La fiction su Mimmo Lucano si vedrà: per Rai Fiction “non ci sono più motivi per non programmarla”

Prodotta nel 2017 da Picomedia, Ibla Film e Rai Fiction, Tutto il mondo è Paese con Beppe Fiorello era stata sospesa dall’azienda pubblica in attesa delle decisioni della magistratura. Dopo che la sentenza di secondo grado ha scagionato l'ex sindaco di Riace da quasi tutti i reati contestati, per il produttore Sessa "adesso dipende solo dalla Rai"

“Provo una grande felicità. Ho sentito stamattina Mimmo: la voce gli è tornata la stessa che aveva prima delle vicende che dal 2016 l’hanno costretto a una vita miserabile. La sentenza lo ha riabilitato, è accaduto quello che doveva accadere. Prendo in prestito le parole di Giovanni Falcone quando diceva ‘segui il denaro per trovare cosa nostra’. Segui il denaro di Mimmo e non lo trovi: perché non c’è”.

Così ieri il produttore Roberto Sessa, fondatore di Picomedia, ha commentato la fine dell’incubo per l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato in primo grado nel processo Xenia a 13 anni e due mesi e scagionato ieri, dalla sentenza di secondo grado, da quasi tutti i reati contestati in merito alla gestione del sistema dell’accoglienza dei migranti (resta la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa).

La fiction “scomparsa” su Mimmo Lucano

Diventato tra il 2004 e il 2018 un simbolo di accoglienza per le attività svolte a favore degli stranieri durante i tre mandati da primo cittadino del comune calabrese, Lucano e il cosiddetto “modello Riace” avevano ispirato una fiction, Tutto il mondo è Paese, prodotta nel 2017 da Picomedia con Ibla Film e Rai Fiction (allora guidata da Eleonora Andreatta, attuale vicepresidente dei contenuti italiani di Netflix). Una storia di impegno civile, girata da Giulio Manfredonia e tratta dal libro di Chiara Sasso Riace, terra di accoglienza, narrata attraverso la storia del sindaco Mino Giordano (Beppe Fiorello), personaggio immaginario ispirato al vero Lucano. Inizialmente prevista per la stagione televisiva 2018/2019, la fiction è stata sospesa a tempo indeterminato dall’azienda pubblica, in attesa delle decisioni della magistratura.

Lo stesso Lucano, ieri, ha voluto ricordare il progetto rimasto nel limbo. “A questo punto spero che pure la Rai si ricreda – ha detto – e mandi in onda la famosa fiction girata con Fiorello a Riace». Per Sessa, che della fiction è il produttore, “il progetto è a disposizione, ma nessuno dalla Rai ci ha ancora contattato. Ora dipende solo da loro. Tutto il mondo è Paese è fatto e finito. È pronto da una vita”. Venderlo altrove – a una piattaforma, magari proprio a Netflix che con Sessa ha già collaborato per Mare Fuori – secondo il produttore non sarebbe possibile: “Il contratto è Rai e non può passare ad altri. Adesso è un problema loro. Qualsiasi domanda in merito, va fatta alla Rai”.

Dal vincolo legale alle questioni di “opportunità”

In Rai, però, non sono altrettanto certi della validità di quel contratto: “Non so se siano scaduti i diritti, dobbiamo ricontrollare – risponde a THR Roma Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction – Per adesso non è prevista la messa in onda, del resto abbiamo fatto la programmazione prima che ci arrivasse la notizia. Ma non ci sono motivi per non programmarla. La prossima volta che ci vedremo con la distribuzione ne parleremo”.

Sarebbe troppo presto, spiega Ammirati, per parlare dei tempi della programmazione: “La programmazione dei palinsesti non si fa a caso: ora si avvicina novembre e parleremo di donne, a Natale abbiamo le commedie di Eduardo De Filippo. Le serie e i tv movie non sono tappabuchi, la collocazione deve avere un senso. Prima il problema di Tutto il mondo è Paese era un vincolo legale. Ora è solo una questione di opportunità in palinsesto”.