Mad in Italy, dove sono i Comici in questo programma di comici?

Lo spin-off di Made in Sud ritrova sia Napoli che Gigi e Ross, con Elisabetta Gregoraci solito mistero e un’ilarità di fondo che (tolto Leonardo Fiaschi) fatica tremendamente ad emergere

15 edizioni, 116 puntate e finire in archivio. A poco più di un anno e mezzo dall’ultima storica puntata di Made in Sud, Rai2 è tornata a seminare comici dall’Auditorium degli studi Rai di Napoli, con Gigi e Ross di nuovo conduttori di Mad in Italy, sorta di rivisitazione “sovranista” del format precedente. Comici non più unicamente legati al Mezzogiorno, e in particolare modo alla Campania, ma in arrivo da tutta Italia, nord compreso, “perché qui è tutto italiano” rimarcano più volte i presentatori, chiamati a compiere un’impresa che sugli schermi nazionali sta diventando sempre più ardua. Riuscire a far ridere.

 

Un mistero chiamato Elisabetta Gregoraci

Perché come recentemente rimarcato dall’ultima deludente edizione di Zelig su Canale5, la nuova comicità televisiva fatica enormemente a tenere il passo di chi l’ha preceduta.  Freschi di trionfo in abiti drag a Non sono una Signora e sorprendenti imitatori su Tv8 con GialappaShow, i bravi (e sprecati)? Gigi e Ross sono tornati laddove erano esplosi, 8 anni dopo la loro ultima volta, pagando il pegno di una spalla comica che spalla comica semplicemente non è, ovvero Elisabetta Gregoraci, per 7 anni co-conduttrice di Made in Sud eppure ancora oggi totalmente priva di qualsivoglia tempo comico.

Gregoraci non ha il guizzo ironico, non dà mai la sensazione di divertirsi realmente, si fa prendere in giro ma non concede reale soddisfazione a chi la pungola per suscitare ilarità.  È solo lei a sorridere, insistentemente, specchiandosi in quella perfezione estetica che proprio non riesce ad abbinare ad un’anima realmente tagliante, sarcastica.

Il malinconico Massimo Boldi

In poco più di due ore di programma sono stati ben 32 gli sketch andati in onda durante la prima puntata del 29 gennaio, con sei comici tornati più volte sul palco. Dall’esibizione di un minuto di un ripetitivo Turano nei panni di Sigfrido Ranucci ai sei minuti degli Arteteca, comici napoletani esplosi in tv grazie proprio a Made in Sud. Nel mezzo i più che riusciti Morgan e Jannik Singer di Leonardo Fiaschi e un omaggio tinto di malinconia firmato Massimo Boldi, che alla tenera età di 78 anni è tornato ad interpretare Max Cipollino.

Al grido “maestro”, neanche fosse Mel Brooks, Boldi ha ritrovato la scrivania degli anni ’70/’80 e quel telegiornalista che 40 anni or sono lo rese celebre, ma senza la verve di un tempo, la scrittura brillante che uno sketch di pochi minuti richiederebbe, quel mix tra demenzialità e attualità che la parodia di un tg dovrebbe volere obbligatoria.  Più che un omaggio, o una celebrazione, quello a Massimo Boldi è apparso come un punto definitivo a quella memorabile pagina personale chiamata cabaret, con il Derby Club di Milano a catapultare nell’Olimpo maestri della comicità nazionale. Con la 2a puntata del 5 febbraio un altro ‘maestro’ si è presentato in studio, ovvero Leonardo Manera, decisamente più centrato rispetto al Cipollino che fu.  Terza puntata a tema San Valentino, con ospite il poeta Flavio Oreglio.

Massimo Boldi

Massimo Boldi

Quando si ride?

Mad in Italy fatica a farsi strada tra sketch, musica, personaggi e monologhi, provando a strappare flebili sorrisi che appaiono drammaticamente tirati, attraverso comici già noti come  Vincenzo Albano, il disarmante Mago Paris, Pablo e Pedro, Ciro Giustiniani, il tatuatore che da anni sbaglia tatuaggi Mino Abbacuccio, Mariano Bruno con il tremendo Granchio Blu e l’altrettanto terribile contadino Dino, Pasquale Palma con i suoi mille luoghi comuni su Napoli, il Quartetto Cera che parodizza Reazione a Catena, Alessandro Bolide, il presidente dei cornuti italiani Gianluca Giugliarelli, Enzo e Sal versione spenti raider, Laura Magni e nuovi volti come l’artista teatrale Luce Pellicani con controcampo sul pubblico atterrito che non emette suoni e assiste annoiato, il filosofo della positività Max Samaritano, il comico fragile Max Galligani e Omar Pirovano appena riciclato da Zelig, qui negli abiti di un allenatore di calcio che rispetto a tutti gli altri appare come un gigante di umorismo.

Rigorosamente live, Mad in Italy paga inevitabilmente lo scotto dell’assente e salvifico montaggio in post-produzione, della mancata eventuale interazione con il pubblico presente in studio, delle risate registrate altrove spalmate ad ampio raggio, degli stacchi di regia su spettatori visibilmente assai poco divertiti, per non dire assonnati.

L’Auditel

Gli ascolti, per ora, sono nettamente al di sotto della media dell’ultima stagione del format originale. La prima puntata di Mad in Italy del 29 gennaio 2024 è stata vista da 980.000 telespettatori, pari al 5.7%, mentre la seconda del 5 febbraio è scesa agli 830.000 telespettatori, pari al 5.1% di share.  La 3a puntata del 12 febbraio è crollata  al 3,7% di share, con appena 655.000 spettatori. L’ultima puntata di Made in Sud, andata in onda il 6 giugno del 2022, arrivò ai 938 000 telespettatori, pari al 5,6% di share.

Su Rai2, perché Made in Sud nasce nel 2008 su Comedy Central per poi arrivare nel 2012 sul secondo canale, la media share di stagione non è mai scesa sotto il 6%. Lo spin-off ‘nazionale’ e non più unicamente meridionale dovrà quindi alzare l’asticella per restare almeno al passo di chi l’ha preceduto, onde evitare una rapida e indolore chiusura.

Il programma della settimana è stato A modo mio – Patty Pravo