Frank Miller e l’incontro a Lucca Comics con Hugo Pratt: “Per la serie tv di Corto Maltese non imiterò il suo talento, userò il mio”

Ospite alla fiera con Star Comics per i 25 anni di 300, il leggendario disegnatore e regista racconta di quando conobbe il collega riminese e la sua opera, evento che oggi lo porta a lavorare sul live action in sei episodi con StudioCanal. "Era il 1984, nella vetrina vidi un piccolo fumetto che non era paragonabile a niente che avessi mai visto. Comprai tutte le copie”. L'intervista con THR Roma

Frank Miller, 66 anni, autore di 300 e Sin City, è ora al lavoro sulla serie televisiva live-action per StudioCanal di Corto Maltese, il fumetto d’avventura ideato dal disegnatore riminese Ugo Eugenio Prat, in arte Hugo Pratt. Un’opera, quella di Corto Maltese e delle sua avventure, di cui Miller si è subito innamorato e che ora lo vede nel progetto in veste di creatore, sceneggiatore e produttore.

Era il 1984, e il disegnatore di 300 era a Roma. “Prima di andare alla mia prima Lucca Comics, passai accanto ad un’edicola sul marciapiede”, ha raccontato Miller a The Hollywood Reporter Roma. “Nella vetrina vidi un piccolo fumetto che aveva un tratto artistico che non era paragonabile a niente che avessi mai visto, e me ne innamorai immediatamente. Comprai tutte le copie”.

L’incontro tra Miller e Hugo Pratt

Quello che Miller però non sapeva, è che qualche giorno dopo, a Lucca Comics, avrebbe poi incontrato per la prima volta Hugo Pratt in persona. “Mi vide e puntò il dito contro di me, e disse: ‘Io ti conosco, ho avuto il tuo fumetto nella borsa per sei mesi’”, racconta il disegnatore statunitense, che in quell’anno portava alla convention lucchese la miniserie a fumetti Ronin uscita per DC Comics.

Miller ricorda Ugo come un Raymond Burr di Perry Mason, la serie statunitense sull’omonimo avvocato andata in onda su CBS dal 1957 al 1966. “E la voce era anche molto simile”. L’autore mostrò a Pratt una copia di Ronin, che lui  immediatamente mostrò al suo editore, sfogliando il volume e dicendo: “Guarda, è bravissimo” .

Per la serie televisiva, ora in fase di pre-produzione con StudioCanal, Miller è sicuro del suo lavoro. “Credo di aver raggiunto una buona comprensione dell’opera, nonostante le difficoltà di traduzione,” spiega l’autore, che ricorda come – quando gli si è presentata l’occasione di lavorare al progetto – ha accettato “nervosamente”. “Ma non appena mi sono fermato un attimo, i pensieri e le idee hanno cominciato ad arrivare e li ho immediatamente messi su carta”.

Una tavola di 300, di Frank Miller

Una tavola di 300, di Frank Miller. (Courtesy of Star Comics)

Un Corto Maltese dark

Miller è riconosciuto nel mondo del fumetto per aver portato un look e una narrazione più cupa e decadentista attraverso le sue opere, esportando questo stile anche alle storie supereroistiche. Una caratteristica che, conferma l’autore, sarà predominante anche nella serie televisiva di Corto Maltese.

“Se facessi qualcosa che imita la visione di Hugo, sarebbe come un tradimento”, afferma Miller. “L’unico modo per trattare il suo lavoro con il giusto rispetto è andando con il mio talento, non con il suo. Io non ho il suo talento”. “Lui era una persona che esplorava, era un artista vero, e fu lui stesso ad indicarmi per un possibile adattamento di Corto Maltese”.

Una risata su Trump

Un incontro con StudioCanal è la prossima settimana, Miller in questi mesi ha partecipato allo sciopero degli sceneggiatori statunitensi. Sulla politica, l’autore è stato spesso indicato come un conservatore, nonostante avesse dichiarato di aver votato per Clinton. Di fronte ai 91 capi d’accusa dell’ex presidente Donald Trump, il fumettista scoppia in una fragorosa risata.

“The chicken have come to roost”, esclama, usando un’espressione che significa “tutto quello che hai fatto di male al mondo sta tornando indietro”. “La sua presidenza – conclude riprendendosi dalla risata – è stata un imbarazzo per gli Stati Uniti”.

Un tavola di Sin City., di Frank Miller

Un tavola di Sin City. (Courtesy of Star Comics)