Mr. & Mrs. Smith secondo Donald Glover: meno eros e più umorismo dell’assurdo. Nel segno di Atlanta

L'autore e protagonista della serie Prime Video porta con sé nel nuovo progetto i collaboratori di lunga data, Hiro Murai, regista, e Francesca Sloane, co-sceneggiatrice. Ma il suo stile non sempre si adatta alle necessità della spy story

Nel 2005 un dimenticabilissimo film d’azione come Mr. and Mrs Smith entra nella memoria collettiva per un motivo soltanto, la potente carica erotica tra i due protagonisti, Brad Pitt e Angelina Jolie. La chimica fra i due nasce scena dopo scena, davanti agli occhi del pubblico, fino al divorzio più chiacchierato dei primi anni Duemila, tra Pitt e Jennifer Aniston.

Diciannove anni dopo, senza mai aver guardato prima il film che segna l’inizio del mito dei Brangelina, Donald Glover ne riscrive la storia per la serie originale Prime Video. E si nota, tantissimo, quanto gli manchi questo tassello essenziale. Non è necessariamente un male, ma un dato di fatto.

Mr. & Mrs. Smith: niente sesso, grazie

È una “storia di primi appuntamenti” e di reciproca scoperta, come affermato da Glover, in bilico tra un gioco a carte scoperte e grandi, inconfessabili, segreti. A differenza della sceneggiatura originale procede all’inverso, da due sconosciuti che dell’uno e dell’altra non conoscono altro che la reciproca falsa identità di spie. John e Jane Smith – come John e Jane Doe, gli sconosciuti per antonomasia nel linguaggio comune statunitense – nascono nel momento in cui una misteriosa agenzia segreta li crea e li accoppia, come un moderno e surreale Tinder.

Il matrimonio è certificato solo da un foglio di carta e da due fedi che ognuno indossa con un gesto automatico. “È un’antica tecnica del Kgb”, afferma Jane, “far lavorare le spie in coppia”. Supportandosi a vicenda è meno probabile che abbandonino i compiti assegnati.

John e Jane si osservano da lontano, si studiano a vicenda, non si fidano uno dell’altra, in fondo, e giurano di non finire mai a letto insieme. Da qui la freddezza e la distanza iniziale di Mr. & Mrs. Smith. John e Jane diventano assassini professionisti, o forse lo sono sempre stati. Ma i loro calcoli razionali svaniscono facilmente di fronte al peso di una vita insostenibile, se non condivisa almeno tra le mura di casa. Così i letti separati diventano presto un unico matrimoniale.

È la solitudine a portarli, tuttavia, uno nelle braccia dell’altra, non il desiderio. Condizione, questa, che crea sulla loro storia d’amore un alone di tristezza difficile da dipanare. Ma anche un senso progressivo e crescente di autenticità in grado di emozionare il pubblico, soprattutto sul finale.

Maya Erskine e Donald Glover

Maya Erskine e Donald Glover in Mr. & Mrs. Smith. Courtesy of Prime Video

Il mondo dell’assurdo di Donald Glover

Autori di spessore come Donald Glover portano con sé il loro mondo di significati e la loro estetica ovunque vadano. Restano riconoscibili e rifiutano i compromessi fino a risultare arroganti e intransigenti. È ciò che è successo nell’incontro-scontro fra Glover e Phoebe Waller-Bridge. L’attrice e sceneggiatrice britannica, inizialmente annunciata come co-showrunner e co-protagonista, ha abbandonato il progetto a produzione iniziata per l’incompatibilità con lo stile di Glover.

Pungente, realista e sarcastica, lei. Ironico, allusivo e assurdista, lui: due mondi in collisione che non sono riusciti a trovare un punto di contatto favorevole a entrambi. Alla fine ha prevalso l’umorismo surreale e la visione lievemente distopica di Glover, riproposti direttamente dal suo più grande successo, Atlanta, anche grazie al contributo del regista Hiro Murai e della sceneggiatrice Francesca Sloane. Entrambi collaboratori storici dell’artista.

John e Jane Smith, la storia d’amore dietro la spy story

Rileggendo quindi Mr. & Mrs. Smith in connessione diretta con la produzione precedente di Glover, il ritmo non sempre calzante della spy story acquista un peso diverso e minore rispetto a tutto il resto. Non è lo scopo della storia e può allora concedersi dei rallentamenti e delle piccole ellissi di trama. Man mano che procedono, gli otto episodi, diventano sempre più il racconto di uno strano amore che nasce sotto le più improbabili condizioni. Un sentimento che cresce fra due persone in fondo estranee che ignorano l’uno dell’altra l’intero passato e persino il vero nome.

Ciò che realizza Donald Glover, con l’essenziale controparte di Maya Erskine, è un teorema sull’umano. Fino a che punto, sembra chiedersi, il bisogno d’amore può spingere insieme due persone? Qual è il limite, se esiste? La risposta, come il finale della prima stagione, resta in sospeso.