Box Office USA: l’America divisa di Civil War domina al botteghino. Monkey Man non regge il colpo

Il film di Alex Garland ha incassato quasi 26 milioni di dollari, mentre l'opera prima di Dev Patel ne ha racimolati solo 4. Intanto la Warner è il primo Studios ad aver superato 1 miliardo di dollari di ricavi a livello globale nel 2024

Questo weekend, il distopico action scritto e diretto da Alex Garland ha dominato il box office nordamericano. Civil War (qui la nostra recensione) ha infatti totalizzato 25.7 milioni di dollari, superando le aspettative e portandosi a casa anche la più grande apertura al botteghino della casa di produzione A24.

Il film, costato 50 milioni di dollari, racconta degli Stati Uniti divisi e, appunto, in guerra civile. Ed è una grande scommessa per A24, che sta cercando – piano piano – di produrre lungometraggi dai costi sempre più alti. Al momento, Civil War, è la loro produzione più costosa di sempre.

I sentimenti del pubblico – prevalentemente maschile (73%) – sono stati contrastanti nei confronti del film di Garland: gli spettatori hanno assegnato a Civil War solo una B-CinemaScore, con reazioni PostTrack altrettanto contrastanti. Inoltre l’uscita del film anche in Imax è stata una manna dal cielo, contribuendo al 16% degli incassi.

Elezioni e Civil War

Civil War racconta la storia di una giornalista di guerra, interpretata da Kirsten Dust, e dei suoi colleghi, mentre si fanno strada negli ostili Stati Uniti d’America, completamente polarizzati e divisi sotto il regime autoritario dell’attuale presidente, al terzo mandato, interpretato da Nick Offerman.

Il film, tuttavia, rifugge dalle divisioni “stati blu” e “stati rossi” (colori dei democratici e dei repubblicani, ndr), e la politica dietro al conflitto è generalmente lasciata senza spiegazioni. Eccezion fatta per una delle prime azioni del presidente, cioè quella di sciogliere l’Fbi, accennando alle intenzioni dell’ex presidente Donald Trump, che aveva chiesto di togliere fondi al bureau.

Le tempistiche di uscita di Civil War non sono una coincidenza, arrivando nei cinema proprio in anno di elezioni, che vedranno l’attuale presidente Joe Biden scontrarsi con l’ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump.

Durante il festival SXSW, in un panel dopo la proiezione del film, Garland ha spiegato che aveva senso distribuire Civil War adesso, anche se non c’è nulla di nuovo nel controverso discorso politico che attanaglia il paese.

Monkey Man, Ghostbusters e Godzilla

Mentre Civil War riempie le sale, il film d’azione e opera prima di Dev Patel, Monkey Man, è andato incontro a un infelice destino nel suo secondo fine settimana, precipitando alla sesta posizione, con 4 milioni di dollari d’incasso, in totale 17,6 milioni in 10 giorni.

All’estero, il film ha incassato altri 1,3 milioni di dollari, in 27 mercati, per un totale globale di 22,8 milioni di dollari. Universal distribuisce il film grazie all’accordo con la Monkey Paw Productions di Jordan Peele.

Intanto Godzilla e Kong: Il nuovo impero, di Warner Bros. e Legendary, si è piazzato al secondo posto, incassando 15,5 milioni di dollari per un totale nazionale di 157,9 milionie 436,6 milioni a livello globale. Successivamente, gli incassi sono diminuiti notevolmente, lasciando le entrate nazionali da inizio anno in calo del 16%.

Ghostbusters: Minaccia glaciale di Sony raggiunge la terza posizione nel suo quarto fine settimana, con 5,8 milioni di dollari per un totale nazionale di 96,9 milioni e 160 milioni a livello globale.

Giunto al suo settimo fine settimana, Dune- Parte due, della Legendary e della Warners, ha guadagnato 4,3 milioni di dollari, per un totale nazionale di 272,3 milioni e un enorme botteghino globale di 683,9 milioni di dollari. Grazie a Dune 2 e Godzilla, Warner è il primo studio hollywoodiano dell’anno a superare il miliardo di dollari al box office internazionale.