Sanremo Giovani: Vale LP, “mi considero figlia di una Napoli passata, quella di Murolo e Pino Daniele”

L'ex concorrente di X Factor partecipa alla competizione con Stronza: "Me lo dico da sola, ma lo dico per dire che non lo sono". Un brano che parla di relazioni, di amore, di rabbia e di paure. La finale questa sera in diretta su Rai1, i tre vincitori accederanno in gara al festival tra i Big. L'intervista con THR Roma

Vale LP, pseudonimo di Valentina Sanseverino, giovane cantautrice campana che ha partecipato nel 2021 ad X Factor, scelta dalla coach Emma Marrone. “Di quella esperienza televisiva mi porto sicuramente la consapevolezza di me stessa e di chi volessi essere. Il programma è comunque una grande palestra che ti fa lavorare a dei livelli di professionalità veramente alti. Una volta uscita dal talent poi ho messo in atto quello che ho imparato sia nelle scelte che ho preso per quanto riguarda la mia vita e le persone con cui volevo lavorare, sia per quanto riguarda una scelta artistica musicale del tutto naturale”, racconta l’artista appena arrivata a Sanremo per le prove.

Questa sera a Sanremo Giovani in diretta su Raiuno cercherà di conquistarsi il posto al festival con Stronza, un brano scritto da lei e prodotto da Cali Low. “È un pezzo molto intimo, parla di emozioni, di relazioni, di sentimenti, di amore, di rabbia, parla di paure e lo fa un po’ per liberarsi, me lo dico da sola, ma lo dico per dire che non lo sono”, spiega la cantante che nei giorni scorsi è stata impegnata ad aprire i concerti di Madame.

Se passasse il turno inviterebbe Madame alla serata dei duetti?

Inviterei Madame, anche per ricambiare la grandissima opportunità che mi ha dato questi mesi, quella di aprire i suoi concerti nei teatri in giro per l’Italia. Magari con un brano del grande Rino Gaetano.

Quale?

Ce ne sono tantissime che vorrei fare, le sue canzoni meno conosciute, ma forse andrebbe bene anche Nontereggae più, un brano che adoro.

Come è andato il dopo X Factor?

Una volta uscita dal talent ho messo in atto quello che ho imparato sia nelle scelte che ho preso per quanto riguarda la mia vita e le persone con cui volevo lavorare, sia per quanto riguarda una scelta artistica musicale del tutto naturale. Un esperienza in cui ho imparato tanto.

Come quella di esibirsi davanti alle telecamere?

In realtà penso che sia una dimensione che prescinde dalla televisione: da sempre gli artisti, i cantanti, si prestano ad offrire un’esibizione completa che non sia solo un’ottima e un’eccellente prestazione vocale. C’è bisogno di un’attitudine, di uno stile che sarà il mio: non sarò nient’altro da quella che sono. Adesso che so quali sono i miei punti di forza la mia esibizione sarà vera, darò il massimo, anche per rispetto verso tutto il lavoro che ho fatto in questi anni e verso quelli che lavorano con me. Sarà sicuramente un divertimento, una goduria. Sono una persona molto trasparente, quindi credo che mi si leggeranno le emozioni negli occhi.

Ha già scelto il suo look?

Abbiamo alcune opzioni in base a tutto quello che ci sarà intorno a me, alle luci, scenografia. Avrò sicuramente le treccine che ho appena fatto.

È un buon momento per la scena musicale urban napoletana con Geolier in cima alle classifiche. 

Sono super fan di Geolier e di quello che è riuscito a costruire in questi anni, mi piace la musica che fa, proprio a livello di sound, di racconti, di testi, di narrative, ma sono influenzata da altre cose. Non credo di appartenere ad un determinato setting perché faccio parte di un altro contesto narrativo, piuttosto che raccontare la strada da quel punto di vista là, la racconto per quanto riguarda il disagio della provincia, l’emergenza di inventarsi un determinato tipo di luogo, anche mentale, in cui voler abitare. Mi reputo più figlia di una Napoli passata, che riguarda l’educazione che mi ha dato la mia famiglia, quella della musica popolare napoletana, quella di Roberto Murolo, di Pino Daniele, di Enzo Avitabile o Franco Ricciardi. Poi adoro l’hip hop e amo musicalmente quello che sta succedendo oggi a Napoli.

È davvero stronza come canta nella sua canzone?

Stronza è un brano molto intimo, parla di emozioni, di relazioni, di sentimenti, di amore, di rabbia, parla di paure anche per liberarsi. Me lo dico da sola, ma lo dico per dire che non lo sono. In realtà è solo provocatorio e serve proprio a dire agli altri che no, non sono una stronza. Questi anni sono stati di scoperta musicale e personale, sto comunque per rilasciare progetti importanti, ma sono contenta di aprire il sipario di Sanremo con un brano che mi denuncia in poche parole, che racconta da dove vengo, la provincia ed un certo riscatto sociale, una certa rabbia, una certa provocazione. Volevo iniziare da un brano che mi facesse liberare dai miei costrutti personali, privati, intimi.

Il video è concentrato solo sulla sua esibizione, perché questa scelta?

Ho passato questi ultimi due anni dopo X Factor pensando esclusivamente alla musica e a quello che fa bene a me come voce e mente. Stronza è la prima cosa che è uscita e che rappresenta forse il primo momento veramente importante del mio percorso musicale. Per questo la scelta di un video in una stanza che rappresenti anche narrativamente la rabbia, la mia presenza in una stanza chiusa, al buio, con una luce che possa essere un suono e io con un microfono che canto. Volevamo farlo semplice, senza scegliere nessun contesto che potesse distogliere l’attenzione da quello che era semplicemente la mia faccia e la canzone in quel momento.

Chi farebbe passare dei colleghi?

Che domanda stronza! Senza ipocrisia, mi piacciono I Santi francesi, per gusto, perché conosco il loro percorso, so che sono in giro da anni, so che ci mettono il cuore, come tutti del resto. Vorrei che passassero tutti.

Tutti, come sa, non si può. Deve dirmene altri due.

I bnkr44, perché sono amici e li conosco, e poi Clara. Sono i nomi che conosco di più.

Ricorda il giorno delle audizioni?

Sì, è successa una cosa particolarissima. Ero con la mia squadra. Con il mio manager avevamo deciso, avendo amici a Roma, di restare dopo l’audizione anche la sera per festeggiare in ogni caso, senza sapere l’esito, perché non era mai successo, da quando lavoriamo insieme, perché siamo entrambi perfezionisti . Era stato veramente un momento speciale e non so per quale assurdo motivo, Mario, il mio manager, aveva anche la lacrimuccia. Io invece avevo un sorriso a 32 denti, cosa che non ho mai dopo un’esibizione, perché per me la goduria è sul palco.

Se dovesse passare, come sarà la canzone del festival?

Ci sarà da divertirsi, sarà un pezzo molto potente. Dico solo questo.