I cult da recuperare, da Ritratto della giovane in fiamme a Carol

Per celebrare il mese del Pride, una lista di dodici titoli eterogenei, tra classici e storie vere, che hanno raccontato la comunità LGBTQ+ al cinema

Di THR ROMA

Ritratto della giovane in fiamme

Fin dal suo esordio con Naissance des pieuvres nel 2007 e passando per Tomboy (2011), Céline Sciamma ha sempre raccontato storie “pride”. Il punto più alto lo ha raggiunto con Ritratto della giovane in fiamme. Ambientato nella Francia del XVIII secolo, il film vede protagonista la pittrice Marianne (Noémie Merlant) incaricata di ritrarre la giovane Héloise (Adèle Haenel) in procinto, suo malgrado, di sposare un nobile milanese. Dopo un’iniziale diffidenza tra le due donne nasce un profondo amore. Uno di quelli destinati a non poter essere vissuto liberamente, soffocato da limiti e regole di una società chiusa. Un film raffinato, erotico e poetico che parlando del passato ne mostra tutta la rilevanza nel nostro presente.

Dove vederlo: Apple TV+

Una scena di Ritratto della giovane in fiamme - Pride

Una scena di Ritratto della giovane in fiamme. Courtesy of Lucky Red

Mine Vaganti

Nel giro di tre minuti, la telecamera irrequieta di Ferzan Özpetek gira attorno al tavolo di una famiglia italiana che mangia felice nel cortile di una grande, vecchia casa pugliese. Ma di lì a poco l’idillio viene incrinato dai coming out dei figli. Tra segreti di famiglia, tono agrodolce e una fotografia assolata, Mine Vaganti è forse il film più almodovariano di Özpetek. Nonostante abbia compiuto tredici anni, resta una pellicola di grande attualità. Un ora e cinquanta di intrattenimento di qualità.

Dove vederlo: Disney+

Una scena di Mine Vaganti. Courtesy of 01 Distribution. pride

Una scena di Mine Vaganti. Courtesy of 01 Distribution

Chiamami col tuo nome

Per noi il film è all’altezza del libro. Chiamami col tuo nome è una storia d’amore che fa ridere, piangere, emozionare. È tenero, struggente e delicato come lo sono solo i primi amori. Le cicale, il verde degli alberi, la vita lenta dell’estate e l’ambientazione anni Ottanta sono la cifra del film (imperdibile), e rappresentano alla perfezione quel “somewhere in Italy” iniziale. Il monologo finale è già storia. Come le interpretazioni degli attori, primo tra tutti l’astro (allora) nascente Timothée Chalamet.

Dove vederlo: Apple TV+

Una scena di Chiamami col tuo nome. Courtesy of Warner Bros. pride

Una scena di Chiamami col tuo nome. Courtesy of Warner Bros.

Croce e delizia

Che delizia di film, con un Fabrizio Bentivoglio in stato di grazia nei panni del viziato, ricchissimo e irresistibile Tony, “sposo promesso” del proletario Carlo (Alessandro Gassmann). Due famiglie di estrazione sociale in vacanza insieme e una storia d’amore quasi impossibile, per un Ferie d’agosto arcobaleno con una sola croce: quella di essere uscito in un paese (era l’Italia di appena cinque anni fa) in cui un bacio fra uomini faceva ancora mormorare la gente. Sembra una commedia francese, e invece. Bravo Simone Godano al suo secondo film, sceneggiato da Giulia Steigerwalt.

Dove vederlo: Prime Video

Un'immagine di Croce e delizia. Courtesy of Warner Bros.

Un’immagine di Croce e delizia. Courtesy of Warner Bros.

Philadelphia

Nel 1993 l’Aids era ancora nella mente di tutti, e il dibattito acceso in privato e in pubblico. Quando Philadelphia di Jonathan Demme uscì nelle sale, quel film – incentrato proprio sulla malattia – diventò il primo prodotto mainstream a parlarne apertamente. Nessuno si aspettava che Tom Hanks, all’epoca icona della commedia, avrebbe potuto interpretare un ruolo così drammatico: lui, invece, ci vinse il suo primo Oscar. Il film è diventato un classico, proiettato nelle scuole e citato di frequente nelle conversazioni. Un cult.

Dove vederlo: Apple TV+

Una scena di Philadelphia. Courtesy of Sony Pictures Entertainment. pride

Una scena di Philadelphia. Courtesy of Sony Pictures Entertainment

Un amore segreto

Avreste mai detto che Jason Blum, cervello della casa di produzione Blumhouse e produttore delle maggiori opere horror contemporanee, sia un tenerone? O che, semplicemente, abbia altri interessi oltre a quello di spaventare le persone? A mostrarne il cuore di panna è Un amore segreto, il suo documentario prodotto con Ryan Murphy: la storia di Terry Donahue, giocatrice professionista di baseball negli anni ’40, e della sua compagna Pat, che nascosero il loro amore per quasi sette decadi prima di rivelarlo apertamente. Una vita passata ad essere “amiche”, abitando sotto lo stesso tetto, fino al sospirato matrimonio – insieme agli spettatori su Netflix.

