Barbara D’Urso: “Io, araba fenice. E adesso mi piacerebbe fare cinema con Almodovar e Ozpetek”

"Ho sempre avuto la forza di rialzarmi e andare avanti". Parola della conduttrice e attrice, a Maratea per ricevere il Premio Basilicata. E sulla mancata riconferma nei palinsesti Mediaset dice: "Sono un po' addolorata e umanamente delusa, ma professionalmente molto, molto serena". L'intervista con THR Roma

Ci diamo appuntamento con Barbara D’Urso a bordo piscina in tarda mattinata nel più lussuoso albergo di Maratea, quartier generale di Marateale, una delle tante kermesse estive della penisola. Raggiungiamo la location designata trasformata per l’occasione in un piccolo Fort Knox, la conduttrice più popolare di Mediaset (con cui è vincolata fino alla fine dell’anno) arriva puntuale, vestita di bianco e con l’immancabile tazzulella e cafè in mano. Dopo i convenevoli di rito ci tiene a ribadire che saremo l’unica testata ad intervistarla nonostante le numerose richieste che riceve ogni giorno.

I grandi occhiali da sole le ricoprono parte di un viso che non dimostra affatto i suoi 66 anni. Un corpo da far invidia ad una fanciulla. Scherziamo un po’ sul suo aspetto ancora giovanile ricevendo una risposta divertita: “Del resto sono ancora una ragazza!”. Iniziamo la nostra chiacchierata dopo giorni di polemiche e fiumi di parole sulla sua mancata riconferma nei palinsesti autunnali Mediaset. Non sembra per niente preoccupata del suo futuro, del resto si è affidata alle sapienti mani dell’agente più potente della televisione italiana: Lucio Presta, il quale le starà preparando quasi sicuramente il red carpet per un ingresso trionfale a viale Mazzini.

Come sta?

Sto benissimo, sono gioiosa, d’altronde è una parte fondamentale del mio carattere. Sono serena, perché la felicità non esiste, esistono solo dei rari picchi di felicità.

Possibile che lei non sia un po’ amareggiata? 

Sono un po’ addolorata e umanamente delusa, ma professionalmente molto, molto serena.

Era da tanto che non aveva del tempo libero da dedicare a se stessa?

In realtà io il tempo libero me lo sono sempre creato, anche quando avevo cinque trasmissioni contemporaneamente.

La sua giornata è di ventiquattro ore come quella di noi comuni mortali? 

Certo! C’è gente che ha un tempo libero di 20 ore e non riesce a usarlo bene o a dedicarlo a qualcuno. Io invece sono sempre riuscita, anche avendo a disposizione poco tempo, a crearmi degli spazi. Per la danza classica, ad esempio. Visto che facevo 300 programmi contemporaneamente, qualche volta invece di farla alla mattina alle 7 la praticavo alle 6.  Lo spazio per me stessa, per pensare, per riflettere, per amare le persone che ti stanno vicino, l’ho sempre trovato.

Cosa fa nel tempo libero? 

A parte la danza classica, che è la mia attività preferita, leggo, se posso.

È un modo per dirci che si sta preparando per Ballando con le stelle

Questa è divertente: su di me escono delle notizie meravigliose. Addirittura che sarei stata la nuova giurata di Ballando. Opzione che non è mai esistita.

Ma c’è chi dice che faranno fuori Selvaggia Lucarelli per mettere dentro Barbara D’Urso.

No guardi, credo che la giuria di Ballando che c’è stata finora sia un’ottima giuria e lo sarà ancora in futuro. E non c’è mai stata, ma neanche in lontananza, questa idea. Mi piace il programma e stimo molto Milly. L’ho sempre guardato e continuo a guardarlo.

Ma ballerebbe per lei?

Prima o poi accadrà. Sono talmente piccola che ho ancora tanto tempo. C’è stato anche un incontro qualche tempo fa e io ho dovuto purtroppo, per vari motivi, declinare l’invito. Milly è stata molto gentile e molto, diciamo, volitiva. Voleva che io facessi la ballerina per una notte.

Milly Carlucci sa anche essere molto persuasiva… con lei non ci è riuscita?

