Tax credit cinema e audiovisivo, le associazioni scrivono al ministro: “Chiediamo massima competenza e professionalità nelle commissioni”

Datato 12 aprile è stato pubblicato il decreto Riparto: il nuovo piano spartisce i 696 milioni di euro a disposizione del Fondo per l'anno 2024. Le organizzazioni del settore: "Sensibile aumento dei fondi selettivi a discapito di quelli automatici, occorre preparazione da parte di chi seleziona"

Di THR ROMA

Dopo circa un anno di lavoro da parte del sottosegretario al ministero della cultura con delega all’audiovisivo Lucia Borgonzoni condiviso poi con il ministro Gennaro Sangiuliano e portato avanti dalla Direzione generale cinema del Mic guidata da Nicola Borrelli, datato 12 aprile, il decreto Riparto è stato pubblicato. Al suo interno le nuove regole per il tax credit: il nuovo piano spartisce i 696 milioni di euro a disposizione del Fondo per l’anno 2024.

Le associazioni dell’audiovisivo Unita, Associazione Italiana Registi, Anac, Anica, Writers Guild Italia e Associazione documentaristi italiani hanno diffuso un comunicato notando l’aumento dei fondi selettivi a discapito di quelli automatici e del tax credit.

Di seguito il comunicato.

Il comunicato sul tax credit

Le associazioni dell’audiovisivo in seguito alla pubblicazione del decreto Riparto del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo per l’anno 2024, e in attesa di poter leggere i decreti attuativi che faranno luce sulle specifiche di detto riparto, vogliono porre subito l’attenzione sul sensibile aumento dei fondi selettivi a discapito di quelli automatici e del tax credit, decisione che accresce il ruolo e la responsabilità delle commissioni che selezioneranno le opere ammesse a tali fondi.

I membri delle commissioni si troveranno a decidere di una cifra quasi doppia rispetto agli anni precedenti, cifra nella quale rientra anche una voce inedita che monopolizza circa il 60% del totale delle risorse, voce relativa a Opere su personaggi e avvenimenti dell’identità culturale italiana. La nostra attenzione riguarda i criteri con cui si decideranno le Commissioni stesse, come già esplicitato in precedenti occasioni, e anche a fronte di questa nuova voce dei contributi selettivi.

Per citare anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo recente discorso in occasione dell’incontro al Quirinale con le candidate e i candidati ai David di Donatello: “La storia del nostro Paese è passata dal grande schermo. Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione. Il cinema, vivendo in un contesto di libertà e di pluralismo, svolge questa preziosa funzione di sfida creativa”.

Ora, per garantire questo pluralismo, questa diversificazione, questa libertà di espressione che va assicurata a tutte e tutti, anche “a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente” – come ricorda sempre il presidente Mattarella – chiediamo ancora una volta delle commissioni formate da professionisti di comprovata esperienza e competenza tecnica, che possano adeguatamente rappresentare la complessità e varietà dell’industria audiovisiva nazionale. E ribadiamo la necessità che i nomi di questi esperti incaricati di un ruolo delicatissimo vengano condivisi, scegliendoli da liste di nomi fornite da tutte le associazioni di categoria, e auspichiamo che rimangano in carica per un tempo limitato rispetto all’attuale, massimo 12 mesi.