Dove vederlo: Netflix

Un'immagine di Un amore segreto. Courtesy of Netflix

Un’immagine di Un amore segreto. Courtesy of Netflix

Beginners

Hal (uno straordinario Christopher Plummer), dopo essere rimasto vedovo e aver scoperto di avere una malattia terminale, decide che non c’è più tempo da perdere. Non può più nascondersi. E così si siede sul divano e fa coming out con il figlio ormai adulto (Ewan McGregor). Mike Mills parte da una storia autobiografica – quella del padre – per intrecciare la vita sentimentale di due uomini in due momenti diversi delle proprie vite. Toccante, ironico, eccentrico. Beginners è una celebrazione della vita e dell’amore. In ogni sua forma ed età. Una gemma nascosta da recuperare.

Dove vederlo: Apple TV+

Una scena di Beginners. Courtesy of Universal Pictures

Una scena di Beginners. Courtesy of Universal Pictures

Più buio di mezzanotte

La fuga di un ragazzo minorenne in cerca di sé stesso, lontano da un padre violento, da una cultura bigotta, da una famiglia che lo reprime e lo punisce. Davide ha solo 14 anni e non ha più un posto al mondo, perché “diverso” in una terra, la Sicilia, che non accetta il cambiamento in generale – figuriamoci la transizione in particolare. Troverà rifugio nelle viscere di Catania, a Villa Bellini, unendosi a un gruppo di ragazzi insieme ai quali, a suo modo, scoprirà il mondo. Mix di attori professionisti e non, sguardo tra poesia e denuncia: film di Cannes 2014, di un autore, Sebastiano Riso, da cui aspettarsi ancora molto. 

Dove vederlo: Rai Play

Un'immagine di Più buio di mezzanotte. Courtesy of Istituto Luce Cinecittà. pride

Un’immagine di Più buio di mezzanotte. Courtesy of Istituto Luce Cinecittà

La terra di Dio

I protagonisti del film di Francis Lee vivono e lavorano nei campi, in un paesino reazionario dello Yorkshire. Sono ragazzi, forti e virili, che si sporcano le mani mungendo mucche e riparando muretti. Si dirà: la loro storia sarà certamente un I segreti di Brokeback Mountain in mezzo alle capre invece che tra i cowboy. Niente affatto. Perché Johnny (Josh O’Connor) semplicemente non vuole essere disturbato. Non si vergogna di essere gay. Non ne vuole parlare, ma solo perché non ha interesse a spiegare nulla. Il problema semmai è un altro: all’amore non si comanda. Soprattutto se ha lo sguardo dolce e il fascino di Alec Secăreanu.

Dove vederlo: Prime Video

Una scena di la terra di Dio. Courtesy of Fil Rouge Media

Una scena di la terra di Dio. Courtesy of Fil Rouge Media

The Normal Heart

Difficile immaginare il trauma subito dalla comunità gay americana agli inizi degli anni Ottanta. Non conoscere la causa della morte di tanti amici. Poi conoscerla: l’AIDS. E non farsene una ragione. Raccontata dal drammaturgo Larry Kramer nel testo teatrale The Normal Heart, la crisi dell’AIDS è diventata un film nel 2014, diretto da Ryan Murphy. Un reportage autentico su ciò che accadeva nella società statunitense nel 1981: la difficoltà di essere presi sul serio, la disinformazione, la ghettizzazione di un’intera comunità. Un manifesto attivista con cui Kramer ha fatto, e continua a fare, scuola.

Dove vederlo: Sky

Una scena di The Normal Hearth. Courtesy of Hbo & Sky

Una scena di The Normal Hearth. Courtesy of Hbo & Sky

Carol

Un classico moderno. Potremmo definire così il film di Todd Haynes ambientato nella New York degli anni Cinquanta. Protagoniste due donne agli antipodi, la giovane Therese (Rooney Mara) impiegata in un grande magazzino con il sogno di diventare fotografa, e Carol (Cate Blanchett), moglie infelice intrappolata in un matrimonio di facciata. Il loro incontro farà scattare una scintilla in entrambe trasformandosi in un legame ferocemente osteggiato. Visivamente impeccabile, romantico e seducente, Carol è la testimonianza del coraggio necessario per essere ciò che si desidera.

Dove vederlo: Prime Video

Un'immagine di Carol. Courtesy of Lucky Red

Un’immagine di Carol. Courtesy of Lucky Red

Flee

Animazione, documentario, storia vera, capolavoro. Diretto dal danese Jonas Poher, Flee è la storia di Amin, arrivato in Danimarca dall’Afghanistan dopo essere scappato dai talebani prima e dai russi poi. Omosessuale in un contesto in cui l’omosessualità “non esiste” per definizione, Amin racconta la sua storia all’amico Rasmussen, che lo riprende mentre parla sdraiato su un tappeto. Ricordi di vita, riflessioni, immagini di repertorio, animazione 2D essenziale, rarefatta e poetica. Una perla: candidato a tre Oscar, non ne ha vinto nessuno. Ma li avrebbe meritati tutti.

Dove vederlo: Prime Video, Chili

Una scena di Flee. Courtesy of I Wonder Pictures

Una scena di Flee. Courtesy of I Wonder Pictures

A cura di Ilaria Ravarino, Manuela Santacatterina, Martina Barone, Livia Paccarié