È molto convincente, però io in quel periodo ero obbligata a fare una scelta e quindi ho dovuto dire di no. Però la ringrazio per avermelo chiesto e, ripeto, è una trasmissione che guardo perché mi piace proprio. Mi piace, amo la danza, qualunque forma di danza.

Ha avuto tante vite professionali.

E non sa quante ne devo avere ancora…

Ha iniziato recitando, con grande successo, ma a un certo punto ha virato completamente verso la televisione, con tutti gli annessi e connessi. Si è pentita di non aver proseguito una carriera nella recitazione? 

Guardi, la mia vita professionale è abbastanza particolare. A 19 anni ho recitato ne La Casa Rossa per la regia di Luigi Perelli, un kolossal di successo con Alida Valli che andava in onda la domenica su Raiuno, ero la protagonista giovane. Una volta si chiamavano sceneggiati. Contemporaneamente facevo Domenica In con Pippo Baudo. Quindi le due carriere si sono sempre intrecciate. Andando avanti, c’è stato Orgoglio, sempre su Raiuno, dove ero la principessa. Poi la Dottoressa Giò per Canale 5 e tante altre.

Però è innegabile che ad un certo punto lei abbia privilegiato il mezzo televisivo.

Perché le fiction e i film, come sa, si girano d’estate o d’inverno. Io, avendo comunque più trasmissioni quotidiane o settimanali, ovviamente ho fatto ciò che potevo fare. La Dottoressa Giò per esempio l’ho girata da metà giugno a fine agosto. Due mesi e mezzo per fare non so quante puntate. Un massacro, perché giravamo tutti i giorni ed è stato abbastanza sfinente ma sempre entusiasmante.

Nessun pentimento per aver trascurato la recitazione?

In realtà non l’ho trascurata, c’è sempre stato un pezzettino di recitazione, una fiction, o un cameo in un film, il doppiaggio e adesso il teatro, perché ho un pochino più di tempo.

Con chi le piacerebbe lavorare per esempio?

Sono tantissimi! Il mio sogno da sempre è Pedro Almodóvar o Ferzan Özpetek, li amo moltissimo. Ci sono tantissimi nuovi registi con cui mi piacerebbe tanto sperimentare e che loro sperimentassero me. Sa che il cinema ha anche un po’ la puzza sotto al naso, no? Ci vorrebbero registi coraggiosi come Pupi Avati, che è riuscito a far recitare Iva Zanicchi o Katia Ricciarelli, che magari non avreste mai immaginato in un ruolo serio o drammatico.

Il suo prossimo impegno sarà con il teatro.

Il teatro mi mancava da 15 anni. Avendo fatto con il grandissimo Pietro Garinei il musical al Sistina, dove si cantava tutte le sere dal vivo, con il maestro Gianni Ferrio che tutte le sere veniva là e diceva “sì, ok, ha cantato bene”… era tanta roba. Ogni tanto arrivavano e mi proponevano copioni che poi per impegni televisivi non riuscivo ad accettare. Appena ho avuto libera la domenica però ho accettato di fare Taxi a due piazze in una versione tutta al femminile scritta e riadattata da Ray Cooney. Un testo teatrale storico fatto in precedenza da Johnny Dorelli e Paolo Panelli che raccontava di un tassista che ha due mogli. Nella nostra versione c’è una tassista che ha due mariti. Emancipazione femminile, per dire. Si ride molto. La regia è di Chiara Noschese, attori bravissimi e ben amalgamati. È uno spettacolo che mi dà delle soddisfazioni pazzesche.

A chi deve dire grazie Barbara D’Urso per quello che è oggi?

Sinceramente devo dire grazie al pubblico e alla mia capacità di rimboccarmi le maniche sempre. Ci sono stati momenti molto importanti, altri in cui lavoravo di meno e poi ancora super impegnata. Sono fortunata perché dopo 46 anni c’è tanta gente che mi ama e ho la forza e il coraggio di dire “ok perfetto” o “questo non va più bene” oppure “questo non piace più” oppure “c’è qualcuno che ha deciso che questo non va più bene”. Io sono sempre stata un po’ un’araba fenice.

