“Non possiamo tollerare falsità e teorie complottiste”: il conduttore tv Jorge Ramos contro Trump

Uno dei volti di punta del canale latinomaericano Univision, già noto per le sue posizioni critiche verso l'ex presidente, condanna l'intervista andata in onda a inizio novembre: "Una minaccia per l'indipendenza del network"

Jorge Ramos, uno dei volti più noti del canale Univision, è diventato l’ultimo esponente di spicco della comunità latinoamericana a criticare la rete per la sua controversa intervista all’ex-presidente Donald Trump, che è stata considerata da alcuni troppo amichevole.

In un articolo pubblicato sabato 25 novembre sul suo sito web, Ramos ha affermato che il colloquio del 9 novembre tra Trump e il giornalista Enrique Acevedo “ha messo in dubbio l’indipendenza del reparto news del canale e ha creato disagio e incertezza all’interno della redazione”.

“Non possiamo normalizzare un comportamento che minaccia la democrazia e la comunità ispanica, né offrire a Trump un microfono aperto per diffondere le sue falsità e teorie cospirative”, ha aggiunto Ramos. “Dobbiamo mettere in discussione e verificare tutto ciò che dice e fa. Ecco perché è molto pericoloso non affrontare Trump. Ed è per questo che è nostro obbligo morale affrontarlo ogni volta che c’è un’opportunità giornalistica per farlo. Ma capisco che non tutti sono d’accordo, e qui apro il dibattito”.

I precedenti di Ramos contro Trump

Ramos si era fatto notare già durante la prima campagna presidenziale di Trump per aver affrontato l’allora candidato in merito alle sue opinioni sugli immigrati messicani. Nel 2015, mentre lanciava la sua candidatura alla presidenza, Trump disse che il Messico inviava “droga”, “crimine” e “stupratori” negli Stati Uniti.

Durante una conferenza stampa tenutasi nell’estate dello stesso anno in Iowa, Trump aveva fatto allontanare Ramos dopo che il conduttore aveva cercato di porre alcune domande scomode. Ramos fa notare nel suo articolo che dopo quell’incidente molto pubblicizzato, Trump gli aveva permesso di rifare le sue domande. Ramos aveva così affrontato l’allora candidato alla presidenza sul piano del muro al confine con il Messico e sull’idea di deportare gli immigrati privi di documenti, prevedendo che non avrebbe conquistato il voto dei latinos.

“Il nostro lavoro come giornalisti è quello di mettere in discussione chi ha il potere”, ha scritto Ramos sul suo sito. “È quello che fanno i giornalisti. È quello che ho fatto in Iowa e che ho fatto con Trump da quando ha annunciato la sua prima campagna presidenziale”.

Le critiche a TelevisaUnivision

TelevisaUnivision è stata oggetto di critiche in seguito all’intervista, soprattutto da parte del Washington Post che ha riferito che i democratici erano allarmati per il tono dell’intervista e irritati per il fatto che gli spazi pubblicitari acquistati dall’amministrazione Biden all’interno del programma fossero stati cancellati all’ultimo minuto.

L’amministratore delegato di TelevisaUnivision, Wade Davis, ha affrontato le critiche in una nota dello staff lo scorso martedì 21 novembre, affermando che l’azienda continuerà ad adottare un approccio imparziale alle notizie e sottolineando come l’intervista a Trump sia stata la prima di un presidente repubblicano, ex o in carica, su Univision in 22 anni, e che Trump è stato intervistato perché è “attualmente il candidato repubblicano favorito, secondo i sondaggi”. Davis ha dichiarato che la rete ha contattato il Presidente Biden per un’intervista.

Ha aggiunto: “Univision non è uno strumento di nessun partito o organizzazione. È un’organizzazione giornalistica indipendente, e non ci lasceremo scoraggiare da interessi di parte guidati da scopi precisi. La nostra responsabilità è nei confronti del nostro pubblico. Siamo fortemente impegnati in questo senso e manterremo la rotta”.

Dopo la messa in onda dell’intervista a Trump, il conduttore di Univision Leon Krauze aveva lasciato l’azienda, sollevando dubbi sul fatto che questa mossa, avvenuta quando Krauze era ancora lontano dalla scadenza del suo contratto, fosse legata all’intervista. Lunedì 20 novembre, il Congressional Hispanic caucus aveva chiesto un incontro con Davis, esprimendo la preoccupazione di “prevenire la diffusione della disinformazione nelle comunità latine”. Nel frattempo, l’attore John Leguizamo, intervenuto nel dibattito, ha invitato a boicottare Univision.

Traduzione di Nadia Cazzaniga