A Roma la protesta dei lavoratori dello spettacolo: “Il 60% delle produzioni è ferma: siamo all’emergenza”

Sit-in in piazza Santi Apostoli: "Mancano decreti attuativi del tax credit. In un periodo dell'anno che dovrebbe vedere il picco occupazionale, le persone sono a casa e senza lavoro", spiega il portavoce del movimento "Siamo ai titoli di coda" Ciro Scognamilio. Tra gli slogan "Il cinema è finzione, il nostro lavoro no". La Slc Cgil: "Stiamo facendo pressione sul governo"

Si chiama l’attenzione al grido di “motore” sotto al rumore dei ciak e degli applausi. Questa è la scena in piazza Santi Apostoli a Roma, per il sit-in dei lavoratori dello spettacolo, che denunciano la mancanza dei decreti attuativi del tax credit e la situazione di crisi del settore. La manifestazione, che si è svolta dalle 10 alle 13, ha coinvolto più di 400 persone tra sceneggiatori, aiuti regia, stuntmen, costumisti e altre maestranze. Il manifesto? “Siamo ai titoli di coda”, dopo il grande evento al Cinema Adriano intitolato “Vogliamo che ci sia ancora un domani”.

“Attualmente il 60% delle produzioni è ferma”, spiega a The Hollywood Reporter Roma il portavoce e aiuto regista Ciro Scognamilio. “In un periodo dell’anno che dovrebbe vedere il picco occupazionale, la maggior parte delle produzioni viene effettuata tra metà maggio e metà agosto, in questo momento il 60% delle persone che abbiamo intervistato ha dichiarato di essere a casa, senza lavoro e senza nessuna prospettiva”.

Anche Torino e Palermo

Le agitazioni hanno coinvolto anche le piazze di Torino, ai Giardini Reali vicini all’Auditorium Rai, e Palermo, in via Notarbartolo, vicino alla sede della Film Commission siciliana. I lavoratori a Palermo hanno inoltre indetto tre giorni di sciopero dai set. A essere ferme sono le lavorazioni di Il depistaggio, per la regia di Aurelio Grimaldi.

“I termini di accesso al tax credit presenti nei decreti attuativi che il governo vuole approvare sono talmente restrittivi che impediranno ai piccoli produttori di accedere ai fondi”, continua Scognamilio, facendo riferimento a una bozza del credito d’imposta circolata nelle scorse settimane.

“Noi chiediamo sostegno economico per i lavoratori in difficoltà, è una situazione emergenziale, e come tale deve essere affrontata. Chiediamo inoltre di avere regole chiare, con revisione e approvazione dei decreti attuativi. Ammortizzatori sociali dedicati che mancano al settore, e arrivare a un contratto collettivo nazionale, che manca da 25 anni”.

Manifestazione "Siamo ai titoli di coda"

Manifestazione “Siamo ai titoli di coda” a Roma

“Siamo ai titoli di coda?”

“Doverosa la presenza”, dice a THR Roma l’attore e regista Massimiliano Bruno, celebre per il suo ruolo nella serie televisiva Boris e per la regia di Non ci resta che il crimine. “Voglio augurarmi che non siamo ai titoli di coda, però vedo molte maestranze, amici, la situazione è drammatica, e ci vuole un cambiamento”.

“Un cambiamento sotto tutti i punti di vista, anche politico. Bisogna farci sentire una volta per tutte, sia con i contratti collettivi nazionali sia con un rapporto nuovo tra maestranze, artisti e produttori che possa cambiare l’ordine delle cose. Non è detto che se è stato per tanti anni così, allora deve continuare a essere così”, continua.

“Dobbiamo adeguarci a quello che succede in Europa, il nostro settore non è industria senza i contratti collettivi nazionali”, aggiunge Bruno, e conclude: “Siamo ai titoli di coda è uno spauracchio, io ci avrei messo il punto interrogativo: siamo ai titoli di coda? Spero di no”.

Il commento di Cgil

Sul contratto collettivo nazionale, il sindacato Slc Cgil aveva dichiarato a THR Roma di avere nei desiderata la creazione di un “contratto di filiera”, per contrastare la “proliferazione dei contratti”. “Cioè prendere tutti questi contratti, e metterli dentro un contratto unico, quello del cine-audiovisivo, che darà anche forza, identità, e rappresentanza sindacale per tutti, che esiste ma in questo settore è molto complessa, perché non sono tutti lavoratori dipendenti o a tempo indeterminato”.

Raggiunta dalla redazione di THR Roma, la Slc Cgil, nella figura della segretaria nazionale Sabina Di Marco, ha dichiarato: “Il sit-in di oggi è la manifestazione del disagio che stanno vivendo lavoratrici e lavoratori delle troupe per via della flessione importante dell’attività negli ultimi mesi. Flessione dovuta in parte allo sgonfiamento della bolla del periodo Covid (in cui si è lavorato in maniera molto intensa nel cine-audiovisivo anche grazie a protocolli di sicurezza sottoscritti dai sindacati) e in parte al ritardo nell’approvazione del tax credit”.

E continua: “Per questo motivo Slc Cgil sta premendo presso il governo affinché si accelerino le procedure per l’approvazione del decreto relativo al tax credit, e affinché venga riconosciuto al lavoro e alla contrattazione collettiva nazionale un ruolo decisivo nell’assegnazione delle risorse. Lavoriamo anche affinché venga modificata l’indennità di discontinuità e rafforzato il sistema di welfare”.

Un momento della manifestazione "Siamo ai titoli di coda" a Roma

Un momento della manifestazione “Siamo ai titoli di coda” a Roma

L’incontro al ministero della cultura

“Il cinema è finzione, il nostro lavoro no”, “siamo lavoratori, non privilegiati”, “Se il cinema si ferma lo spettacolo è finito”. Questi alcuni degli slogan scritti sui cartelli, mentre una piccola delegazione lascia la manifestazione per incontrare il segretario generale del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, consegnando una lettera aperta, firmata dalle associazioni promotrici Apai (associazione del personale di produzione audiovisivo), Aiarse (associazione italiana aiuto registi e segretarie di edizione), Ccs (collettivo chiaroscuro) e Apci (associazione pittori decoratori cinematografici), tra le altre.

“L’odierna manifestazione, organizzata dai lavoratori cine-audiovisivi, nasce dall’esigenza di sottoporre urgentemente alla Sua attenzione le difficoltà ormai estremamente gravose in cui versano la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, attualmente in preoccupante stallo, in condizioni di precarietà economica e senza sufficienti tutele e garanzie”, recita uno stralcio della lettera aperta ottenuta dalla redazione di The Hollywood Reporter Roma.

La delegazione al MiC ha incontrato il segretario del direttore generale Stefano Lanna, che ha detto di essere disponibile a intavolare un discorso con i lavoratori, “per migliorare i decreti attuativi, ma questi richiedono ancora delle tempistiche tecniche non quantificabili”, riporta Scognamilio ai manifestanti in piazza. “C’è volontà di dialogare per quelli che sono i temi che non riguardano il ministero della cultura direttamente, quindi la previdenza, di contributi, di situazione emergenziale”.

“Inizieremo questo dialogo nel minor tempo possibile”, conclude il portavoce, “non possiamo aspettare oltre, torneremo in piazza se non vediamo riconosciuti i nostri diritti di lavoratori”.

Contattato dalla redazione di The Hollywood Reporter Roma, il ministero della cultura non ha risposto a una richiesta di commento in tempo per la pubblicazione.