Il comunicato sindacale dell'assemblea dei giornalisti di THR Roma, che annuncia cinque giorni di sciopero. E quello dell'editore
Perché uno dei capolavori di John Hughes ancora oggi è un cult che ha aperto un genere che forse non si è mai chiuso? Proviamo a rispondere a una domanda a cui neanche il maestro saprebbe rispondere. E celebrando il quarantennale della data in cui quel racconto geniale e inquieto, malinconico e sensuale è ambientato
"Ora mi sento pronto per Hollywood" dice l'unica vera star italiana, in una chiacchierata in cui racconta se stesso e l'impresa di fare Supersex, arrivata a essere la terza serie più vista al mondo su Netflix tra quelle in lingua non inglese (nella top 10 di più di 60 paesi). Per scoprire che in fondo, lui e Rocco, son fatti della stessa pasta. L'intervista di THR Roma
Talento potentissimo, vera, diretta, anticonvenzionale. Dopo la splendida interpretazione in Mia di Ivano De Matteo torna in teatro con una lucida empatia che non ha paura del politicamente corretto: "Siamo abituati agli uomini sul banco degli imputati, ma io qui cerco di capire chi prova a resistere"
Un po' Truman Capote, un po' Gianni Minà, è la giornalista più amata dagli italiani, almeno da quelli appassionati di cronaca nera. Nella banalità di contenitori pruriginosi come La vita in diretta o di Pomeriggio Cinque non ritroverete mai la grandezza di chi ha parlato con gli assassinii senza spettinarsi mai
Il regista di Palazzina Laf vince l'Acting Award nel festival siciliano diretto da Sesti e Taricano e per l'occasione si ritrova a ricevere, in video, i complimenti di Mario Martone e sul palco del Teatro Trafiletti un irresistibile confronto con il grande comico. Ne esce una serata unica
Il festival itinerante di Antonio Monda approda anche nella sala di Roma che ha vinto l'ultimo Biglietto d'oro e nella sede del giornale che ha scelto Roma per la sua edizione europea. Lo fa con due grandi maestri che hanno cambiato il nostro modo di vedere la Settima Arte.
Ken trionfa nella serata che umilia la sua Barbie. L'unica cosa che passerà alla storia e vedremo fino alla nausea è il suo numero cantato, con Slash e il cameraman rapito. Tutto il resto è noia. Da dimenticare la diretta Rai, che fa rimpiangere Cinematografo
Pur riconoscendo il valore della neutralità, sulle due guerre in corso che preoccupano di più il mondo Bergoglio, nell'intervista rilasciata a Lorenzo Buccella dell'RSI nella trasmissione culturale Cliché, prende posizioni molto chiare. E quando va più sull'intimo ammette "sono un peccatore anche io". E "a volte sento il peso della testimonianza"
Andrea Fanti è un serial killer. Doc è la causa di almeno metà del nostro debito pubblico. La Lombardia, il Moroder di Catania Tony Brundo, Pierdante Piccioni l'easter egg, quei maschi in pericolo, l'anarchia al potere a medicina interna, la legge che non è uguale per tutti. Storia di un medico che è tanto, troppo italiano. Con qualche spoiler. Forse.
The Lost Legacy of Tony Gaudio: da un gruppo di giovani cosentini arriva un film sulla sorprendente, epica, misteriosa, incredibile vicenda del direttore della fotografia che ha creato un nuovo linguaggio cinematografico, quello attuale, e che è stato anche il primo italiano a trionfare all'Academy. Ad aprile, nella sua città natale, la prima proiezione del trailer dell'opera di Fabrizio e Alessandro Nucci alla ricerca di una statuetta perduta
"Rocco Siffredi è un mito, Moana Pozzi era una zoccola: il maschiocentrismo del porno deve finire". Questa è solo una delle frasi di questa intervista che sorprenderanno i lettori quanto hanno fatto con noi. Perché in questa chiacchierata, in occasione dell'uscita della serie Netflix che lo racconta, Supersex (dal 6 marzo sulla piattaforma), raccontiamo più Rocco Tano che il pornodivo che ha conquistato il mondo partendo da Ortona. Che lancia un avvertimento "Con Onlyfans il porno ha perso la sua sacralità". L'intervista di THR Roma
Lasciano la band folk amatissima a Roma e conosciuta in tutto il mondo per il feat. con Piotta in 7 vizi capitale che divenne la sigla finale della serie tv Suburra su Netflix, due dei membri più importanti e storici. Lo fanno, a sorpresa, prima di tre date importanti, ora annullate (Milano, Genova e Terracina).
Nella rassegna che racconta, valorizza, mostra l'attore, il primo maestro ad essere premiato è l'interprete di tanti gioielli del cinema italiano, tra i più carismatici e particolari, capace di diventare centrale in cinema complessi e popolari come quelli di Salvatores e Mazzacurati. A premiarlo uno dei re dei podcast
L'imprenditrice va a Che tempo che fa, dopo aver manifestato paura e tensione poche ore prima dell'intervista, e si concede un monologo punteggiato da poche parole decisamente accondiscendenti del conduttore. E la grande domanda è: a chi conviene una chiacchierata così neutra? Non alla trasmissione e neanche a lei. Un'occasione persa per lei, per lui, per noi
Più che una festa un funerale. Lo 'show' di Rai1, lento, noioso e polveroso, ha segnato il ritorno del conduttore dopo 8 anni di assenza, certificandone l'assoluta inadeguatezza in chiave Varietà.
Scordatevi la Napollywood degli ultimi anni, seducente e bellissima, quella di Marco D'Amore (ed Ermanno Rea) è una città vera, un po' barrio e un po' favela, in cui tutte le facce sono familiari e allo stesso tempo diverse. L'immortale è tornato e dietro la macchina da presa si reinventa ancora. Avevamo un regista, ora abbiamo anche un grande autore
Vince la cameriera toscana che sembrava di cristallo, pronta a rompersi da un momento all'altro. Ma di fronte al talento, nulla è impossibile. I due che erano lì per trionfare a tutti i costi si accontentano della piazza d'onore. I giudici, come sempre, danno il meglio e una pazza idea si fa largo: diamo loro il prossimo Festival di Sanremo!
Dalle Olimpiadi negate da Virginia Raggi con l'imbarazzante anticamera imposta a Giovanni Malagò al pasticciaccio brutto dei mondiali di Atletica del 2027, passando per l'Expo, Roma continua a essere lasciata sola di fronte ai grandi eventi che potrebbe ospitare. Mentre Milano, dall'Expo ai Giochi invernali del 2026 va in senso opposto. Roma potrebbe essere la capitale dell'intrattenimento, dello spettacolo e dello sport, ma da una dozzina d'anni qualcosa glielo sta impedendo, con regolarità
“Hollywood e il cinema italiano per me sono un threesome: li amo con lo stesso trasporto”, così racconta il suo rapporto con le due industrie con cui lavora il regista di Soldado e Senza Rimorso, di Suburra e Adagio, lo showrunner della serie Gomorra. In anteprima ed esclusiva a The Hollywood Reporter Roma parla de Il Mostro, la serie Netflix dedicata al serial killer che per quasi 20 anni ha terrorizzato l’Italia e Il cui set si è appena concluso e su cui siamo stati