Un’altra storia, di Antonio Monda: Dustin Hoffman e quel Laureato che poteva essere Redford

L'attore di Hook - Capitano Uncino ha regalato tanti ruoli memorabili, ma nessuno supera quello del giovane fresco di college Ben Braddock, nel film di Mike Nichols. Un casting diverso rispetto alla descrizione di Charles Webb

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Dustin Hoffman ci ha regalato molti ruoli indimenticabili: come dimenticare la sua performance in Kramer contro Kramer (1979) e Rain Man – L’uomo della pioggia (1988), che gli valsero due Oscar come miglior attore protagonista, o Il piccolo grande uomo (1970) di Arthur Penn e il suo indimenticabile capitato Uncino in Hook – Capitan Uncino di Steven Spielberg (1991). Ma per quanto memorabili, nessuno dei ruoli di Hoffman supera quello di Benjamin “Ben” Braddock ne Il Laureato (1967) di Mike Nichols.

Basti pensare a come dice ad Anne Bancroft “sta tentando di sedurmi signora Robinson”. A come ascolta attonito quando un amico di famiglia dice solo “plastica” come consiglio per il futuro. O come cammina in tuta subacquea prima di immergersi in una piscina.

Eppure nel libro di Charles Webb, Braddock era descritto come un giovane alto, biondo e muscoloso, e la prima scelta del regista di Chi ha paura di Virginia Woolf (1966) e Comma 22 (1970) era – infatti –  l’attore de La Stangata (1973), Robert Redford.

Nichols però alla fine scartò Redford per il ruolo. Non credeva che l’attore di Butch Cassidy potesse proiettare in modo convincente le qualità impacciate di Braddock. Redford disse però di aver compreso perfettamente la parte e il carattere di Benjamin, ma alla fine Nichols gli disse: “Bob, guardati allo specchio. Puoi onestamente immaginare un ragazzo come te che ha difficoltà a sedurre una donna?”.