La presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia alla guida di APA

Romana, entrata in APT - poi divenuta APA - nel 1994, è la prima donna in trent'anni al vertice. Restano in carica i quattro vicepresidenti Gabriella Buontempo, Matteo Levi, Giovanni Stabilini e Iginio Straffi

Di THR ROMA

La presidente di Cinecittà SpA. Chiara Sbarigia è stata eletta alla guida di APA, Associazione Produttori Audiovisivi: è la prima donna in trent’anni al vertice. Restano in carica i quattro vicepresidenti Gabriella Buontempo (Clemart), Matteo Levi (11 Marzo Film), Giovanni Stabilini (Cattleya) e Iginio Straffi (Rainbow).

Romana, entrata in APT – poi divenuta APA – nel 1994, Sbarigia è stata nominata direttore generale dell’associazione nel 2003, gestendo l’internazionalizzazione e la formazione del settore. Ha fondato e diretto operativamente il RomaFictionFest e il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo (MIA). Tra gli obiettivi principali, ha dichiarato la neo-presidente, la necessità di recuperare una funzione rappresentativa, istituendo un dialogo costante con il Governo, le associazioni di categoria, le controparti industriali e dei lavoratori.

“Le profonde trasformazioni che hanno attraversato il mondo dell’audiovisivo, tra le quali la rivoluzione digitale che ha avuto un fortissimo impatto sull’industria mondiale, richiedono da parte nostra uno sforzo di aggiornamento per continuare a rimanere al passo con i tempi – ha detto Chiara Sbarigia – Amplieremo il raggio delle ricerche di settore, approfondendole anche a livello internazionale, per disporre di strumenti utili nelle interlocuzioni con le istituzioni. Lavoreremo per un nuovo patto fra le diverse categorie, con l’obiettivo di una crescita armoniosa di tutto il settore, per far sì che accanto alle grandi imprese, alle quali va riconosciuto il merito di aver conquistato importanti posizioni nel mercato internazionale, possano crescere e svilupparsi anche quelle di dimensione minore, affrontando i loro problemi di accesso ai finanziamenti, e favorendo la sinergia tra piccole, medie e grandi imprese”,