I Migliori Anni è il cimitero degli elefanti di Carlo Conti

Ora o Mai Più con spruzzate di Paolo Limiti, Festa in Piazza e Techetechete. Alla sua decima edizione, il programma ricicla ospiti e idee. E gli ascolti precipitano

Con Amadeus in fuga verso Nove, Carlo Conti è tornato ad essere il nome di punta di Rai1. L’uomo aziendalista per antonomasia, che quando mamma Rai chiama risponde sempre presente, tornerà a Sanremo, potrebbe conquistare il preserale e nell’attesa ha fatto riemergere dalla naftalina il format che probabilmente meglio lo rappresenta. I Migliori Anni, trionfo nostalgico che il conduttore toscano plasmò a sua immagine e somiglianza nel 2008, mandò in archivio nel 2011 e riprese per un solo anno nel 2013, per poi ritrovarlo nel 2016/2017 e salutarlo fino al 2023.

Gloria Gaynor VI

Con la decima edizione appena partita Carlo Conti ha riutilizzato il vecchio stampo e soprattutto la secolare agendine degli ospiti, puntualmente riciclati e riesumati, per la gioia dei rispettivi agenti e commercialisti. Nella prima puntata del 6 aprile sono tornati a Roma Nile Rodgers, membro fondatore degli Chic, George Mccrae e Raymond Burns, Patty Pravo e Fausto Leali, Francesco Gabbani e Amedeo Minghi, Wilma De Angelis, Syria e Valeria Rossi.

Con la 2a puntata del 13 aprile il microfono è passato a Ron e Raf, Haddaway e gli Snap!, Mal, Robertino, I Cugini di Campagna, Alan Sorrenti, Elisabetta Viviani, Grazia Di Michele e Gloria Gaynor, che lo stesso Conti ha confessato di aver avuto per sei volte nelle proprie trasmissioni. D’altronde chiunque abbia avuto almeno una hit tra gli anni ’70 e ‘2000 e sia ancora vivo ha avuto il piacere dell’invito a I Migliori Anni, jukebox catodico che da 16 anni ripete sé stesso in tutto e per tutto, facendo leva sulla malinconia che dimora soprattutto tra il pubblico over 40 del sabato sera di Rai1.

Il live-action di Techetechetè

Se non fosse per le sfumature di nero che sul volto di Carlo Conti variano di anno in anno una puntata del 2024 potrebbe tranquillamente essere una puntata a caso del 2016, con il conduttore che ha provato a seminare “novità” per non far sembrare una stagione inedita uno speciale di Techetechetè. Ha così preso forma il momento comico inopinatamente affidato a Maurizio Battista, che non suscita ilarità probabilmente dal 2005, mentre Giorgio Mastrota, reuccio delle televendite, si è ritrovato dal giorno alla notte in prime time su Rai1 per ‘vendere’ oggetti storici del nostro passato.

La tradizionale intervista all’ospite di turno è stata invece impreziosita dal “3×3”, con i diretti interessati chiamati a nominare personaggi, canzoni e oggetti che hanno segnato il loro cammino umano e artistico. Pura avanguardia. Chiaramente confermati anche i tradizionali 30 ballerini e ballerine, l’orchestra del maestro Pinuccio Pirazzoli e 60 ragazze e ragazzi, tutti tra i 18 e i 24 anni, costretti a sorridere e a fingere divertimento al cospetto di personaggi a loro sconosciuti e musicalmente parlando distanti milioni di miglia.  Con la puntata del 20 aprile hanno conquistato la scena  Ray Parker Jr, vincitore del Grammy per la colonna sonora di ‘Ghostbusters’, Sheila & B. Devotion, Kid Creole and The Coconuts,  Rita Pavone, Nek, Francesco Renga, I Nomadi, Marco Armani, gli Audio 2, Flavia Fortunato, i Double You, La Bottega dell’Arte e Wilma Goich.

Una sorta di cimitero vivente degli elefanti, di Ora o Mai Più (rimpianto cult non a caso ideato da Carlo Conti) con spruzzate di Paolo Limiti, Festa in Piazza e Music Farm, con il suo conduttore che dal 2008 va avanti spedito con il pilota automatico,  continuando a sbracciare nel mito di un passato musicale che gli Anni Migliori li ha da tempo spolpati, masticati, ampiamente digeriti e ora qui riproposti.  E anche il pubblico, per quanto Conti dica di non farci più caso e di non avere ansie da prestazione Auditel, parrebbe essersene accorto.

Gli ascolti

La decima edizione di I Migliori Anni ha fatto registrare la peggior partenza di sempre. Appena 3.077.000 telespettatori al debutto, con il 20,22% di share, rispetto ai 3.465.000 dello scorso anno, con uno share al 22,18%. Con la seconda puntata il crollo è stato vertiginoso, arrivando ai 2.532.000 telespettatori, pari al 16,77%. Mai tante poche teste nella storia del format, che sabato 20 aprile ha rifiatato ed è risalito a quota 3.064.000 telespettatori, con il 18,2% di share. Ma il confronto diretto con Amici di Maria De Filippi, caterpillar della concorrenza che Rai1 doveva giustamente in qualunque modo provare a ‘contrastare’, semplicemente non esiste.

Il programma della settimana è stato Che sarà su Rai3.