Il parrucchiere delle star, i Maneskin e il fascino di New York

Davide Torchio non solo è lo zio di Ethan, il batterista della band italiana, ma è soprattutto lo "hair stylist" più ricercato della Grande Mela. Ecco la sua storia

L’ultima volta che i Måneskin hanno suonato a New York è stato lo scorso dicembre, nella mitica sala dell’Hammerstein Ballroom. Fu trionfo, così come il resto del tour americano, una sequela di tutto esaurito a San Francisco come a Denver, a Detroit come a Boston passando per Philadelphia, Miami, Las Vegas. Di quella serata newyorkese ricordo che la cosa che mi stupì fu la massiccia presenza di americani, a dimostrazione di quanto il loro successo Usa non fosse dovuto solo al fattore nostalgia dei molti italiani presenti qui. Fu quella sera che feci anche due più due: il Davide hair stylist di New York che già seguivo su Instagram e che di cognome fa Torchio è imparentato con Ethan, il batterista della band!

L’orgoglio dello zio

Avanti veloce di qualche mese e Davide mi parla in video chiamata da un coffee shop di Chelsea. È in partenza per Los Angeles, con il marito Desmond, di professione ballerino. “Penso che il successo americano dei Måneskin sia dovuto prima di tutto dalla loro autenticità musicale”, mi dice. “Io come zio (è il fratello del padre, ndr) sono orgogliosissimo di Ethan, così come lo è tutta la nostra famiglia. Con la sua meravigliosa personalità e la sua grandissima passione per la musica è riuscito ad esprimere il suo talento come batterista e compositore, seguendo le tracce di suo papà, ex batterista, e della nostra eredità familiare fatta di musicisti, compositori, attori, cantanti… insomma una tribù di autentici artisti”.

Nell’attesa di conoscere anche il resto della famiglia, mi concentro su Davide, anche lui – come molti italiani che a New York hanno trovato la realizzazione del sogno – protagonista di una storia fatta di passione, umiltà, perseveranza e anche fortuna, caso, destino, perché no.

L’amore per la Grande Mela

In America Davide ci arriva la prima volta nel 1986 per ambizione e curiosità. A New York ci si stabilisce invece nel 2000, dopo altri giri per il mondo, sulla scia di un amore ora finito. “Fosse stato per me sarei rimasto a Parigi – dice – ma il mio compagno dell’epoca voleva venire qui”. La relazione a un certo punto si interrompe, ma l’amore per la città evidentemente no. E infatti qui resta, qui apre il suo primo salone – Studio 1C – e qui ha clienti del calibro di Brooke Shields. Qui il suo lavoro viene presentato su riviste come Vogue, Glamour, Elle, Surface, Harper’s Bazaar, qui ha un agente, qui lavora per campagne per L’Oréal, Nike e Dior.

E sempre qui inizia a lavorare anche con Broadway: la sua ultima fatica è l’aver curato le acconciature per lo spettacolo Mozart Her Story, presentato alla Carnegie Hall. “Il mio amore per i capelli è precoce, avevo sì e no otto anni, abitavo a Torino prima e poi a Roma e già tagliavo i capelli ai bambini del quartiere: mia madre, disperata, a un certo punto ha dovuto nascondere le forbici per placare i genitori dei bambini che mi facevano da cavie”.

All’età di 14 anni ha il suo primo lavoro presso un importante salone di Torino e una borsa di studio per una scuola di moda e bellezza, nonché uno stage presso la Balmain Couture House. Dopo la laurea parte per Milano dove lavora con alcune delle più importanti case di moda e con i fotografi più gettonati dell’ambiente. A New York arriva, come abbiamo detto, nel 2000, dopo un breve soggiorno in Francia lavorando per Paris Couture.

Da Brie Larson a Ricky Martin

Il suo attuale studio si chiama “Studio Quattro by Davide Torchio” ed è nell’Upper East Side di Manhattan. “Si può dire che sono arrivato qui per caso, come peraltro succede a molti. La mia abilità è stata di cogliere le opportunità che la vita mi ha presentato”. Brie Larson, Rose Byrne, Cheryl Hines, Paris Hilton, Adam Lambert, Brooke Shields, Niki Taylor, Barbara Mori, Kathy Griffin, Ricky Martin, Yasmin Warsame, Rila Fukushima, Kristen Bell, Sigourney Weaver: la lista delle star che ha pettinato è infinita. L’attuale marito, Desmond Richardson, è molto conosciuto nel mondo della danza e del teatro, co-fondatore della compagnia di danza contemporanea Complexions.

Essere al Pride

Domenica contano di essere al Pride perché “è ancora molto importante esserci: New York è una città aperta e progressista, ma non tutta l’America è così. La discriminazione in certi Stati è ancora una realtà”.

Le notizie recenti dall’Italia lo preoccupano, ma il sentimento prevalente rispetto alla patria d’origine è comunque l’orgoglio. “Non si può dire che l’Italia negli ultimi venti, dieci anni non sia migliorata Lo è, anche se c’è ancora tanto da fare. Io e Desmond quando veniamo in vacanza non abbiamo mai problemi, anzi, ci diamo la mano, non ci nascondiamo, non ci sentiamo bersaglio di sguardi o di critiche. È anche vero che dipende da dove sei. Da parte mia ho sempre cercato di sventolare più in alto possibile la bandiera tricolore cercando di mettere a frutto l’integrità che ho conquistato durante gli anni di duro lavoro, reputandomi molto fortunato di poter condividere la mia arte nel mondo: sono convinto che se ho avuto successo, se sono stato accolto a braccia aperte in tutti gli ambienti in cui sono stato è anche perché sono italiano. Non dimentico mai da dove sono arrivato”.