David Lynch annuncia a sorpresa la data di un nuovo progetto “da vedere e ascoltare”

Il regista affida la notizia a un video su X. In circa venti secondi rivela il giorno in cui sarà pubblicato, il 5 giugno 2024. E i fan si interrogano già sulla natura di questo lavoro rimasto segreto

“Ladies and Gentlemen, something is coming along”, inizia così il video di David Lynch pubblicato su X nella sera italiana di lunedì 27 maggio. Fuori dalla sua finestra è buio, ma il regista visionario indossa gli ormai immancabili occhiali da sole scuri e, in poco più di venti secondi, rimette in agitazione l’intera sua squadra di fan e ammiratori in tutto il mondo.

Lynch affida infatti ai social l’annuncio ufficiale di un nuovo progetto che dovrebbe essere presentato il 5 giugno 2024. Qualcosa che, secondo le sue parole, sarà “da vedere e da ascoltare”.

È un indizio che apre diverse strade, questo. Perché, come è noto, David Lynch nella sua lunga carriera si è occupato anche di musica e sound design, spesso nelle sue stesse opere, e ha pubblicato tre album in studio. L’ultimo, The Big Dream (2013), più di dieci anni fa. Che il progetto del 5 giugno sia una novità discografica? O forse un altro progetto ibrido, in cui musica e immagini si completano a vicenda.

O, ancora, si tratterà del redivivo Snootworld? Solo poche settimane fa, David Lynch aveva rivelato a Deadline il fallimento dell’accordo con Netflix per la serie animata che ha in mente dagli anni Duemila. Non è ancora escluso che, dopo la bocciatura, possa aver trovato un altro colosso dello streaming più disponibile a seguire la sua visione.

Un recente progetto, tuttavia, che David Lynch ha già rivelato ma che è passato sottotraccia, sono le sue stanze gemelle del pensiero, realizzate per il Salone del mobile di Milano dello scorso aprile. Le “Thinking Room“, così come le ha intitolate, sono opere realizzate in esclusiva per il Salone, ma se David Lynch avesse deciso di regalare una simile esperienza anche fuori dalla design week?

Come sempre, al regista piace più sollevare domande che dare risposte, ma al 5 giugno, per fortuna, manca poco.