Michael Imperioli, attore di White Lotus, contro le discriminazioni: “La Corte Suprema divide il paese”

Il 4 luglio l'interprete aveva pubblicato su Instagram un post, ora cancellato, in cui diceva di voler "vietare ai bigotti e agli omofobi di guardare" i suoi film, in reazione a una serie di sentenze della Corte definite "discriminatorie"

Michael Imperioli, attore de I Soprano e The White Lotus, si è espresso nuovamente sulla controversa sentenza della Corte Suprema, definendo la sua posizione – pubblicata su Instagram il 4 luglio – “satirica e simbolica”. Nel post l’attore aveva scritto che “l’odio e l’ignoranza non sono un punto di vista legittimo” e che “l’America sta diventando sempre più stupida, di minuto in minuto”.

La Corte si è recentemente pronunciata (6 membri contro 3) a favore della designer del Colorado Lorie Smith, autorizzandola a rifiutarsi di progettare siti web per matrimoni gay. E questo nonostante la legge del Colorado non permetta discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, sulla razza e sul genere.

“Ho deciso di vietare ai bigotti e agli omofobi di guardare I Soprano, The White Lotus, Quei bravi ragazzi o qualsiasi altro film o serie cui io abbia partecipato”, aveva scritto Imperioli nella didascalia del post, accanto allo screenshot di un articolo sulla decisione della Corte. “Grazie, Corte Suprema, per avermi permesso di discriminare quelli con cui non sono d’accordo. USA! USA!”.

Michael Imperioli: “Sentenze discriminatorie”

Ora Imperioli sostiene che “il mio post ha certamente fatto circolare il messaggio”, pur chiarendo che si trattava di “una presa di posizione satirica e simbolica. Le decisioni palesemente discriminatorie della Corte Suprema stanno dividendo la nazione, e facendo anche peggio”.

L’attore aveva utilizzato Instagram il 4 luglio dopo essersi rifiutato di apparire in tv per commentare un altro suo post, ora cancellato, in cui criticava alcune recenti sentenze: quelle sulla possibilità per gli artisti di non servire i clienti LGBTQIA+ e quella sulla cessazione delle politiche di affirmation action (“azione positiva” in italiano, una serie di politiche che promuovono la partecipazione delle minoranze in contesti in cui sono sottorappresentate, ndr) nelle scuole superiori, nate per evitare che la provenienza etnica degli studenti venga usata come fattore di ammissione. 

“Credo nella libertà religiosa, nella libertà di espressione e nel diritto degli individui di perseguire la felicità”, scrive Imperioli. E aggiunge: “Credo anche nella separazione tra Stato e Chiesa, come sancito dal Primo Emendamento. Credo che tutte le persone, indipendentemente da razza, religione, colore, credo, sesso o sessualità, abbiano diritto alla libertà, all’uguaglianza, ai diritti e alla protezione delle leggi della nostra nazione”.

Cercando di essere più diretto, chiaro ed esplicito, rivolgendosi a chi non aveva capito la sua”ironia”, ha aggiunto che “mi oppongo con forza all’odio, al pregiudizio e al bigottismo. L’ho sempre fatto”.

 

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I due casi

I commenti di Imperioli non riguardavano solo il caso 303 Creative LLC contro Elenis, che ha visto la maggioranza conservatrice della Corte pronunciarsi a favore della web designer Lorie Smith. La sentenza suggerisce inoltre che gli artisti – tra cui fotografi, videomaker e scrittori – appartengano a una categoria di lavoratori che possano rifiutarsi di offrire “servizi” sulla base delle loro convinzioni.

L’attore faceva riferimento anche a una sentenza che riguarda l’Università di Harvard, nel caso Students for Fair Admissions, Inc.. Entrambi i casi sono stati al centro di polemiche: secondo l’Associated Press, il caso dell’affirmative action avrebbe già provocato una serie di reclami. Ad essere contestate sono soprattutto le cosiddette “ammissioni per eredità” dell’Università di Harvard: una pratica che avvantaggerebbe ingiustamente i figli, in maggioranza bianchi, degli ex alunni – discriminando gli studenti di colore.

Il New Republic e il Washington Post scrivono inoltre che nel caso 303 Creative, l’individuo che avrebbe contattato la designer Smith per farsi progettare un sito web per il matrimonio suo e del partner non avrebbe mai avanzato una simile richiesta, essendo sposato con una donna.

Traduzione di Nadia Cazzaniga