Nonostante le tre ore di durata, The Wolf of Wall Street è il film di Martin Scorsese che ha incassato di più. Ma questo successo commerciale non lo salva dai detrattori, che lo considerano un film eccessivo e troppo volgare. Una fantasia da confraternita che sembra celebrare Jordan Belfort (interpretato da Leonardo DiCaprio), protagonista e agente di borsa di Wall Street senza morale.
In un nuovo servizio di GQ che ha visto Scorsese in coppia con l’attore di Dune Timothée Chalamet, il regista è stato interrogato sulla sua inclinazione a rifiutare di dire al pubblico come sentirsi nei confronti dei personaggi, ed è stato tirato in ballo il film del 2014. “Nel caso di The Wolf of Wall Street, per esempio, l’ho saputo solo l’altro giorno da un giornalista che mi ha detto: ‘Non sei al corrente della guerra che si è scatenata sul tuo film?'”, ha raccontato Scorsese.
“Allora ho chiesto: di cosa stai parlando? Mi hanno risposto: ‘Beh, c’è stata una proiezione importante del film alla Paramount, per i critici di New York’. Mi dissero che c’erano due schieramenti: uno che amava il film e l’altro che era furioso, dicendo che non avevo preso una posizione morale su Jordan Belfort. E uno dei critici del gruppo a cui era piaciuto il film ha detto: ‘Hai davvero bisogno che Martin Scorsese ti dica che è sbagliato? Lui sa che è sbagliato'”.
Chalamet ha chiesto: “Questo atteggiamento moralista ti annoia un po’ adesso?”. “È più che noioso”, ha risposto Scorsese. In effetti, tali prese di posizione sembrano un retaggio delle restrizioni del Codice Hays degli anni Trenta e Quaranta, che imponeva (tra le tante cose) che tutte le azioni criminali nei film dovessero essere punite, non dovessero apparire simpatiche e al pubblico dovesse essere chiaramente mostrato che il comportamento immorale è sbagliato.
Tuttavia, molti giornalisti hanno criticato il film proprio per questo motivo. Alcuni esempi tratti dalle recensioni negative di The Wolf of Wall Street tra le principali di Rotten Tomatoes: “I film non dovrebbero fornire istruzioni morali, ma i migliori incorporano filosofie concorrenti”, “senza un fulcro morale, Wolf sembra divertirsi in questa cornucopia di cattivi comportamenti” e “una vera e propria orgia di immoralità, in cui ogni scena fa lo stesso punto solo in modo sempre più oltraggioso, l’azione montata con la solita esuberanza maniacale di Scorsese ma con un effetto troppo monotono”.
La recensione originale di The Hollywood Reporter era piuttosto positiva nei confronti di The Wolf of Wall Street, e il film è entrato nella nostra classifica dei 10 migliori film di Martin Scorsese, che ora include Killers of the Flower Moon, in uscita questo fine settimana.
Traduzione di Pietro Cecioni
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