È sempre rinata in effetti.

Mi è capitato spesso di subire attacchi, qualche mazzata sul collo me la sono anche presa, ma ho sempre avuto il coraggio e la forza di rialzarmi e andare avanti. Mi è’ capitato sia nelle storie sentimentali che in quelle professionali, solo che alla fine io so chi sono e nessuno merita la mia tristezza.

Come fa a non abbattersi con tutto quello che dicono di lei?  

Io sono molto amata, ma spesso qualcuno mi massacra. Non rispondo mai, perché penso alla qualità della vita che ho io e mi sento fortunata. Cerco di coltivare la mia serenità, la mia interiorità. Penso a tutti coloro che vivono ossessionati da me… che brutta vita che fanno, pieni di rabbia.

Sono più le donne o gli uomini?

Non faccio distinzione di genere.

Barbara D'Urso con il premio Marateale

Barbara D’Urso con il premio Marateale

Cosa si prova ad essere un meme vivente? Le sue faccine oramai sono super utilizzare per qualsiasi cosa.

Mi diverte moltissimo, pensi se non mi calcolasse nessuno! Ci sono persone che fanno il mio lavoro che non sanno neanche che cos’è un meme. Io amo il pubblico e la gente che frequenta i social. Ci sono alcuni che sono impietosi, ma ripeto che la loro vita sicuramente è fatta di rabbia e ci sono altri invece che si divertono a prendermi in giro. Una delle pochissime qualità che ho è prendermi in giro da sola.

Qual è il meme che la diverte di più? 

Ce ne sono tantissimi, forse il salutame a soreta, che uso anche io per me stessa. Uso io stessa il mio sticker. Ce ne sono talmente tanti che anzi ringrazio tutti quelli che si divertono e giocano insieme a me.

E invece quella con le mani giunte in preghiera al funerale di Berlusconi?

Io ero in chiesa. Quando vado in chiesa e viene alzato l’ostensorio, il calice, io prego e prego a mani giunte. Sono libera di pregare come e dove voglio.

È molto credente?

Credo molto nelle energie belle, e quando entro in una chiesa, in alcuni momenti, sento un’energia bella e quindi mi va di pregare.

Chi sono stati i suoi maestri?

Maestri artistici ne ho avuti tantissimi. Pippo Baudo nel 1977, Pietro Garinei per quanto riguarda il teatro, Ettore Scola per una partecipazione in un suo film che ho fatto.

Televisivamente è un’autodidatta?

 Sì, certo.

Il suo modo di fare televisione è spesso messo in discussione: si parla di “metodo D’Urso”. 

È troppo presuntuoso parlare di metodo D’Urso, sicuramente ho inventato un po’ di cose tipo le D’Ursointerviste, che faccio da 20 anni: allora non esistevano le sorprese, i videomessaggi, tutto quello che c’è adesso. Se per caso mi avessero copiato ne sarei molto orgogliosa, perché a scuola non studiavo tanto e cercavo di copiare da quelli più bravi, quindi evidentemente si copia da quelli che sono più bravi di te.

Ha notato l’assenza di adulatori adesso che non ha più uno spazio televisivo? 

Questo mio luglio è esattamente come il luglio dell’anno scorso e quello di due anni fa, è un periodo esattamente uguale agli altri.

Che effetto le fa leggere i titoli dei giornali di questi giorni che la danno disoccupata?

 Quali titoli? Non li leggo. Io so quale è la verità e la tengo per me, per adesso.

Il suo rapporto con la stampa è sempre stato così complicato?

Il mio rapporto con la stampa è stato sempre meraviglioso perché io raramente parlo. Sono una ragazza semplice, vivo del mio lavoro e poi lascio che gli altri dicano. Molti parlano anche senza conoscermi, poi magari mi conoscono e mi dicono “ma lei è così?”. Non è un mio problema. Io vivo serena, ho una famiglia bellissima, per me loro sono al primo posto.

I sassolini fanno male ai piedi. Se ne vuole toglierne uno?  

Ho i piedi da ballerina e non vedo sassolini. Zero!