Dr. Dre: “Ho rifiutato di collaborare con Michael Jackson e Prince. Voglio lavorare con nuovi artisti”

"Loro sono i miei idoli. Mi piace il fatto che sono cresciuto ascoltandoli e voglio che la loro aura rimanga tale. Non voglio che cambi l'idea che ho di loro" ha spiegato il rapper e produttore

Dr. Dre ha svelato perché ha rifiutato l’opportunità di lavorare con i leggendari Michael Jackson, Prince e Stevie Wonder. Durante una recente puntata dello show Hart to Heart, il rapper e produttore musicale ha rivelato di essersi tirato indietro davanti alla possibilità di collaborare con alcuni degli artisti più importanti della storia della musica.

“Mi hanno chiesto di lavorare con loro e io mi sono detto: ‘Che cazzo ci faccio io con loro? Sono i miei miti’”, ha spiegato. Il vincitore di numerosi Grammy ha ammesso che Stevie Wonder è stato uno degli ultimi artisti di cui ha declinato l’offerta di collaborazione. Il produttore ha raccontato che il cantante di Superstition lo aveva chiamato per proporgli di lavorare ad una canzone insieme. “Quelli sono i miei eroi. Mi piace il fatto che sono cresciuto ascoltandoli e voglio che la loro aura rimanga tale. Non voglio mandare a puttane quest’idea lontana che ho di loro” ha aggiunto Dr Dre.

Il rapper, che ha avuto un ruolo importante nella carriera di molti artisti di successo, tra cui Eminem, Snoop Dogg e Kendrick Lamar, ha spiegato che preferisce lavorare con artisti nuovi.

“Tutta la mia vita e la mia carriera le ho dedicate a lavorare con artisti emergenti. È questo che mi piace. Nessuno arriva con un programma già pronto”, ha detto il produttore discografico. “I giovani sono come una palla di creta malleabile. Puoi plasmarla e farne quello che vuoi. Tutti gli altri, specialmente i miei idoli, arriverebbero con un piano prestabilito di cosa fare e come farlo. E non è una modalità che mi piace, non avrei la possibilità di esplorare”.

Prima della morte di Michael Jackson nel 2009, Dr. Dre aveva rivelato di aver rifiutato di lavorare con il cantante di Beat It.“Voglio collaborare con nuovi artisti. A meno che non si tratti di qualcuno con cui mi sento davvero a mio agio in studio. Non riesco a immaginarmi a chiedere: ‘Dai, Michael, falla di nuovo'”.