Verso i Golden Globes / 17 – Miglior serie drammatica: The Diplomat

L'autrice Debora Cahn dovrà vedersela con 1923, The Crown, The Last of Us, The Morning Show e Succession. All'interno dell'articolo le interviste e i nostri approfondimenti. Il premio verrà assegnato il 7 gennaio. Lo speciale di THR Roma

Sono due le candidature ai Golden Globes per The Diplomat: miglior serie drammatica e miglior attrice in una serie drammatica per Keri Russell. Ideata da Debora Cahn, la serie – attualmente visibile su Netflix – è candidata a quattro Hollywood Critics Association TV Awards oltre ad un Emmy Awards per la protagonista Keri Russell. Nella categoria per la miglior serie drammatica, l’ideatrice Cahn dovrà vedersela con 1923The Crown di Peter Morgan, The Last of Us di Craig Mazin e Neil Druckmann, The Morning Show di Jay Carson e Succession di Jesse Armstrong.

Quest’anno, dopo lo scioglimento della Hollywood Foreign Press Association avvenuto nel 2023, il premio verrà organizzato dalla nuova Golden Globe Foundation. Non sarà dunque più l’Hfpa a supervisionare la cerimonia ora presieduta dai produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter). Il prossimo 7 gennaio sulla Cbs andrà in onda lo show che, come da tradizione, anticipa la notte degli Oscar.

The Diplomat, la trama

Keri Russell in una scena di The Diplomat, serie Netflix creata da Debora Cahn

Keri Russell in una scena di The Diplomat, serie Netflix creata da Debora Cahn

Keri Russell è la celebre donna in carriera Kate Wyler, una diplomatica solita a gestire crisi a livello internazionale, pronta ad assumersi ogni responsabilità ed ogni rischio del caso. Un giorno, a causa di un’esplosione in cui perdono la vita 41 marinai inglesi, Kate – che era già pronta a partire per una missione umanitaria a Kabul – si trova costretta in stato di emergenza a mediare i rapporti tra Regno Unito e Stati Uniti.

In Inghilterra la donna dovrà cercare di scongiurare il pericolo di un conflitto mondiale, tra imprevisti e problemi professionali ma anche personali. Con lei, infatti, c’è suo marito Hal, anche lui diplomatico in carriera ma per certi versi offuscato dalla figura della moglie. I due si ritrovano perciò immersi in una missione decisamente impegnativa, costretti a fingere una stabilità lavorativa che nel loro rapporto personale viene pian piano a mancare.

Una satira (non così) diplomatica

Una scena dalla serie The Diplomat

Una scena dalla serie The Diplomat

In merito al tema politico, The Diplomat si lascia andare senza troppe remore. La serie propone una vera e propria rappresentazione satirica della classe di governo attuale. A partire dal presidente degli Stati Uniti Rayburn (Michael McKean), una sorta di Joe Biden vecchio e privo di polso, comandato a bacchetta da una capo staff tirannica, che si ingegna quotidianamente nell’opera di trovare una nuova vicepresidente in sostituzione di quella attuale (e quel ruolo, non serve dirlo, sembra essere perfetto per Kate). Dall’altro lato, il premier inglese Trowbridge (Rory Kinnear) ricorda decisamente il populismo e l’apparenza di Boris Johnson.

In contrapposizione a questi uomini di potere così inconsistenti eppure così importanti, ecco in loro aiuto una serie di figure minori decisamente più competenti e meno di rilievo, pronte a risanare gli errori e sventare le inevitabili tragedie causate da una classe politica vecchia e decisamente poco meritocratica.