Woman, life, freedom: il progetto a Cannes per celebrare il coraggio delle donne iraniane

"Il movimento è emerso in un momento e un luogo specifici, ma il suo messaggio è eterno e universale", afferma Fedra Fateh, la creatrice del progetto. "La lotta per i diritti delle donne e i diritti umani riguarda ognuno di noi"

Woman Life Freedom fa il suo debutto a Cannes. La mostra fotografica creata da Fedra Fateh mira a celebrare la creatività e il coraggio di 15 artiste e artisti iraniani. Artisti che hanno affrontato censura, divieti e imprigionamento. La loro sola colpa, ricorda l’esposizione, è di combattere per la libertà di espressione e l’uguaglianza.

Nato in Iran dopo l’omicidio di Mahsa Amini a opera della polizia morale, il movimento Donna Vita Libertà testimonia lo spirito indomito delle donne iraniane. Ogni artista che partecipa a questo progetto ha affrontato diverse forme di repressione, per aver osato chiedere libertà e dignità per il popolo iraniano. “Il movimento è emerso in un momento e un luogo specifici, ma il suo messaggio è eterno e universale”, afferma Fedra Fateh. “La lotta per i diritti delle donne e i diritti umani riguarda ognuno di noi. Solo se ci uniamo e amplifichiamo le voci degli altri possiamo salvaguardare i valori che condividiamo in comune.”

Pierfrancesco Favino nello spazio davanti all'hotel, in cui si tiene la mostra

Pierfrancesco Favino nello spazio davanti all’Hotel Majestic, in cui si tiene la mostra

Il progetto di Woman, life, freedom

Tra le persone ritratte, i registi Shirin Neshat e Jafar Panahi, ma anche l’attrice Soheila Golestani. Golestani fu arrestata per essere presente senza hijab in un video del movimento WLF, ed è stata poi rilasciata su cauzione.

Grazie al fotografo MOJA, il Festival del Cinema di Cannes offre una piattaforma per divulgare il progetto Woman Life Freedom a un pubblico globale, con l’obiettivo di ribadire il potere dell’arte nel suscitare pensieri, sfidare le norme e ispirare il cambiamento.

Oltre alla mostra al Cour d’Honneur dell’Hotel Majestic di Cannes, il progetto accoglierà professionisti del cinema, giornalisti e sostenitori della giustizia sociale nel suo spazio dedicato a Le Salon Dinard. Lo spazio presenta locandine cinematografiche di registi iraniani, i cui film sono stati vietati in Iran. Ogni giorno, in questo spazio, avverranno discussioni su vari temi legati al progetto: donne e cinema, cinema e censura, cinema e giustizia sociale, e cinema nelle zone di conflitto.