Account fasulli contro i critici non allineati, il capo della HBO Casey Bloys ammette: “Un’idea stupida”

L'amministratore delegato si è scusato per aver attaccato sui social media, sotto falsa identità, gli autori di recensioni non positive tra cui giornalisti di Rolling Stone, Vulture e New York Times: "Nel 2020 passavo troppo tempo su Twitter. Ho sfogato la mia frustrazione".

L’amministratore delegato di HBO, Casey Bloys, ha commentato durante un incontro con la stampa le accuse secondo cui avrebbe utilizzato falsi account Twitter per attaccare i critici televisivi autori di recensioni non entusiastiche dei titoli HBO.

In occasione della presentazione della programmazione 2024 di HBO, il 2 novembre, Bloys ha definito quella strategia come parte di una “stupida idea” nata durante la pandemia.

“Chi mi conosce sa che sono un dirigente molto, molto affezionato agli show che produciamo, alle persone che li realizzano, a chi ci lavora. Voglio che i nostri prodotti siano fantastici”, ha detto Bloys, aggiungendo: “Immaginatemi adesso nel 2020 e nel 2021, a casa a lavorare, passando una quantità di tempo spropositata su Twitter. A un certo punto mi è venuta un’idea molto, molto stupida con cui sfogare la mia frustrazione”.

Il capo della HBO ha proseguito: “Certo, sei tweet in un anno e mezzo non sono molto efficaci. Ma mi voglio scusare con le persone che sono state coinvolte, citate nella mail che è trapelata. Come molti di voi sanno, negli ultimi due anni ho fatto progressi e ho imparato a usare i messaggi privati (DM, ndr), così ora, quando ho qualcosa da ridire su una recensione, o su qualcosa che vedo in giro, mando un DM a molti di voi. E molti di voi sono così gentili da rispondermi”.

Le accuse, riportate per la prima volta da Rolling Stone, sono state mosse dall’ex assistente esecutivo della HBO Sully Temori, in una causa intentata a luglio contro Kathleen McCaffrey, vicepresidente senior della programmazione drama della HBO, e Francesca Orsi, responsabile del settore drama della HBO.

Temori ha intentato una causa anonima presso la Corte Superiore di Los Angeles a luglio, sostenendo di essere stato maltrattatoper la sua disabilità e il suo orientamento sessuale. La denuncia – che include richieste di risarcimento per molestie, discriminazione, ritorsione e licenziamento illegittimo – fa anche i nomi di The Weeknd (Abel Tesfaye) e di altri due produttori esecutivi di The Idol, che avrebbero bullizzato Temori nel tentativo di estrometterlo dal suo lavoro.

In una dichiarazione rilasciata mercoledì 1 novembre, la HBO non ha contestato le affermazioni secondo cui Bloys, l’allora presidente della programmazione originale del network, e McCaffrey, avrebbero ordinato a Temori di postare da account falsi, per minare la credibilità di critici di alto profilo e commentatori anonimi dei loro articoli.

“La HBO intende difendersi energicamente dalle accuse del signor Temori”, ha dichiarato un portavoce. “Ma non abbiamo intenzione di commentare i tweet sbagliati”.

L’incarico su Twitter non è menzionato nella denuncia di Temori, che non fa il nome di Bloys, ma ha accusato i dirigenti della HBO di avergli assegnato “compiti umili” non legati alla sua posizione. Una fonte a conoscenza della questione ha dichiarato a The Hollywood Reporter che i tweet in questione sono sei.

Secondo un’analisi dei messaggi da parte di Rolling Stone, a Temori è stato chiesto di creare degli account falsi nel giugno 2020, su indicazione di McCaffrey. La donna gli avrebbe detto che Bloys era “ossessionato da Twitter” e che “vuole sempre litigare” sulla piattaforma. “C’è un modo per creare un account fittizio che non possa essere ricondotto a noi, per eseguire i suoi ordini?”, scrive McCaffrey, che aggiunge che Bloys “mi manda sempre messaggi chiedendomi di trovare qualcuno che risponda”.

In un caso, a Temori è stato detto di rispondere alla recensione a 2,5 stelle del critico televisivo Alan Sepinwall di Rolling Stone sul dramma fantascientifico di Joss Whedon The Nevers.

“È arrabbiato con Alan Sepinwall”, ha scritto McCaffrey a Temori, riferendosi a Bloys. “Il nostro agente segreto può per favore twittare sotto alla recensione di Alan: ‘Alan è un codardo quando deve esprimere le sue opinioni'”.

Secondo Rolling Stone, un account a nome Kelly Shepherd, che si definisce “mamma ed erborista texana”, avrebbe risposto alla recensione di Sepinwall usando la risposta di Bloys. L’account è stato poi cancellato.

Anche la critica televisiva di Vulture, Kathryn VanArendonk, e il critico televisivo capo del New York Times, James Poniewozik, sono stati bersaglio di Bloys, che ha risposto agli utenti di Deadline.

Dopo aver letto il commento di un utente, che scriveva che la cancellazione di Run – Fuga d’amore “mette in luce il cinismo dell’era Bloys nello sviluppo dei titoli HBO”, il dirigente si è infuriato e ha scritto a McCaffrey: “Come si permette qualcuno di scrivere una cosa del genere! Vorrei dire qualcosa del tipo ‘lol ok stanno solo contando i loro Emmy’ o qualcosa così”. Ha anche suggerito: “Magari diciamo che dobbiamo aver superato il loro, di sviluppo mentale?”.