I giurati di Cannes: “Lo sciopero a Hollywood? Giusto alzare la voce”

Guidati dallo svedese Ruben Östlund, i giurati del festival promettono di "essere liberi, senza il timore di sbagliare". La francese Julia Ducournau: nessun pregiudizio su Nanni Moretti. E Brie Larson gelida sul caso Johnny Depp: "Non so se vedrò il film"

“Non so cosa abbia fatto Nanni Moretti, ma certamente guarderò il suo film come quello di tutti gli altri”. Così ieri la regista francese Julia Ducournau – durante la conferenza stampa della giuria del festival di Cannes – ha rassicurato i giornalisti sull’assenza di pregiudizi nei confronti del regista, in concorso nella seconda parte della rassegna con Il sol dell’avvenire. 

Palma d’oro nel 2021 con Titane – lo stesso anno in cui il regista romano partecipava con Tre Piani – Ducournau era stata oggetto di un commento ironico che Moretti aveva affidato ai social, fotografandosi invecchiato (dal set de Il Colibrì) e accompagnando l’immagine con una battuta: “Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro”.

Ducournau, che ammette di ricordare “poco o nulla” del momento in cui vinse il premio, “travolta dall’emozione”, ha detto di considerare “una grande opportunità” la sua presenza in giuria: “Cercherò di avere la mente aperta. Preferisco non sapere nulla dei registi in concorso, chi siano o cosa abbiano fatto. Voglio arrivare al giudizio completamente vergine”. 

In prima linea

Guidata da Ruben Östlund (primo presidente di giuria svedese dai tempi di Ingrid Bergman, nel 1973), la giuria – definita quest’anno, da molti osservatori, particolarmente imprevedibile – riunisce insieme a Ducournau la regista marocchina Maryam Touzani, l’attore francese Denius Ménocher, la scrittrice zambiano-britannica Runegano Nyoni, gli attori americani Brie Larson e Paul Dano e lo scrittore afghano Atiq Rahimi. 

Artisti dalle esperienze molto diverse, ma già unanimi su una posizione: la legittimità dello sciopero degli sceneggiatori americani. Favorevole il presidente (“Uno sciopero giusto, alzano la voce legittimamente. Bravi!”), ma soprattutto il giurato Paul Dano, attore e membro della WGA (il sindacato degli sceneggiatori americani) insieme alla moglie Zoe Kazan: “Mia moglie sta partecipando ai picchetti in questo momento, insieme al nostro bambino di sei mesi. Sarò con loro in prima linea appena tornerò a casa”. 

Altrettanto aperta la posizione dei giurati sullo sciopero dei lavoratori dell’energia elettrica, che manifesteranno il 21 maggio a Cannes, poco lontano dalla leggendaria passeggiata della Croisette: “Da una parte ci dispiacerebbe se il festival si fermasse – è intervenuto Östlund sulle minacce di tagliare la luce al festival – dall’altra è meraviglioso che un festival come Cannes si faccia vetrina delle loro rimostranze”. 

I dubbi di Captain Marvel

Sul tavolo della giuria – che il presidente svedese spronerà ad essere “libera, senza timore di sbagliare. Nulla ci vieta di fare qualcosa di mai tentato prima” – arriva infine anche la spinosa questione Johnny Depp, di ritorno a Cannes con il suo primo ruolo dopo tre anni, stasera, con il film d’apertura Jeanne du Barry della francese Maiwenn. “Non so se vedrò il film, e non so cosa proverò”, ha detto Brie Larson, attrice americana globalmente nota per essere Captain Marvel ma anche attivista del movimento femminista Time’sUp, interrogata direttamente – unica a rispondere – sulla questione.

Il festival prenderà il via stasera con la proiezione fuori concorso del film di Maiwenn e la consegna, durante la cerimonia d’apertura, della Palma onoraria a Michael Douglas per i suoi 50 anni di carriera. L’attesa per domani è per i primi film in concorso, Le retour di Marguerite Corsini e Monster di Koreda, e per l’arrivo di Pedro Almodovar, al festival con Ethan Hawke e Pedro Pascal per il cortometraggio Strange way of life.