La sirenetta: Melissa McCarthy e Javier Bardem: “Le polemiche sul film? Sono arcaiche”

I due attori rispondono a chi critica la scelta di Halle Bailey come protagonista del live action. E raccontano a THR come la tecnologia utilizzata per ricreare il mondo sottomarino non abbia schiacciato la storia e le emozioni

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Lei è il volto della commedia americana contemporanea, lui quello del cinema spagnolo da esportazione. Insieme sono stati scelti da Rob Marshall per prendere parte al remake live action del classico d’animazione Disney La sirenetta. Melissa McCarthy è Ursula, la strega dei mari che, con l’inganno, ruba la voce ad Ariel donandole in cambio le tanto desiderate gambe per scoprire il mondo in superficie. Javier Bardem, invece, è il re Tritone che, convinto della barbarie degli umani, impedisce alla più piccola e curiosa delle sue figlie di avere contatti con loro.

Melissa McCarthy e il cuore del film

Ore ed ore di trucco, prove e tecnologie avanzate per ricreare il mondo sottomarino de La sirenetta. Un’esperienza impegnativa e una sfida in termini di CGI che, però, non inficia le emozioni come racconta l’attrice a THR Roma. “La cosa più importante per me è che nonostante ci sia tutta questa tecnologia e innovazione nel film, non schiaccia mai la storia o le emozioni. Le solleva. Ed è quello che fa tutta la grande arte. Tutto si unisce per sollevare il risultato finale e penso che questo film sia un bellissimo esempio in questo senso”.

Il messaggio positivo del film

Nell’attualizzare i temi centrali del film, la sceneggiatura di David Magee pone l’accento anche sull’insensata paura del diverso che proviamo – “Le polemiche sul film sono arcaiche” ci raccontano gli attori – e che, spesso, preclude conoscenza e unione. “Penso sia un messaggio fantastico da condividere con il mondo oggi”, ci racconta Bardem. “Ci rendono felici e ci rattristano le stesse cose, l’amore e la compassione sono positivi per chiunque, non importa dove sei nato. Ed è questo che il film celebra. È importante per le nuove generazioni non solo vederlo ma anche provarlo attraverso il film”.