Cowboy Carter: anche Stevie Wonder nel nuovo album-fenomeno di Beyoncé

L'ep di recente uscita è tra i papabili vincitori dei Grammy. Oltre alla collaborazione col cantante di I Just Called To Say I Love You, anche una cover rivisitata di Jolene di Dolly Parton e un duetto con Miley Cyrus

Di THR ROMA

Stevie Wonder suona l’armonica in Cowboy Carter, l’ultimo album di Beyoncé che la critica statunitense proietta già verso i prossimi Grammy. È l’ultima rivelazione della seconda parte di una trilogia cominciata con Renaissance nel 2022 e che ha sbancato gli indici di ascolto di Spotify.

Wonder fa la sua comparsa nella cover di Jolene, il leggendario brano di Dolly Parton ripreso da Beyoncé nella nuova compilation. L’ex Destiny’s Child rovescia le parti del racconto immaginato nel 1973 dalla regina del country alla cui chioma biondo platino la superstar texana si è ispirata per il nuovo look che ha accompagnato l’uscita dell’album. Anziché un’ode a una donna nella speranza che non le rubi il suo uomo, l’edizione 2024 è un fermo avvertimento a una corteggiatrice a non avvicinarsi al marito, “o perderà la pace”.

L’album, l’ottavo per Beyoncé, è in stile country, ispirato a diversi film western, tra cui Five Fingers For Marseilles, Urban Cowboy, The Hateful Eight, e l’ultimissimo Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Il country è musica tradizionalmente bianca e Beyoncé cambia le carte in tavola invitando a riflettere sulle origini e il contributo di artisti neri a un genere nato negli anni venti negli stati del sud e del sud ovest. Oltre che con Dolly Parton, Beyoncé collabora con Miley Cyrus, Post Malone, Willie Nelson e tanti altri.

L’ingresso di Wonder è stato rivelato dalla stessa cantante agli iHeartRadio Music Awards. Il musicista era sul palco per consegnare un premio a Beyoncé che a sua volta l’ha ringraziato per averla ispirata da quando era ragazzina assieme ad artisti come Rosetta Tharpe, Tracy Chapman, la cantante country nera Linda Martell, Prince, André 3000, Tina Turner, Michael Jackson “e tanti altri che hanno sfidato qualsiasi etichetta venisse apposta su di loro”.

Intanto però l’album, che secondo Variety potrebbe essere “l’Oppenheimer dell’edizione 2025 dei Grammy”, ha provocato polemiche tra i fan, alcuni dei quali si sono lamentati per l’assenza di alcuni brani come Flamenco, Oh Louisiana, The Linda Martell Show, Spaghettii e Ya Ya dalla costosa edizione in vinile: tutte canzoni scomparse anche dalla versione in cd con l’eccezione di Flamenco.

Ci sarebbe però una spiegazione legata al processo creativo di Beyoncé, che aggiunge brani fino all’ultimo momento: la versione in vinile avrebbe richiesto da dieci settimane a sei mesi di produzione e rappresenterebbe dunque una prima versione dell’album.

(Ansa)