Un’altra storia, di Antonio Monda: a Paulette Goddard sarebbe bastata una fede nuziale per diventare Rossella O’Hara

Per gli Mgm Studios di Louis B. Mayer la relazione dell'attrice con Charlie Chaplin bastò a farle perdere la parte. Prima di arrivare a Vivien Leigh, per il ruolo nel film di Victor Fleming vennero considerate oltre 1400 attrici, tra cui Katharine Hepburn e Bette Davis

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Via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema e sarà Clark Gable a perderci la faccia, non Gary Cooper”: è rimasta nella storia del cinema la risposta che lo stesso Gary Cooper diede al produttore David O. Selznick quando gli venne proposto il ruolo da protagonista nel film di Victor Fleming.

Selznick, al bivio tra i due attori, non esitò dunque a proporre il ruolo a Gable alla fine di un percorso di produzione difficoltoso fin dall’inizio: dalle diverse revisioni della sceneggiatura fino al il licenziamento del regista originale George Cukor. Selznick e Cukor, che avevano lavorato insieme per oltre un anno prima del licenziamento di quest’ultimo a riprese iniziate, proposero il film alla Warner Bros con Bette Davis ed Errol Flynn nei ruoli di Rossella O’Hara e Rhett Butler.

I due attori, tuttavia, dovettero essere sostituiti a causa dei loro rapporti troppo tesi, ma nel frattempo anche gli accordi con la Warner Bros saltarono e la selezione del cast ricominciò daccapo. Per la parte di Rossella i provini furono oltre 1400 e, prima di arrivare a Vivian Leigh, Selznick era orientato verso Paulette Goddard.

Soltanto un dettaglio, non da poco, non le permise di ottenere la parte: non riuscì a dimostrare di essere legalmente sposata con il compagno di allora, Charlie Chaplin. E questo per il produttore Louis B. Mayer degli Mgm Studios, subentrati alla Warner Bros, era inaccettabile.

Sarebbe bastata davvero una fede nuziale a Paulette Goddard per entrare in uno dei più grandi film della storia del cinema? Erano altri tempi, era tutta un’altra storia.