ospitante dell’edizione 2024 – con Unforgettable del duo Marcus & Martinus. A seguire nella Top5, Mon Amour di Slimane per la Francia e Zari di Marina Satti, in concorso per la Grecia.
Per quanto possa essere considerato un dato relativo, il numero di stream delle canzoni in gara, data la modalità di voto vigente, è spesso esemplificativo dei risultati del futuro televoto e delle preferenze degli spettatori. Oltre ad essere una competizione ambita in tutto il mondo, quello dell’Eurovision è un palco fondamentale soprattutto per l’impatto degli stream degli artisti: dopo il trionfo nel 2023, la vincitrice svedese Loreen ha registrato un aumento di oltre il 600% degli ascolti di tutta la sua discografia. Ma ancora più lampante è il caso dei Maneskin, che possono attribuire all’ESC il vero e proprio motore del loro successo mondiale: Zitti e buoni ha registrato un aumento di streaming pari al +2000% dopo la vittoria del gruppo italiano al Contest.
Le previsioni dei bookmaker per l’Eurovision 2024
Da settimane girano già le previsioni ufficiali dei bookmaker, che hanno studiato i favoriti dell’edizione, anche alla luce dei loro ascolti su Spotify. Tra i preferiti, il concorrente croato Baby Lasagna, in gara con Rim Tim Tagi Dim, brano a metà tra metal, techno e house.
In testa alle quotazioni, però, da ormai qualche settimana, c’è lo svizzero Nemo, con l’elettropop mixato all’opera nella canzone The Code. In crescita, anche le valutazioni di Angelina Mango: la sua La noia è considerata tra la terza e la quarta posizione, e quotata all’11-12% di possibilità di vittoria.
Tra i favoriti, anche Europapa di Joost Klein, in concorso con i Paesi Bassi. Il brano dal sound eccentrico e dal testo impegnato, immaginato come un dialogo tra l’artista e i suoi genitori defunti, è quotato al terzo posto della competizione, con una possibilità del 15% circa.
Le proteste per boicottare la presenza di Israele all’Eurovision
“Uniti dalla musica”, recita il claim ufficiale del Contest. Ma l’intenzione dell’Eurovision 2024 non è stata recepita esattamente in questo senso: da mesi si stanno facendo spazio sul web raccolte firme e petizioni per chiedere all’Ebu di eliminare Israele dalla competizione di quest’anno. Lo stato – partecipante alla competizione dal 1973 e vincitore di quattro edizioni – partecipa quest’anno con la cantante Eden Golan, in gara con il brano Hurricane. Il titolo originale avrebbe dovuto essere October rain, ma ha subito importanti modifiche, così come la gran parte del testo, per riferimenti impliciti alle stragi del 7 ottobre 2023.
I crimini di guerra di cui Israele è imputato dovrebbero impedire la partecipazione al Contest. Questo è quanto sottolineato da associazioni e singoli, guidati anche da una proficua campagna social lanciata dall’attivista Beatrice Quinn e appoggiata da migliaia di condivisori e firmatari.
Ma la Svezia sembra ben salda sulle proprie posizioni. Già qualche mese fa, il premier Leo Varadkar aveva detto: “Eurovision Song Contest è una competizione per i broadcaster pubblici di Europa e Medio Oriente – non per i governi – e quello israeliano, Kan, vi partecipa da 50 anni e si confà a tutte le regole della gara”, aggiungendo che l’Eurovision “rimane un evento non-politico che unisce il pubblico di tutto il mondo attraverso la musica”. La tesi è stata ben presto contestata dai protestanti pro-Palestina, che hanno accusato la kermesse di sperequazione. In piena guerra tra Ucraina e Russia, infatti, la nazione guidata da Putin era stata estromessa dalla competizione proprio con l’accusa di crimini di guerra. Trattamento decisamente diverso da quello della commissione 2024 nei confronti di Israele: oltre a preservare il posto dello Stato in gara, Eurovision vieta fermamente le bandiere della Palestina nella Malmö Arena.
L’accostamento tra i due conflitti sarebbe inaccettabile, secondo l’ambasciatore israeliano in Svezia Ziv Nevo Kulman. “Il 7 ottobre Israele è stato brutalmente attaccato da un’organizzazione terroristica malefica che fa apertamente appello al suo annichilimento. Promuovere un boicottaggio di Israele significa sostenere le azioni di Hamas, premiare il terrorismo ed è incompatibile con i valori dell’Ebu e della competizione”.
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