Cannes 77, tra diamanti, litri di champagne e successi (anche italiani). Tutti i numeri della Croisette

Alla luce di tutte le spese necessarie per un’organizzazione mastodontica e curata nel minimo dettaglio, il costo complessivo dell’intera kermesse non è mai stato inferiore ai 20 milioni. Senza contare gioielli e abiti sfarzosi, che in alcuni casi hanno superato il milione di dollari

Era il 1938 quando, all’alba delle prime frizioni tra stato francese e governo fascista italiano, lo scrittore parigino Philippe Erlanger propose di trovare un’alternativa francese alla Mostra del Cinema di Venezia. Il Lido, già da più di un lustro, ospitava tutti i nomi di spicco del cinema mondiale, da René Clair a Clark Gable, passando per Vittorio De Sica e Greta Garbo, guadagnando in poco tempo la fama di primo festival cinematografico mondiale e ottenendo rapidamente l’egemonia assoluta sul settore e sugli eventi di quel tipo.

Ecco allora che, un po’ per competitività, un po’ per voglia di sfoggiare anche le proprie eccellenze, grazie all’allora ministro dell’istruzione Jean Zay, e da un’idea condivisa dallo stesso, da Erlanger e dal giornalista Robert Favre Le Bret, nasce il Festival di Cannes.

Trenta giorni, dal 1 al 30 settembre, era la durata prevista del primo festival. Ma neanche il tempo di prepararsi che, a pochi mesi di distanza, prese il via il secondo conflitto mondiale. Il festival di Cannes fu cancellato a causa degli eventi bellicosi, che spodestarono tutto l’entusiasmo, rimandato a data da definirsi. Fu solo nel 1946, nel secondo dopoguerra, che prese il via il primo, autentico festival. Nella speranza di un futuro migliore e di pace, la Croisette si vestì per la prima volta di rosso, e ospitò i capolavori di un cinema mondiale nel pieno del suo splendore, bramoso di raccontare la realtà e immerso a pieno nel primo neorealismo.

Dopo aver lanciato i più grandi e consolidato quelli già considerati miti, oggi, 14 maggio 2024, prende il via l’edizione 77 di uno tra gli appuntamenti più importanti del mondo per la settima arte. In una programmazione di 12 giorni fitta di incontri, masterclass e lezioni. Contraddistinta – come sempre – da enormi incassi e spese forse ancor più grandi.

Entrate e uscite del Festival di Cannes

In un periodo di forte crisi per il settore audiovisivo, il merito indiscusso di festival e rassegne cinematografiche è sicuramente quello di accendere per qualche settimana tutta l’attenzione dei media sul settore. Quello di Cannes è uno tra i festival più costosi al mondo, sia per gli enti organizzatori, sia per chi vi prende parte. Secondo un’inchiesta di Business Insider del 2019, tra pubblicità, logistica e ospitalità, si aggira tra i 500 e i 900 mila dollari la spesa di chi porta un film in concorso alla Croisette.

Se nel periodo pre-pandemico lo stato francese versava un contributo di 4 milioni di euro per l’organizzazione della kermesse, nell’edizione di quest’anno ci sono 16 opere in concorso finanziate dall’Unione Europea, che ha contribuito con 800.000 euro per lo sviluppo e la coproduzione dei film presentati.

Alla luce di tutte le spese necessarie per un’organizzazione mastodontica e curata nel minimo dettaglio, il costo complessivo dell’intera kermesse non è mai stato inferiore ai 20 milioni. La gran parte degli incassi proverebbe dall’introito pubblicitario, mentre dai biglietti d’accesso alle proiezioni – circa 20.000 gli accrediti totali, 5000 i giornalisti presenti – il ricavo totale ammonterebbe a poco più di 4 milioni di euro.

Il red carpet di Cannes 76

Il red carpet di Cannes 76

La Palma d’Oro e gli sfarzi della Croisette

Per giustificare dei costi apparentemente spropositati (ma in realtà facilmente spiegabili), basta considerare che solo la realizzazione dell’ambita Palma d’Oro, premio principale attribuito al miglior film, costituita di 118 grammi di oro giallo etico in 18 carati, avrebbe un costo di 27.000 dollari.

Circa 1,3 milioni di dollari è il valore della collana Serpenti di Bulgari indossata da Jessica Biel a Cannes 2013. Realizzata in oro bianco tempestato di diamanti e smeraldi da 74 carati, la sua composizione equivale a quella di circa 48 palme d’Oro.

Di 137.500 dollari invece è il valore del vestito di chiffon di seta indossato da Lady Diana alla kermesse 1997, in un look considerato tra i più costosi mai sfoggiati sul red carpet. In questo caso, le palme d’Oro sarebbero “solo” 5.

Il ruolo dell’Italia a Cannes

Sono 12 i film italiani vincitori della Palma D’Oro. Il primo a ottenerla fu Vittorio De Sica nel 1951, per il capolavoro neorealista Miracolo a Milano. Dopo di lui, Fellini nel 1960 per La dolce vita e Visconti nel 1963 per Il Gattopardo. E poi ancora Germi, Antonioni, Taviani, Olmi e Moretti. È il 1972 l’anno più fortunato per il Bel Paese, che porta a casa un premio “diviso in due” per Il caso Mattei di Francesco Rosi e per La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, entrambi resi immortali dal talento di Gian Maria Volonté, vincitore nello stesso anno di una menzione speciale.

Due i film italiani che sbarcheranno alla Croisette per l’edizione 77 del Festival di Cannes. In concorso, Parthenope di Paolo Sorrentino, nella sezione Un certain regard, I dannati di Roberto Minervini, per un totale di 224 minuti sugli schermi del Palais des Festivals. Ad accompagnarli, però, altre tre eccellenze nazionali: Pier Francesco Favino, membro della giuria ufficiale capitanata da Greta Gerwig, Valeria Golino per presentare il primo episodio della serie L’arte della gioia, e Marco Bellocchio per il restauro di Sbatti il mostro in prima pagina del 1972.

Gary Oldman è nel cast di Partenophe, film di Paolo Sorrentino in programma a Cannes 2024

Gary Oldman è nel cast di Partenophe, film di Paolo Sorrentino in programma a Cannes 2024

I luoghi e gli spazi a disposizione

Cinquemilatrecento sono i posti, distribuiti in venti sale diverse dalle capienze diverse, tra i 24.000 metri quadrati del che compongono il festival. Sessanta metri di lunghezza misura il red carpet che, cambiato ogni giorno circa tre volte, raggiunge una misurazione complessiva di 800 metri l’anno.

Il 230% è la percentuale di aumento dei prezzi degli affitti a Cannes durante il Festival, quando il tasso di occupazione della città raggiunge 97%, passando da 74.000 ad oltre 230.000 abitanti. Con un prezzo medio di circa 950 euro a notte per il weekend centrale del Festival, il più ambito da visitatori e cinefili.

Sono oltre 60.000 i litri di champagne utilizzati e versati nei dodici giorni, in un contorno di lusso e costi stratosferici per cui sembrerebbe addirittura che i grand hotel della città realizzino solo in questa manciata di giorni il 15% del loro fatturato annuo.