Andrew Scott: dal lavoro con Paul Mescal in Estranei all’amore sullo schermo dopo Fleabag

L'attore ha partecipato alla prima dell'opera di Andrew Haigh a Los Angeles con Claire Foy e Jamie Bell. E sul suo co-protagonista afferma: "Non avrei potuto immaginare di fare questo film con nessun altro"

Mentre Estranei inizia ad accumulare riconoscimenti per la stagione dei premi, le star Andrew Scott, Claire Foy e Jamie Bell hanno presentato in anteprima il loro film a Los Angeles sabato 9 dicembre insieme allo sceneggiatore e regista Andrew Haigh.

Il film vede Scott nei panni di uno scrittore queer che inizia una relazione con il suo misterioso vicino di casa, interpretato da Paul Mescal, scoprendo allo stesso tempo che i suoi genitori (interpretati da Foy e Bell) sembrano continuare a vivere proprio come il giorno della loro morte, avvenuta 30 anni prima.

“Ho pensato che fosse una delle sceneggiature più straordinarie che avessi mai letto. Davvero straziante”, ha raccontato Scott a The Hollywood Reporter, parlando del progetto. “Ero davvero a pezzi dopo aver finito il copione e il film non si discosta molto da quella prima versione della sceneggiatura”.

Scott e Mescal – che non era presente all’evento – stanno ricevendo particolare attenzione per la loro sintonia sullo schermo. L’attore di Fleabag ha confermato che prima di arrivare sul set si conoscevano poco, ma che durante le riprese si è creato tra loro un legame molto stretto. “Adoro Paul, è stato un collega incredibile. È un attore pieno d’anima, intelligente e lavoratore, è stato meraviglioso. Non avrei potuto immaginare di fare questo film con nessun altro”.

Andrew Scott e Paul Mescal in Estranei di Andrew Haigh

Andrew Scott e Paul Mescal in Estranei di Andrew Haigh

Scott e Mescal, due simboli della rom-com moderna

Entrambi gli attori sono reduci dal ruolo di protagonisti “romantici” nelle loro serie di successo: Paul Mescal in Normal People e Andrew Scott in Fleabag. Scott nella serie di Phoebe Waller-Bridge interpreta il celebre “prete sexy” ed è convinto che “interpretare l’amore in quel senso, innamorarsi, è una cosa bellissima da fare, e il feeling è una cosa molto difficile da quantificare o qualificare”. Ha aggiunto: “Penso che a volte dipenda da un’ottima scrittura e dal fatto che gli attori vogliano davvero essere lì e capire che la recitazione consiste nell’ascoltarsi a vicenda, proprio come un appuntamento”.

Scott si è anche espresso sulla percezione di Estranei come film strappalacrime: “Penso che sia davvero triste, ma direi che è più toccante che strappalacrime. L’idea di ciò che potremmo dire alle persone che non fanno più parte della nostra vita è una premessa bellissima e audace ed è per questo che è emozionante”.

“Ho letto una recensione che diceva che si tratta di un film strappalacrime atomico, e penso che sia appropriato”, ha aggiunto Bell. “Ho letto la sinossi ad alcune persone e già piangevano. Penso anche che a volte stabilire uno standard o un’aspettativa di questo tipo sia un errore, quindi non so, andate a vederlo con la mente aperta, senza aspettarvi nulla, e penso che sarete ricompensati”. Foy ha anche scherzato sul fatto che, sebbene le lacrime siano probabili, non sono necessarie: “Va benissimo andare al cinema e non piangere affatto”.

Scott, Foy e Bell: una vera famiglia

Nell’assumere il ruolo del defunto padre del personaggio di Scott, Bell ha affermato che il legame familiare con lui, così come con Foy, è avvenuto in modo del tutto naturale.

“È una persona facile da amare, lei è un’attrice fenomenale. Stranamente anche fuori dal set eravamo una specie di famiglia. Abbiamo girato nella vera casa d’infanzia di Andrew Haigh, io e Claire guardavamo il tennis, perché c’era Wimbledon, e Scott spariva di sopra come un adolescente”, ha ricordato ridendo Bell.

Dal canto suo, Foy ha raccontato che il suo agente l’ha chiamata e “praticamente ha pianto al telefono per dirmi quanto fosse significativo e importante questo film, poi ho letto la sceneggiatura e ho visto così tanti momenti della mia vita. Sapevo che avrebbe colpito molte persone”.

Traduzione di Pietro Cecioni