Box Office Italia: la fattoria degli animali ha paura del sole (fortuna che c’è Kung Fu Panda)

I botteghini segnano -28% rispetto alla scorsa settimana, +8% rispetto all’anno scorso. Non è una bella notizia, ma la delusione viene parzialmente compensata dalla prospettiva del ritorno delle avventure di Po. Non solo: il cinema d’autore dimostra di avere una tenitura che molti titoli più commerciali non hanno (aspettando Orson Welles)

È sicuramente un caso, ma nelle prime 20 posizioni del box office italiano di questa settimana troviamo nell’ordine: un panda, un giaguaro, due cani, un panda rosso gigante, un airone e la star di Anatomia di una caduta, altro cane, già vincitore della Palm Dog a Cannes e osannato agli Oscar. Una vera fattoria degli animali, a cui potremmo aggiungere i vermi di Dune 2, la Povere creature create da God e l’orsetto di pezza di Imaginary. Ma veniamo subito ai numeri: -28% rispetto alla scorsa settimana, +8% rispetto all’anno scorso. Non è una bella notizia, ma la delusione viene parzialmente compensata dalla prospettiva di avere un probabile titolo fortissimo da questa settimana, Kung Fu Panda 4, che nelle sole anteprime di ieri, 17 marzo, ha incassato 380.000 €.

Po e Zhen in una scena di Kung Fu Panda 4

Po e Zhen in una scena di Kung Fu Panda 4

Saga molto amata in Italia, con oltre 40 milioni d’incasso complessivi con i tre precedenti film, arriva nelle nostre sale sulla scia di una eccellente performance negli Stati Uniti, 107 milioni di dollari, e 176 nel mondo. In Italia potrà contare anche sul lungo weekend pasquale della seconda settimana e vediamo se riuscirà a superare la soglia dei 10 milioni di euro, che al momento sembra un traguardo non scontato persino per Dune 2, arrivato questa settimana a 8,2 con un calo di oltre il 50% rispetto alla scorsa settimana. Solo il 13% in meno per La zona d’interesse, che sfiora i 3,7 e si avvia a superare i 4.

Vedremo se ha sufficiente corsa per giungere a cinque milioni, ma la stagione ha dimostrato che il cinema d’autore ha una tenitura che altri titoli più commerciali non hanno, quindi aspettiamoci di vederlo ancora a lungo nella Top 20, forte anche delle 519 sale raggiunte in questa quarta settimana.

Timothée Chalamet e Josh Brolin in una scena di Dune parte due

Timothée Chalamet e Josh Brolin in una scena di Dune parte due

Sorprende sul terzo gradino del podio del fine settimana Race for Glory – Audi vs Lancia, film sportivo sulla sfida che entusiasmò il mondo del rally negli anni Ottanta. Intuizione di Riccardo Scamarcio, che lo ha scritto, prodotto e interpretato, lasciando la regia a Stefano Mordini. 560.000 € è un gran bel risultato. Tra le altre nuove uscite al sesto posto troviamo l’horror Imaginary, che per poco non gira a 300.000. Al decimo posto, con 124.000 € incassati, troviamo Force of Nature: Oltre l’inganno, secondo film di Robert Connelly tratto dai romanzi della scrittrice britannica Jane Harper, con Eric Bana che interpreta l’agente federale Aaron Falk. Un thriller, genere che al cinema non si vede più spesso, vista la propensione da parte delle piattaforme a serializzare storie di questo tipo.

Dobbiamo scendere fino alla 23ma posizione per trovare La terra promessa, il film che ha dato quest’anno lo European Film Award a Mads Mikkelsen come miglior attore protagonista, un western nordico teso e appassionato da recuperare. In trentesima posizione troviamo Inshallah a Boy, tre posizioni più giù Se solo fossi un orso, tanto per mantenere vivo l’argomento della settimana.

Una scena di Inshallah A Boy di Amjad Al Rasheed

Una scena di Inshallah A Boy

Il tema vero è però un altro: gli incassi stanno calando, e non è una bella cosa. Le ragioni sono le solite: inizia il bel tempo, la proposta di titoli forti non è costante, il cinema italiano sta mancando. Un altro ferragosto sta poco sopra 1,3 milioni, Finalmente l’alba è stato un tremendo fiasco, non me ne vogliano Saverio Costanzo e la produzione, ma 398.000 € incassati per un film costato quasi 30, in concorso a Venezia e con tutt’altre ambizioni danno la dimensione della performance.

Questa settimana arriva, dopo il passaggio berlinese, un altro film italiano di respiro e ambizione internazionale, Another End, diretto da Piero Messina e interpretato da Berenice Bejo, Gael Garcia Bernal e Renate Reinsve. Nove milioni di euro di budget, ancora 01 Distribution, la stessa di Io capitano.

A proposito delle dichiarazioni di Matteo Garrone e dell’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco, che sono convinti che si potesse fare di più e che l’Oscar fosse alla portata: su questa rubrica la scorsa settimana abbiamo parlato del fatto che è vero, si sarebbe potuto fare di più. Ma avrebbe comunque vinto La zona d’interesse. E il distributore americano, accusato di non essersi sufficientemente impegnato economicamente nella campagna, ne era perfettamente consapevole e non ha utilizzato risorse che sarebbero state sprecate. Se qualcosa di più si poteva fare, doveva essere proprio Rai Cinema e, soprattutto, “nessuno ci ha detto che si poteva concorrere in tutte le categorie”, come ha detto Garrone parlando dell’avventura dell’Oscar al Bif&st di Bari, è uscita alquanto infelice. Il regolamento dell’Academy è consultabile da chiunque on line. Basta leggerlo.

Seydou Sarr e Matteo Garrone alla cerimonia di premiazione di Venezia 80

Seydou Sarr e Matteo Garrone alla cerimonia di premiazione di Venezia 80

Continuiamo con le uscite della prossima settimana, perché è sempre meglio guardare al futuro invece che piangere sul latte versato. Tante uscite italiane. Eravamo bambini, un thriller firmato da Marco Martani. Gli agnelli possono pascolare in pace, diretto da Beppe Cino. E poi il documentario di Daniele Vicari Fela, il io dio vivente, dedicato alla figura di Fela Kuti, vera e propria leggenda della musica africana. Dalla Francia arriva il thriller Senza prove, il delicato L’estate di Cléo, il dramma Solo per me e l’action Sopravvissuti.

Di Kung Fu Panda 4 abbiamo detto, sempre dagli Stati Uniti da segnalare il ritorno di Todd Haynes con May December, in concorso a Cannes 2023, con una coppia di interpreti magnifiche come Julianne Moore e Natalie Portman. E poi due riedizioni. Così lontano, così vicino, il sequel de Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, che quando uscì fu accolto tiepidamente, rivederlo oggi dopo oltre trent’anni mette una certa emozione. E poi, il 24 marzo, Quarto potere di Orson Welles, forse il più grande film della storia del cinema, che andare a vedere in sala sarebbe quantomeno doveroso.

Una scena di Quarto potere

Una scena di Quarto potere

E adesso, ecco le prime 20 posizione del box office italiano nel weekend dal 14 al 17 marzo.