Processo a Jonathan Majors: per la difesa “l’ex compagna è bugiarda”, per l’accusa “è violenza domestica”

L'attore della Marvel è sembrato sull’orlo delle lacrime durante le arringhe finali, la giuria si riunirà per deliberare anche nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre

Giovedì 14 dicembre si è svolta l’arringa finale del processo a Jonathan Majors, con l’avvocato difensore che ha ripetutamente definito l’ex-compagna di Majors “una bugiarda”, mentre l’accusa ha descritto il caso come “violenza domestica”. 

Su Majors pendono 4 capi d’accusa relativi ad aggressione, molestie aggravate e molestie dopo aver chiamato il 911 il 25 marzo, dicendo di aver trovato la sua ex-compagna, Grace Jabbari, priva di sensi nel loro appartamento. La polizia ha arrestato Majors dopo aver trovato lesioni apparenti su Jabbari, tra cui una lacerazione dietro l’orecchio e un dito contuso e fratturato. L’attore della Marvel si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse. Le delibere della giuria sono iniziate giovedì 14 dicembre intorno alle 15:30 e conclusesi circa un’ora dopo, ma continueranno anche nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre.

Majors non è salito al banco dei testimoni durante il processo, e quando giovedì 14 dicembre il giudice Michael Gaffey gli ha chiesto se ne avesse discusso con il suo avvocato e avesse deciso di non testimoniare, ha risposto: “Sì, Vostro Onore”. L’attore è apparso in tribunale ogni giorno del processo (le dichiarazioni di apertura sono iniziate il 4 dicembre), insieme alla sua attuale compagna, Meagan Good, e a membri della sua famiglia. Jabbari è stata alla sbarra per quattro giorni come testimone dell’accusa. 

Le lacrime di Majors

Majors, che ha mantenuto un’espressione per lo più neutra durante tutto il processo, è sembrato sull’orlo delle lacrime giovedì 14 dicembre durante l’arringa finale del suo avvocato, Priya Chaudhry, tamponandosi gli occhi mentre affermava: “La sua paura di ciò che accade quando un nero in America chiama il 911 si è avverata. E ora siamo qui”.

Anche Chaudhry è sembrata in preda alle lacrime mentre diceva alla giuria: “Siete qui per mettere fine a questo incubo per Jonathan Majors”. Quando ha finito di parlare, Chaudhry e Majors si sono abbracciati. 

Queste accuse prevedono potenzialmente una pena fino a un anno di carcere. Ma, a prescindere dall’esito, il processo in sé e la pubblicità che ne è derivata potrebbero avere implicazioni per la carriera di Majors, che di recente ha avuto ruoli in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Creed III e Loki.

In seguito al suo arresto, sia la sua società di pubblicità, la Lede Company, che la Management 360 lo hanno abbandonato, mentre negli ultimi mesi la Searchlight Features, di proprietà della Disney, ha rimosso Magazine Dreams dal suo calendario di uscite. Il film aveva ha debuttato al Sundance a gennaio e ci si aspettava che fosse un passaporto per la stagione dei premi per Majors. L’attore rimane ancora coinvolto nel prossimo della Marvel Avengers: The Kang Dynasty.

L’arringa finale della difesa

Nella sua arringa finale, Chaudhry ha preso di mira gli agenti che hanno effettuato l’arresto, i pubblici ministeri e la credibilità di Jabbari: “Questi pubblici ministeri si sono bevuti tutte le bugie di Grace, quelle grandi e quelle piccole”, ha sostenuto. 

Jabbari ha testimoniato che il presunto incidente è avvenuto in un’auto privata, quando ha visto un messaggio sul telefono di Majors che recitava: “Oh, come vorrei baciarti”. Jabbari ha detto di aver cercato di strappare il telefono a Majors, che le ha tolto con violenza il dito dal telefono, le ha afferrato il braccio e la mano destra, le ha storto l’avambraccio e l’ha colpita all’orecchio destro per toglierle il telefono. Poi ha fermato l’auto e lei è scesa.

Chaudhry ha affermato che “Jabbari non si è fatta male quando è scesa dall’auto”, sottolineando che la donna è stata in grado di usare la mano per tutta la notte, come dimostrato dai filmati e dalle foto in cui viene ripresa in un club, presentati come prove. Ha anche accusato Jabbari di “essersi vendicata festeggiando” dopo il presunto incidente in auto con Majors.

Chaudhry ha riproposto il video di sorveglianza che mostrava Jabbari correre dietro a Majors per strada per alcuni isolati dopo che l’auto si era fermata, sostenendo che fosse lei l’aggressore nell’incidente e sottolineando in seguito il fatto che, a un certo punto della serata, la donna aveva strappato il cappotto di Majors per impedirgli di lasciare l’auto. Ha suggerito che Jabbari si sia ferita in seguito, dopo aver bevuto e preso dei sonniferi, aggiungendo che Jabbari aveva detto agli agenti che l’avevano trovata che non sapeva come si fosse procurata le ferite. 

“L’intero processo ha riguardato ciò che è accaduto in quell’auto, anche se l’accusa vuole che questo processo si svolga su argomenti di mesi e anni fa”, ha dichiarato Chaudhry. “Quello che è successo nell’auto è ovvio. Il vero mistero è: cosa è successo dopo che Grace è tornata a casa?”. 

Arringa dell’accusa

Nella sua arringa finale, l’assistente della procuratrice distrettuale Kelli Galaway ha detto che Jabbari ha dimostrato la sua credibilità, come dimostrato dal fatto che ha testimoniato per diversi giorni e non avrebbe tratto alcun vantaggio da questo processo, dato che le accuse sono state mosse dallo Stato e non da Jabbari stessa. Le prove precedenti presentate in tribunale sulla loro relazione, tra cui messaggi e audio in cui Majors diceva a Jabbari di comportarsi come Michelle Obama o Coretta Scott King, sono state portate come prova del livello di controllo che Majors avrebbe esercitato su di lei, definendola vittima di violenza domestica.

Galaway ha sostenuto che questo spiega perché Jabbari era inizialmente riluttante a raccontare alla polizia e ad altri come si era procurata le lesioni. “Vi dico che le sue azioni non possono essere prese in un contesto isolato”, ha sostenuto la procuratrice.

La procuratrice distrettuale ha dichiarato che la testimonianza di Jabbari è rimasta coerente per tutta la durata del caso, compreso il fatto che avesse inseguito Majors per strada perché “aveva bisogno di chiudere la questione” su chi avesse inviato il messaggio. Galaway ha riproposto il video di Majors che “butta” Jabbari in macchina, che si riferisce all’accusa di molestie, e ha detto che non ha “riportato” Jabbari in macchina per toglierla dal traffico, come aveva sostenuto la difesa, mostrando un filmato che indicava che l’auto si era fermata a un semaforo rosso.

Galaway ha sottolineato la testimonianza del medico che ha curato Jabbari, che ha detto che le lesioni erano coerenti con il modo in cui aveva descritto l’accaduto, e ha respinto la testimonianza dell’autista, che era stato testimone per l’accusa e non aveva visto l’alterco, ma ha detto di aver ipotizzato che Jabbari fosse l’aggressore.

La procuratrice ha infine sostenuto che l’autista avesse un pregiudizio positivo nei confronti di Majors perché era lui che pagava. Per quanto riguarda la chiamata al 911 fatta da Majors, Galaway ha detto che non prova la sua innocenza. 

“Non c’è nulla di sbagliato nell’apprezzare il fatto che l’imputato abbia chiamato il 911”, ha affermato. “Questo non mette in discussione il fatto che l’abbia aggredita la sera prima”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga