Anna Foglietta al Puntasacra Film Fest. “Il cinema, quando è grande, continua a parlarci”

"È la bellezza della ricerca della parola”. L'attrice ha presentato Risate di gioia all'Idroscalo di Ostia. Tra gli eventi in programma anche Cristiano Godano, cantante e frontman dei Marlene Kuntz, che il 6 luglio introdurrà Sing Street

“Il cinema quando è grande può tranquillamente travalicare i decenni, restare contemporaneo. Continua a parlarci. È la bellezza della ricerca della parola”. Parola di Anna Foglietta che davanti al pubblico della seconda edizione del Puntasacra Film Fest ha reso omaggio a tre grandi del cinema italiano, il regista Mario Monicelli e gli attori Anna Magnani e Totò con Risate di gioia.

“Proprio per questo amo fare tanto teatro. Perché da questo punto di vista è esasperante. La parola la violenta. La deve stressare, decimare per trovare ogni sera una verità rinnovata. La parola. Fateci caso. Quando le ascoltate, quando le usate. Credo sia molto importante. Sopratutto in questi tempi dove tutto è una crasi” ha poi continuato l’attrice in dialogo con i direttori di Alice nella città, Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, ideatori della manifestazione insieme alla regista Francesca Mazzoleni.

L’arena estiva gratuita – in programma fino al 9 luglio – dopo Jasmine Trinca, Federico Cesari, la scrittrice Alice Urciuolo e lo scrittore Paolo Giordano prosegue all’Idroscalo di Ostia il 6 luglio con Cristiano Godano, cantante e frontman dei Marlene Kuntz, che presentarà Sing Street di John Carney. Si prosegue il 7 luglio con Carolina Crescentini e Francesco Motta che incontreranno il pubblico per presentare Petit Maman, il bellissimo film di Céline Sciamma.

Il festival, inoltre, ricorderà Francesco Nuti con due appuntamenti: la proiezione sabato 8 luglio di Caruso Pascoski (di padre polacco) e domenica 9 luglio di Tutta colpa del Paradiso presentato da Elena Sofia Ricci. A chiudere la manifestazione sarà la street-artist Laika– autrice del manifesto di questa seconda edizione del festival – che introdurrà Life in (not) a game, documentario diretto da Antonio Valerio Spera che racconta gli anni della pandemia attraverso gli occhi e il talento della stessa artista.