L’ira della ministra della cultura francese su Gerard Depardieu: “È una vergogna per questo paese”

Il commento di Rima-Abdul-Malak dopo le rivelazioni di France 2: "assolutamente scioccanti" gli atteggiamenti e le battute sessiste dell'attore durante la sua visita in Corea del Nord. Almeno sedici donne hanno denunciato la star per abusi sessuali. Pochi giorni fa il suicidio di Elisabeth Debever, una delle sue prime accusatrici

Di THR ROMA

”Una vergogna per la Francia”: dura bordata della ministra francese della cultura, RimaAbdul-Malak, contro gli atteggiamenti e le battute sessiste e sessuali proferite da Gérard Depardieu nel corso di una visita in Corea del Nord nel 2018 e rivelate di recente dalla trasmissione della tv pubblica francese, Complèment d’Enquete, trasmessa la settimana scorsa su France 2. Nel corso di una
visita a Moissac, nel sud-ovest della Francia, la ministra ha denunciato “le parole assolutamente scioccanti che abbiamo visto in quel reportage, un atteggiamento sul tono dello scherzo e della provocazione, ma che è in realtà è abbastanza irrispettoso e indegno, una vergogna per la Francia”.

L’inchiesta trasmessa da France 2 ha svelato nuovi imbarazzanti filmati di 5 anni fa, quando l’attore andò in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, tempestando di avance e battute a sfondo sessuale la sua stessa interprete nordcoreana, con apprezzamenti anche su una bimba di 10 anni.

Almeno sedici donne hanno accusato di abusi sessuali l’attore dal doppio passaporto francese e russo. Depardieu è indagato dal 2020 per stupro ai danni di Charlotte Arnould ed è stato accusato più di recente dall’attrice Hélène Darras, nell’ambito di una presunta aggressione sessuale perpetrata nel 2007, durante le riprese del film Disco.

Charlotte Arnould è stata la prima donna a denunciare ufficialmente Depardieu, fino a portarlo in tribunale, ma a muovere le primissime accuse, diversi anni fa, era stata Emmanuelle Debever, l’attrice che poco più che ventenne aveva condiviso con lui il set di Danton di Andrzej Wajda (1983). “Il vostro mostro sacro si è concesso molte cose durante le riprese di Danton. Approfittando dell’intimità all’interno di una carrozza ha fatto scivolare la sua grossa zampa sotto le mie sottovesti. Io ho cercato di non permettergli di arrivare a me. Da lì è nato il mio sguardo in quella scena, fisso sul patibolo”, aveva affermato Debever che si è uccisa gettandosi nella Senna lo scorso 7 dicembre, lo stesso giorno della messa in onda della puntata di Complèment d’Enquete contro Depardieu.

(Ansa)